Casper non è così come si crede, riporto ciò che sapevo da tempo.
Molti erroneamente fanno risalire la sua origine ad un incendio scoppiato in una fabbrica tessile dove morirono oltre 140 operaie, ma non è corretto.
Come potete leggere dal sito ufficiale della Comunità Europea la “festa delle donne” è nata il 28 febbraio del 1909, quando il Partito Socialista americano organizzò uno sciopero per protestare contro le pessime condizioni di lavoro in cui versavano le lavoratrici delle fabbriche. L’anno dopo, nel 1910, l’Internazionale Socialista riunitasi a Copenaghen istituì la Giornata Internazionale della Donna in onore dei movimenti nati per difendere i diritti civili delle donne e per estendere ad esse il diritto al voto che a quel tempo gli era negato (pensate che in Italia le donne votarono per la prima volta solo nel 1946 quando i cittadini italiani furono chiamati alle urne per scegliere quale forma di stato avrebbe adottato il nostro Paese, tra Monarchia e Repubblica, ed eleggere l’Assemblea Costituente).
L ‘incendio di cui tanto si parla avvenne soltanto nel 1911, e non come molti credono e come molti giornali purtroppo oggi pubblicano, nel 1908. E’ vero che nell’incendio morirono 148 operai per la maggior parte donne dato il tipo di fabbrica (industria tessile), ma non è vero che l’incendio fu causato dal proprietario che chiuse le donne in fabbrica. Nell’elenco delle vittime ci sono moltissime italiane emigranti che a quel tempo, come tanti nostri connazionali, cercavano fortuna oltreoceano.
Eccotele!
Non sono critiche, invece...solo una constatazione
Perché la parità non può comprendere anche una serata come quella?
Perché non ammettere che le donne non devono, per forza di cose, essere perfettine?
E che possono concedersi uno strafogo di ormoni come in quel caso? (per chi ne gode, naturalmente )
Non ci trovo nulla di sexy in spettacoli simili, per me sarebbe molto + emozionante andare al concerto di chi so io, ad esempio, ma ciò non conta.
Conta che giudichiamo cretine (così mi pare di capire, nel caso io abbia frainteso scusatemi :ros donne che si lasciano andare ad esperienze considerate prettamente maschili.
Gli gigolò, ad esempio, sono sempre esistiti...eppure la pratica del sesso a pagamento viene considerata ancora e sempre prettamente maschile.
Mi viene in mente quella famosa frase: "se un uomo fa sesso con tante donne è chiamato playboy...
e se una donna fa sesso con molti uomi viene chiamata p....."
Abbiamo rivendicato il diritto ad avere una vita sessuale o amorosa tale e quale a quella di tanti uomini, e ci mancherebbe pure!
Perché una donna non può uscire con tutti gli uomini che desidera...senza essere additata come una p.....puntini puntini?
E' anche questo un diritto a condurre la propria vita come caspita le pare, mi pare sacrosanto (vabbè l'aggettivo non si addice molto al sesso, ne convengo )
Il succo è: mi pare che vogliamo considerare la donna sempre al di sopra, quando si trattano argomenti tipo spogliarello e similari.
Ma le donne...c'avranno pure loro i propri dannati istinti da sfogare? :hehe:
Mica è detto che siano sceme per questo...ovviamente era solo una riflessione, tutto qui
Casper non è così come si crede, riporto ciò che sapevo da tempo.
Molti erroneamente fanno risalire la sua origine ad un incendio scoppiato in una fabbrica tessile dove morirono oltre 140 operaie, ma non è corretto.
