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Problema alla base della pianta

cri1401

Florello Senior
Ok grazie dei consigli e dell'incoraggiamento. Una volta appoggiata continuo a tenerla in casa o la sposto fuori?

P. S. Non ho ridotto la foto perché in realtà si tratta di uno screenshot di una foto che avrebbe una risoluzione minore... e sono andato tranquillo nel caricarla perché in genere mi avvisa se il peso dell'immagine è troppo grande
Mettila fuori, sei in puglia, ma la riparo da pioggia ecc...specialmente dal vento se no ti vola via :ROFLMAO:
 

Sofia D.

Giardinauta Senior
Attenzione:
Il cambio mi sembra compromesso, è un po' scuro ancora... E quello non mi sembra un callo ben formato, che dovrebbe quantomeno ossidarsi e diventare calloso, appunto, non come la mela secca che sopra è secca ma dento è patocca, per intenderci.
Esistono alcuni cactofili che lasciano la pianta all'aria fino a che non fa nuove radici da sola, visto che tanto metterla su un substrato aumenta solo le probabilità di farla marcire.
Tieni conto che, come hai imparato a tue spese, i cactus temono il marciume, non la secchezza. Personalmente abbandono le piante operate in un angolo del balcone all'ombra, completamente senza acqua fino a che, toccandole, non mi sembrano ancorate al substrato. Allora ricomincio a dare acqua. Possono passare mesi, prima che le guardi di nuovo... Una stapelia mi è andata in fiore e me ne sono accorta dalla puzza, era in castigo da tanto di quel tempo che mi sono scordata che lo fosse
 

cri1401

Florello Senior
Io faccio uguale le lascio li e bon: le mammillarie radicano in fretta, anche amputate, i notocactus ci mettono un'eternità....non ho mai fatto radicare un Astrophytum ma perché quei pochi che mi sono morti erano compromessi sino alla punta....
Questo credo sia più un esperimento, perché anche secondo me il centro è scuro, ma perso per perso tanto vale provare, non costa nulla.
 

neko23

Giardinauta
Grazie ancora delle dritte, altra cosa strana quando maneggiavo la porzione, i vari spicchi (non so come chiamare le sezioni della pianta) sembravano doversi staccare...... :cautious:
 

reginaldo

Florello Senior
meglio perlite in gran percentuale mescolata al terriccio per piante grasse.con un buono stato di sottofondo
 

Sofia D.

Giardinauta Senior
L'argilla espansa NON si usa con le cactaceae, al più si usa con le orchidee in semiidroponica.
Sono in disaccordo anche sulla perlite, che rimane troppo umida. Io mi sono trovata bene con dei cocci di vaso sminuzzati, che restano umidi al punto giusto e stimolano la radicazione
 

neko23

Giardinauta
L'argilla espansa NON si usa con le cactaceae, al più si usa con le orchidee in semiidroponica.
Sono in disaccordo anche sulla perlite, che rimane troppo umida. Io mi sono trovata bene con dei cocci di vaso sminuzzati, che restano umidi al punto giusto e stimolano la radicazione
Quando parlo di argilla espansa voglio chiarire che la uso solo come 'drenaggio' sul fondo del vaso, non a contatto con la pianta né mischiata al suo terriccio.
 

Sofia D.

Giardinauta Senior
E comunque non va bene, ha proprietà fisiche non adatte a fare da fondo... Mantiene l'umidità, è leggera e quindi in capo a 10 annaffiature i fori son bloccati... Se ne metti troppa la terra non asciuga causa capillarità...
Insomma... Va usata nell'idroponica, non insieme alla terra perché è un disatro. Piuttosto non usare lo strato drenante, è meglio
 

neko23

Giardinauta
Ma perché viene tradizionalmente citato come fondo specie nei rinvasi? :confused: non ho capito perché se è leggera, dici che rimane umida e blocca i fori
 

cri1401

Florello Senior
Ma perché viene tradizionalmente citato come fondo specie nei rinvasi? :confused: non ho capito perché se è leggera, dici che rimane umida e blocca i fori
Aspettando risposte più esperte posso dirti da cialtrona che l'argilla espansa è come se facesse da isolante: mentre gli altri inerti assorbo l'acqua e la rilasciano piano piano, l'argilla blocca i fori, non assorbe l'acqua e la trattiene li sul fondo facendo marcire allegramente tutto
 

Sofia D.

