• Vi invitiamo a ridimensionare le foto alla larghezza massima di 800 x 600 pixel da Regolamento PRIMA di caricarle sul forum, visto che adesso c'è anche la possibilità di caricare le miniature nel caso qualcuno non fosse capace di ridimensionarle; siete ufficialmente avvisati che NEL CASO VENGANO CARICATE IMMAGINI DI DIMENSIONI SUPERIORI AGLI 800 PIXEL LE DISCUSSIONI VERRANNO CHIUSE. Grazie per l'attenzione.

Vi lascio a questo articolo di repubblica

B

barbara89

Guest
Il Limbo esiste e ora conosciamo chi lo abita. È il luogo triste e immobile nel quale vive "l'angelo del cuscino", Ashley, una bambina sospesa per il resto della sua vita tra l'infanzia e la pubertà, per scelta di genitori e medici che hanno deciso di congelare per sempre il suo orologio biologico all'età di sei anni.

Non importa quanto a lungo lei potrà vivere. Anche se morisse fra 90 anni, Ashley morirebbe come una vecchia di sei anni. Eppure è una bellissima bambina, perfettamente sviluppata per i suoi anni, che anagraficamente sono nove, a un metro e trenta di altezza e 35 chili di peso, con occhi sereni e intelligenti che nascondono un cervello inspiegabilmente ma irreversibilmente leso e un corpo che comincia a mostrare i segni di quello sviluppo che i suoi hanno deciso di troncare. Poco dopo la nascita, del tutto normale, Ashley fu diagnosticata con una grave lesione cerebrale che ne avrebbe impedito lo sviluppo psicologico, chiamata "encefalite statica". Per nove anni, mentre il suo corpo cresceva normalmente, il suo cervello restava quello di una neonata.

Dovunque la posino, sul letto, sui divani, sui cuscini, sta, giace e sorride, incapace di fare altro. Il padre e a madre l'hanno soprannominata "the Pillow Angel", l'angelo del cuscino.

Fu quando si manifestarono i segni della pubertà imminente, che i genitori, in accordo con medici nello stato di Washington dove Ashley "X" esiste, fecero una scelta di infinita pietà o di incomprensibile crudeltà. Decisero di bloccare il progresso fisico della loro figlia con interventi chirurgici e con terapie di estrogeni perché non si sviluppasse oltre l'età fisica che aveva raggiunto e perché rimanesse per sempre bambina nel corpo, oltre che nella mente. All'Ospedale dei Bambini di Seattle, la principale città dello stato di Washington sul Pacifico, i medici le asportarono gli organi genitali, le bloccarono le sviluppo del seno, la imbottirono di ormoni. E ne hanno riportato indietro l'orologio biologico fissandolo per sempre all'età di sei anni. Secondo l'anagrafe, ha compiuto nove anni. Secondo il suo corpo, ne ha sei.

La spiegazione che i genitori, due professionisti istruiti, offrono nel sito Internet che segue e racconta l'esistenza della loro figlia intrappolata nel Limbo dell'infanzia eterna, è che la condanna di Ashley alla sospensione dello sviluppo è un atto di amore e di pietà. Se lei si fosse sviluppata, se fosse diventata una donna adulta di un metro e 65 di altezza e di peso corporeo corrispondente, come era stato pronosticato, prendersi cura di lei sarebbe stato un calvario. Il suo corpo appesantito e adulto, ma perennemente costretto su un letto, avrebbe subito piaghe e abrasioni.

Invecchiando, perché sarebbe invecchiata avendo una attesa di vita uguale a ogni altra donna, l'assistenza si sarebbe fatta sempre più difficile, nell'incubo di tutti i genitori di figli disabili al pensiero di quando loro non ci saranno più. Sono stati loro a convincere i medici del "Childrens' Hospital" che mantenerla bambina, dunque piccola, leggera, libera dalla condizione e dai problemi di una donna adulta, sarebbe stata la scelta più affettuosa e pratica. Una bambina rinchiusa in un corpo attraente di donna, incapace di muoversi da letto, di difendersi e di reagire in un istituto o in una corsia, era uno degli incubi della madre.