Come potete leggere dal sito ufficiale della Comunità Europea la “festa delle donne” è nata il 28 febbraio del 1909, quando il Partito Socialista americano organizzò uno sciopero per protestare contro le pessime condizioni di lavoro in cui versavano le lavoratrici delle fabbriche. L’anno dopo, nel 1910, l’Internazionale Socialista riunitasi a Copenaghen istituì la Giornata Internazionale della Donna in onore dei movimenti nati per difendere i diritti civili delle donne e per estendere ad esse il diritto al voto che a quel tempo gli era negato (pensate che in Italia le donne votarono per la prima volta solo nel 1946 quando i cittadini italiani furono chiamati alle urne per scegliere quale forma di stato avrebbe adottato il nostro Paese, tra Monarchia e Repubblica, ed eleggere l’Assemblea Costituente).
L ‘incendio di cui tanto si parla avvenne soltanto nel 1911, e non come molti credono e come molti giornali purtroppo oggi pubblicano, nel 1908. E’ vero che nell’incendio morirono 148 operai per la maggior parte donne dato il tipo di fabbrica (industria tessile), ma non è vero che l’incendio fu causato dal proprietario che chiuse le donne in fabbrica. Nell’elenco delle vittime ci sono moltissime italiane emigranti che a quel tempo, come tanti nostri connazionali, cercavano fortuna oltreoceano.
dany si rispetto per cultura e religione...ma se queste donne vedendo una realtà diversa dalla loro capissero che certe brutture che fanno alle figlie non fanno parte ne della religione ne della cultura ma di un orrendo retaggio del passato, forse riuscirebbero ad opporvisi e a spezzare certe catene. Non c'è cultura ne religione che abbia diritto di rovinare la vita a delle innocenti.
Un consiglio spassionato a tutti gli uomini, in questa giornata così densa di significato sociale, sarebbe carino al posto di regalare mille orpelli inutili e fiori che provengono da chissà dove, fare una donazione a qualche onlus che si occupa di bambine e donne disagiate o di ricerca come l'AIRC.
Non limitiamoci a un fiorellino giallo e poi via chi s'è visto s'è visto, l'8 marzo è soprattutto la "festa" di tutte quelle donne che non vivono libere in una società civile.
Luk.
anzi ci terrei a sottolineare che quasnto detto da scardan non ha molto fondamento, purtroppo gli uomini non sono stati schiavizzati e umiliati e sottomessi per secoli, non hanno dovuto lottare per ottenere qualche misero diritto sociale, non sono discriminati ogni santo giorno per via del loro essere uomini, e per finire, questa non è una festa ma una ricorrenza sociale, come il giorno della memoria, come tutte quelle giornate in cui si ricorda qualcosa di sociale e che vuole creare spunti per riflessioni che magari non vengono fatti dalla maggiornaza delle persone nei restanti 364 giorni dell'anno.
Sembra la rincorsa ad io non festeggio niente, io sono contraria ad ogni commercializzazione di una qualunque ricorrenza da calendario.
Ognuno è libero d pensarla a modo proprio, per quanto lo consideri ancora più qualunquista del festeggiamento stesso. Opinione personale naturalmente.
Per me è una festa del ricordo,non è una manifestazione prettamente femminista. Non è un giorno in cui si sfogano istinti repressi, non è solo in questo giorno che combatto le idee contro la violenza sulla donna.
Trovo eccessivo vergognarsi nel ricevere auguri e/o mimosa o mughetto, perchè vergognarsi?
Sempre per feste calendarizzate, vorrei vedere una mamma senza occhi umidi al primo regalo ricevuto dal pargoletto per la festa della mamma!
Col passare del tempo ci siamo portate ad essere "contro" a quasi tutto, forse a perdere anche il significato di certe manifestazioni.
Un giorno per festeggiare tutte le donne, è un giorno che ci accomuna, è un giorno per far riflettere.
San valentino non significa essere innamorati solo quel giorno, è un giorno che accumuna gli inammorati.
La festa della mamma pure, non è che i nostri figli non ci considerano gli altri giorni. Non sono feste personali, sono ricorrenze comuni.
Non è obbligatorio festeggiarle, come non è obbligatorio schifarsene.
Col mio retroterra culturale, le festeggio tutte, è un momento in più di avvicinamento.