Giardinauta Senior
Ma perché viene tradizionalmente citato come fondo specie nei rinvasi? :confused: non ho capito perché se è leggera, dici che rimane umida e blocca i fori
Tradizionalmente si dice anche di mettere l'olio sulle ustioni, il che ha un fondo di verità ma non è propriamente corretto.
Il fatto che se tu metti dei sassi, che sono pesanti e lì sono lì rimangono, sul fondo del vaso impedisce alla terra fina di otturare i fori. L'argilla espansa, essendo ricca di aria, tende a risalire nel colloide di terra e acqua, permettendo alla terra fine di otturare i buchi. Se ne metti molta, quello strato fa risalire acqua per capillarità e quindi anche se sopra la terra ti sembra secca, si crea una sacca di terreno bagnato e anossico direttamente sopra la leca.
Non ti sto dicendo di non usarla perché mi son svegliata così, te lo dico perché mi son schiantate delle fioriere intere, sia di cactus che di rose per merito dell'argilla espansa. Di contro, non trovo ci sia substrato migliore per la coltivazione delle orchidee rispetto alla leca.
Bisogna capire che certi materiali sono diversi e hanno proprietà fisiche molto differenti gli uni dagli altri. L'argilla espansa è porosa e crea un film capillare su di sè, ma conserva molto anche acqua (non a caso avvengono spesso effiorescenze a causa dei moti dei sali da dentro a fuori), la pomice è invece una roccia molto porosa ma che ritiene scarsamente l'acqua e non sequestra i nutrienti, cosa che invece fa il carbone. La perlite è un altro materiale che si dice ottimo per mantenere leggero il substrato, ma anche lei mantiene molto l'umidità (infatti la usano nelle piante da appartamento, per i cactus non va bene). Il lapillo è una roccia pesante e porosa ma ricca di nutrienti, perché di origine vulcanica, ottima per le litofile in generale, fra cui i paphiopedilum. Infine i cocci di terracotta hanno la proprietà di essere molto capillari ma non rimanere troppo bagnati e soprattutto di non creare un film su se stessi. La sabbia, mescolata alla torba, diventa un cemento bagnato che uccide tutto, anche le piante palustri tra un po'.
Materiali ce ne sono tantissimi, ma solo pochi vanno bene per le piante grasse
 

cri1401

Florello Senior
Tradizionalmente si dice anche di mettere l'olio sulle ustioni, il che ha un fondo di verità ma non è propriamente corretto.
Il fatto che se tu metti dei sassi, che sono pesanti e lì sono lì rimangono, sul fondo del vaso impedisce alla terra fina di otturare i fori. L'argilla espansa, essendo ricca di aria, tende a risalire nel colloide di terra e acqua, permettendo alla terra fine di otturare i buchi. Se ne metti molta, quello strato fa risalire acqua per capillarità e quindi anche se sopra la terra ti sembra secca, si crea una sacca di terreno bagnato e anossico direttamente sopra la leca.
Non ti sto dicendo di non usarla perché mi son svegliata così, te lo dico perché mi son schiantate delle fioriere intere, sia di cactus che di rose per merito dell'argilla espansa. Di contro, non trovo ci sia substrato migliore per la coltivazione delle orchidee rispetto alla leca.
Bisogna capire che certi materiali sono diversi e hanno proprietà fisiche molto differenti gli uni dagli altri. L'argilla espansa è porosa e crea un film capillare su di sè, ma conserva molto anche acqua (non a caso avvengono spesso effiorescenze a causa dei moti dei sali da dentro a fuori), la pomice è invece una roccia molto porosa ma che ritiene scarsamente l'acqua e non sequestra i nutrienti, cosa che invece fa il carbone. La perlite è un altro materiale che si dice ottimo per mantenere leggero il substrato, ma anche lei mantiene molto l'umidità (infatti la usano nelle piante da appartamento, per i cactus non va bene). Il lapillo è una roccia pesante e porosa ma ricca di nutrienti, perché di origine vulcanica, ottima per le litofile in generale, fra cui i paphiopedilum. Infine i cocci di terracotta hanno la proprietà di essere molto capillari ma non rimanere troppo bagnati e soprattutto di non creare un film su se stessi. La sabbia, mescolata alla torba, diventa un cemento bagnato che uccide tutto, anche le piante palustri tra un po'.
Materiali ce ne sono tantissimi, ma solo pochi vanno bene per le piante grasse
Ecco, l'esperto ha parlato :su::su::su:
 