Le tecniche e le procedure seguite per rinchiudere Ashley nel limbo della sua infanzia sono state pubblicate sull'ultimo numero degli "Archivi di pediatria e di medicina adolescenziale" americani, firmati dai due medici curanti, se curare è la parola giusta, i dottori Daniel Gunther e Douglas Diekema e le reazioni sono state violente. Il sito internet di Ashley, dal quale lei sorride abbracciata a un animale di pelouche, è stato inondato di lettere di insulti e di accuse di "eugenetica", di pratiche per sterilizzare i "deficienti e gli idioti", secondo le leggi naziste e difendere così la razza dai "difettosi".

Altri pediatri, medici e chirurghi hanno chiarito che loro mai, in nessun caso si presterebbero a quello che in sostanza è un esperimento su una cavia umana, condotto a tentoni senza precedenti, senza protocolli e senza alcuna garanzia che il "congelamento" dello sviluppo realmente protegga la vittima da complicanze future.

"Se davvero vogliamo risparmiare alle famiglie di persone come Ashley decisioni così atroci ed evitare trattamenti così sconvolgenti", ha scritto uno specialista dell'Università di Miami, il dottor Bosco, "dobbiamo affrontare il problema come società nel suo insieme e garantire a padri e madri disperati che le loro creature saranno accudite e rispettate per il resto della loro vita. E' troppo comodo, e troppo vile, accusarli di pratiche eugenetiche e di avere creato una piccola Frankenstein perché soltanto loro vivono la realtà quotidiana di una figlia come Ashley".

"Siamo la solita cultura della scappatoia facile e comoda, della convenience, della comodità", hanno tuonato i moralisti ai quali ha tentato, con una lunga lettera - confessione anonima - perché il nome della famiglia resta coperto dalla privacy anche nella letteratura medica - il padre: "Qualcuno ci rimprovera di avere violato la volontà di Dio, ma io penso che il Dio nel quale credo voglia da noi che facciamo tutto quanto umanamente possibile per limitare le sofferenze di Ashley come avviene ogni giorno negli ospedali per altri pazienti e malati, salvati e curati senza che si invochi la volontà di Dio. Lasciarla diventare una donna adulta non avrebbe fatto null'altro che esporla a dolori e indegnità senza scopo. E' questo che Dio avrebbe voluto da noi, che siamo i suoi genitori?". La risposta non è pervenuta.
 

Anitka

Apprendista Florello
"..l'anima è padrona di se stessa, le è di sostegno la Fede.."

Ci sono situazioni che dall'esterno non si ha il diritto di giudicare. Ognuno di noi risponde alla propria coscienza e a Dio (per chi crede).
Questo fatto salvo ovviamente il caso in cui il fatto costituisca reato.
Ma anche qui si ritorna al problema coscienza: per fare un esempio, l'eutanasia è un omicidio o un atto di pietà?

Ciao
anitka
 

alby80

Giardinauta Senior
Conoscevo già questa storia. E anche a costo di sembrare cinico credo che i genitori abbiano fatto una scelta coraggiosa e ammirevole. Purtroppo a questo sono legati tanti temi.. aborto.. eutanasia.. aiuto sociale.. e in ultima analisi certe situazioni per capirle bisognerebbe viverle.. da "fuori" io approvo.
 
I

Il Marchese del Ficus

Guest
Io per me...penso solo che i genitori abbiano scelto per amore. E col coraggio di cui parla alby... la vita è sorprendente nel male quanto nel bene, e fede a parte, è in questa terra che si deve sopravvivere, scegliendo strade a volte dure, difficili, ingiudicabili da chi non le percorre.
Un saluto
Andrea
 
A

ambapa

Guest
Ma quanto dolore è costato a quei genitori fare una scelta così dura sul corpo della loro bambina?
Comprensione e compassione per tutti gli attori della storia.
Mi dispiace dovermi esprimere con durezza, ma l'unica compassione che riesco a provare è per quella povera anima. Come si fa, dopo questo, a scandalizzarsi per l'eutanasia?
 

Elyass86

Guru Giardinauta
io invece davvero non riesco a prender euna decisione.
Non riesco a prender posizione, mi viene davvero troppo difficile,anche se non è da me.
 

RosaeViola

Master Florello
In tutta questa storia io ci leggo soprattutto l'incapacità dei genitori ad accettare la realtà.
Posso ben capire cosa sia passato per la loro mente di fronte all'orrore di pensare che l'età biologica a livello cerebrale non corrispondesse a quella fisica col passare del tempo, ma devo anche dire che quello che hanno fatto rimbomba nella mia mente come orripilante.

E' una figlia e non un bambolotto a cui si possono far allungare o meno le gambe intervenendo chirurgicamente per controllarne la crescita.

Non è facile giudicare ma per quanto mi riguarda, sono certa che non riuscirei a fare un simile scelta.
Sarebbe mia figlia comunque anche con un corpo da adulto e un cervello da bambina, anche dovendo faticare a muoverla, spostarla, cambiarla, accudirla, ma santo Cielo, sarebbe sè stessa e non il prodotto di un atteggiamento che io trovo aberrante a dir poco.

Mi dispiace ma questi due genitori, pur nella loro sofferta scelta, hanno agito per sentirsi meglio loro in questa tragedia e non per la figlia.

Ma allora, mi chiedo, quelli che hanno figli colpiti da un morbo di cui non ricordo più il nome che li fa invecchiare precocemente, tanto da sembrare settantenni in un cervello invece di 20 anni, che dovrebbero fare?

O i genitori di ragazzi affetti da altre patologie gravi a livello cerebrale come i cosiddetti spastici o di quelli che hanno la sindrome di Turette che dovrebbero fare se non confinarli in istituto?
E i ragazzi con problemi psichiatrici? Sarebbe un diritto, a questo punto, sbatterli nuovamente in manicomio per chi volesse farlo.

Eppure abbiamo tanto combattuto per scardinare tutto questo, ma se si accetta una simile cosa allora dobbiamo smettere di gridare allo scandalo quando un genitore confina il proprio figlio in istituto psichiatrico e non invece che tenerselo a casa quando potrebbe.
 

decky

Florello Senior
Io invece mi scandalizzo, forse sono poco realista , non so.
A veder le foto di Ashley mi si stringe il cuore.
Non li giudico pesantemente così come non giudico i genitori che si trovano a dover affrontare tutti i dolori insieme alle gioie che conseguono ad aver un bimbo o una bimba affetti da patologie importanti ed incurabili.
Però penso sinceramente che sia assurdo bloccare la crescita di una persona, la vedo un pò come un non voler accettare fino in fondo la patologia.
Eticamente trovo molto discutibile l'operato dei medici che hanno avuto in cura questa bimba-ragazza.
La medicina usata con questi fini mi fa paura.
 

fraelucia

Giardinauta Senior
Una bambina rinchiusa in un corpo attraente di donna, incapace di muoversi da letto, di difendersi e di reagire in un istituto o in una corsia, era uno degli incubi della madre.

Rileggete anche questa frase. Rammentate quel film di qche anno fa in cui c'erano quelle due tragazze in rianimazione accudite dal fidanzato e da un infermiere (che ne mette incinta una, violentandola o se volete violandola)?
Non vi fa rabbrividire il solo pensiero di questa possibilità, quando i genitori saranno anziani e meno efficienti nelle cure e nella difesa di quella creatura?
Non riesco a pensare che questa tragica decisione sia stata dettata principalmente dall'egoistica necessità di accudire un corpo infantile di pochi Kg anziché un corpo adulto e pesante. Non mi pare cosi semplice, semplicistica, la scelta.
 

decky

Florello Senior
Non mi pare cosi semplice, semplicistica, la scelta.
Non sembra nemmeno a me una scelta facile, non lo nego, ma mi lascia con l'amaro in bocca.