neko23

Giardinauta
Ok, ringrazio in particolare Sofia D. per essersi presa il tempo di scrivermi tutte le spiegazioni del caso. Vorrei capirne meglio i vari aspetti ma per mia ignoranza in materia non tutto mi è chiaro, credo di aver capito che ritieni cmq il coccio sminuzzato migliore degli altri materiali come drenaggio sul fondo. Il mio problema a questo punto è che non ho vasi da frantumare....:ROFLMAO: per caso ne viene anche venduta a sacchetti?
Leggendo delle tue riserve su torba e sabbia nei terricci vorrei chiederti quale composto ritieni migliore in generale non nello specifico delle grasse (anche se so che anche qui ci sarà da fare delle distinzioni). E a proposito dell'argilla espansa per le orchidee se la ritieni migliore del bark tradizionale.... Scusa l'interrogatorio, so che sto sforando anche di argomento:banghead:
 

Sofia D.

Giardinauta Senior
Tranquillo! Rileggendomi sembra abbia anche un tono scazzato ma è solo che stavo pensando a tutti gli inerti che conosco e nel mentre smaniavo per uscire :LOL:
Allora, facciamo un distinguo: la dimensione del vaso. In vasi piccoli piccoli, tipo i vasi 5 o i vasi 8 (che sono fondamentalmente quelli delle grasse da 1€ e da 2€ qui da me) riescono ad asciugare molto velocemente perché la superficie di evaporazione è molto grande. In questi vasi, normalmente, io non metto fondo. In vasi più grandi, tipo 20 o 25 cm, inizia già a diventare più importante mettere qualcosa sul fondo perché così si aiuta il drenaggio per davvero, ed in genere io uso quello che mi capita a tiro: ciottoli sassi ghiaia cocci (si si possono comprare i cubetti di coccio e credo cadano sotto il termine di ceramics nei siti per orchidofili, ma io te li consiglio soprattutto per far radicare cose, sui fondi dei vasi io metto in genere roba che non compro).

Come terriccio, o meglio substrato, ogni pianta ha il suo, infatti il mio motto resta che il terriccio universale è quello che non va bene per nessuna pianta!
La chiave è di utilizzare un terriccio di buona qualità, il che non sempre equivale a spendere molto, ma sicuramente bisogna evitare di spendere male quegli spiccioli. Ti faccio un esempio: i terricci di Lidl fanno pena, sembrano segatura con letame: si bagnano tantissimo, restano bagnati per giorni e poi si seccano tutti d'un colpo. Una mia cara amica, che coltiva solo in quello, ha delle piante orrende pur essendo un'ottima coltivatrice.

Per le grasse, la regola standard è 1/3 organico e 2/3 inerti, in particolare 1/3 torba non fibrosa o humus, 1/3 pomice e 1/3 lapillo, più eventualmente qualche spolverata di zeolite, ma non è necessaria ecco (le proporzioni sono intese volumetriche, ovvero 1 vaso 1 vaso 1 vaso :p). Con questo tipo di terreno, se anche esageri con le annaffiature, puoi stare sereno che in capo a pochi giorni sarà asciutto, le piante non cresceranno deformi e quello che è colonnare crescerà colonnare e quello che è sferoidale resterà sferoidale. Esistono le ovvie eccezioni, ad esempio certe Euphorbia gradiscono terreni ancora più poveri mentre gli echinopsis se la cavano bene in un 50-50. Le uniche piante in cui io mi sento di consigliare un mix di sabbia e torba non fibrosa è nel caso dei cactus epifiti (Weberocereus, Epiphyllum, Rhipsalys e compagnia cantante) perché essendo esposti per definizione all'aria e venendo da zone monsoniche, apprezzano una certa umidità nel substrato.

Per finire sulle orchidee, la leca (o argilla espansa) è un ottimo substrato perché impedisce il formarsi di sacche anossiche e zone alcaline o acide, essendo inerte. Il bark purtroppo è soggetto a degradamento, che alla lunga asfissia le radici, mentre la Leca no, si limita ad essere inerte e a formare un film di acqua continuo. Il fatto che la leca di buona qualità sia sferica previene inoltre l'impaccamento, quindi hai un ambiente estremamente ossigenato ma anche costantemente umido. Unica pecca è che bisogna concimare sempre perché l'argilla non ha nutrienti da dare (salvo qualche sale derivante dal procedimento di fabbricazione ma non so se quelli siano sfruttabili). Ovviamente quando parlo di leca al posto del bark sto parlando di orchidee epifite, non di terricole (la Bletilla non apprezza) nè di litofile (il paphiopedilum perde le radici)... Ma per la classica Phalaenopsis, non posso dire che bene

Spero di essere stata esaustiva :ciao:
 

neko23

Giardinauta
Certo anche più che esaustiva e molto interessante. Ad esempio non sapevo dell'esistenza di cactus epifiti (lo stesso concetto delle orchidee giusto?). Interessante anche l'argilla espansa come materiale di coltivazione per le orchidee, credo che approfondirò l'argomento (mi sembra che qui sul forum ci sono discussioni sulla coltivazione idroponica). Mi sa anche che dovrò rifornirmi di materiali inerti per i prossimi rinvasi di piante grasse, sempre che mi durino nel frattempo.... Riguardo ai vari terricci capisco anche il distinguo tra quelli di qualità e non anche se per chi non è esperto non è facile distinguere quando ti trovi davanti alle varie sacchette dai colori più o meno sgargianti e dalle diciture più o meno convincenti. A tal proposito vorrei chiederti un parere sulle composizioni di questi terricci che ho acquistato da un negozio che vende nello specifico articoli per giardinaggio e agricoltura ( se sto abusando nel chiederti queste consulenze specialistiche segnalamelo che mi stoppo subito:speechless:)
Questo sarebbe specifico per grasse
Screenshot_20200504_204409.jpg Screenshot_20200504_204345.jpg Screenshot_20200504_204328.jpg

Questo per ogni tipo di pianta :LOL:
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Quest'ultimo per piante fiorite:V
Screenshot_20200504_213444.jpg

P. S. Non preoccuparti per i presunti toni dei messaggi precedenti, si sa che nelle chat è facile essere travisati e non è facile esprimersi sempre al meglio, grazie.
 

Sofia D.

Giardinauta Senior
Purtroppo non sono esperta in questo campo, ho solo un po' di esperienza con le mie piantine :LOL:
E non ti preoccupare, son qui perché ho voglia di fare gli spiegoni :LOL:
Si, molti cactus delle nonne sono epifiti perché erano gli unici che riuscivano a reggere in torba, anche se in realtà non sono epifiti quanto le orchidee, sono misti, una parte affonda in pochi cm di terreno e il resto produce radici aeree ;)

Allora, per i terricci ti provo a insegnare a leggere le etichette: in genere i materiali vengono elencati in ordine di quantità, il primo è quello più quantitativo (in peso) mentre l'ultimo a volte è presente in tracce (sempre in peso), ma questo puó variare ad esempio per perlite e vermiculite che sono molto leggere. La conducibilità elettrica in genere è un indicatore della salinità del materiale, perché sono fondamentalmente i sali che rendono conducibile il terreno, ma ci interessa poco, o almeno è qualcosa che io non tendo a guardare. Il pH è invece un parametro fondamentale.
Ad esempio, il primo terreno che mi mostri per le piante grasse è troppo ricco: torba e argilla sono i primi due componenti (saranno almeno 60 o 70% del totale, e già vedo un problema), poi pomice e poca sabbia, gesso (il correttivo calcareo) infine un concime incompleto (alla maggior parte delle grasse piace il ferro). Se tu guardi la composizione che ti ho raccomandato io, puoi vedere subito le differenze: un terreno ricco di inerti è più ricco di sali ma più povero di materia organica, il che significa che si secca molto più velocemente. Il tuo terriccio è invece misto di torba e argilla... Il che significa avere delle particelle piccolissime che con l'acqua formano una struttura plastica, miste con fibre di torba che mantengono l'umidità alta. No buono o_O
Inoltre ai cactus non dispiace una certa acidità del terreno (fra 5,5 e 6,5) che li aiuta ad assorbire meglio certi nutrienti, anche se ho testimonianze di persone che coltivano in marmo e hanno cactus belli, ma io non lo farei mai con dei ferrovori tipo gli echinopsis...

Gli altri due terreni mi sembrano buoni, almeno guardando la composizione. Per capire se una torba è buona, fondamentalmente deve apparirti al tatto umida, non compatta, se compatta facilmente sbriciolabile, farinosa e non fibrosa (le fibre lunghe anche qualche cm ci possono essere ma esistono terricci tremendi, con sole fibre di anche 20 cm). Idealmente non ci dovrebbero essere frammenti di legno o ramoscelli, ma è quasi fantascienza non trovarli.
Io personalmente preferisco farmi i miei terricci, per esempio per piante da fiore (geranei e petunie, per dire) mescolo 50% torba e 50% fibra di cocco, con una generosa spolverata di perlite e magari un po' di pomice. Per i ficus, che non coltivo ma mio malgrado mi ritrovo per casa, preferisco un mix di circa 65% terriccio di prima con inerti vari per renderlo leggero e facilmente asciugabile. Insomma, mix su mix!
Adesso ti faccio vedere due terricci, uno di qualità e uno di scarto

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Come vedi il primo sono pezzi di legno marcio, fibre e torba fibrosa, con qualche sassolino dentro che ho messo per recuperare il tutto non riuscendoci. Il secondo è un mix di torba e cocco con perlite, che va benissimo come terreno per piante da casa. Se a questo aggiungi pomice e lapillo, ottieni un ottimo substrato per grasse :)
 
Ultima modifica:

neko23

Giardinauta
Grazie ancora per l'ulteriore spiegazione comprensiva di foto. Il primo terreno della tua foto assomiglia più a certi terricci per orchidee. Anch'io sperimento i mix dei terricci che ho a disposizione, lo trovo piuttosto divertente :ROFLMAO: intanto oggi ho acquistato una rosa non molto grande che spero di riuscire a far arrivare all'anno prossimo, mi servirebbe un esperto anche in questo caso....intanto mi documento sui famigerati cactus delle nonne(?)
 

Sofia D.

Giardinauta Senior
Grazie ancora per l'ulteriore spiegazione comprensiva di foto. Il primo terreno della tua foto assomiglia più a certi terricci per orchidee. Anch'io sperimento i mix dei terricci che ho a disposizione, lo trovo piuttosto divertente :ROFLMAO: intanto oggi ho acquistato una rosa non molto grande che spero di riuscire a far arrivare all'anno prossimo, mi servirebbe un esperto anche in questo caso....intanto mi documento sui famigerati cactus delle nonne(?)
Ahah, sono i generi rhipsalis (cactus di pasqua, di natale, cactus corallo e compagnia), gli epiphyllum, i selenicereus, hylocereus... Questi tipi sono tutti epifiti ed erano molto in voga tra le nonne negli anni passati :)
Per le rose, chiedi a @CLEMETIS68, io non sono capace
 

CLEMETIS68

Master Florello
Buongiorno!!!
In differenza alle grasse, le rose non hanno grosse esigenze, ho visto rose lussureggianti in terreni argillosi orribili, tanto da poterci modellare, detto questo
un terriccio universale, possibilmente misto a terreno da giardino è l'ideale.
Il travaso puoi farlo anche ora, avendo l'accortezza di non rompere il pane radicale, se hai dello stallatico da mettere gradisce molto, non usare altri concimi di solito in questa stagione hanno già ricevuto la loro abbondante dose.
Se hai altre domande chiedi pure
Buona giornata

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