In quanto agli abusi, anche nei centri per diversamente abili capitano ,e non solo tra operatori e ospiti , ma anche tra i vari ospiti stessi...ma allora che si dovrebbe fare ?
 

RosaeViola

Master Florello
Non riesco a pensare che questa tragica decisione sia stata dettata principalmente dall'egoistica necessità di accudire un corpo infantile di pochi Kg anziché un corpo adulto e pesante. Non mi pare cosi semplice, semplicistica, la scelta.


Ma no Fra, certo che no, sono d'accordo con te che il loro egoismo non è scaturito da queste banalità che sono superabilissime con l'ausilio di persone o di mezzi di cui oggi disponiamo per sopperire a questo problema.

A mio avviso l'egoismo sta proprio nel non riuscire ad accettare una simile situazione.
Ma t'immagini cosa significhi avere un figlio che ha il corpo di un adulto e la mente di un bambino?
Se ci pensi è impressionante eppure, per me, è più impressionante quello che loro han fatto a questa povera figlia e non solo chirurgicamente ma principalmente non elaborando in sè stessi e accettando la realtà.
 
A

ambapa

Guest
Non sembra nemmeno a me una scelta facile, non lo nego, ma mi lascia con l'amaro in bocca.

In quanto agli abusi, anche nei centri per diversamente abili capitano ,e non solo tra operatori e ospiti , ma anche tra i vari ospiti stessi...ma allora che si dovrebbe fare ?
Già che si dovrebbe fare? Menomarli, più di quanto non siano, per evitare possibili abusi? Ma vi rendete conto di quello che state dicendo? No, non riesco a capire e nemmeno a sospendere il giudizio. Per evitare ipotetiche violenze, genitori e medici hanno deciso, consapevolmente, di inflliggergliene di ben più gravi ...come se loro avessero più diritti di altri. Orripilante, non trovo altre parole.
 

alby80

Giardinauta Senior
la cosa più terribile che può accadere a un genitore è sopravvivere alla morte di un figlio.. ma ancora più terribile deve essere sapere che quando non ci saremo più nostro figlio sarà in balia di atroci sofferenze perchè noi non potremo più sobbarcarci i sacrifici che solo un padre o una madre possono sopportare.. non c'è cifra o spirito di solidarietà che tenga.. pensate il dolore di una madre che non riesce a muovere il corpo del figlio e che ogni volta che lo sfiora lo sente soffrire per le piaghe che inevitabilmente si formano sul suo corpo. Non portate tutto sul piano dell'egoismo per favore.. i genitori egoisti sono altri..
 
B

barbara89

Guest
Nessuno si è chiesto invece della bambina. Come facciamo a sapere che non abbia sofferto per quest'intervento e come facciamo a sapere se andrà a buon fine o meno? e se gli effetti non fossero quelli desiderati? Ne sarebbe davvero valsa la pena?
Essendo stato il primo della storia- quest'intervento-, lei è paragonabile ad una cavia da laboratorio.
 

RosaeViola

Master Florello
Non portate tutto sul piano dell'egoismo per favore.. i genitori egoisti sono altri..


Non ne sarei così sicura Alby.
Proprio da genitore parlo e so benissimo a cosa ti riferisci quando parli di immaginarsi cosa sia avere un figlio in quelle condizioni, visto che è una cosa alla quale, quando metti al mondo un figlio, pensi spesso.
Però, per quanto mi riguarda, MAI e poi MAI farei una scelta simile per non dover soffrire io nell'andarmene lasciandolo in quelle condizioni.

Fra l'altro questi non sono certo dei poveracci e quindi, credo, che come sempre in queste situazioni possano provvedere a lasciare la figlia in ottime mani visto che gli istituti non sono tutti uguali e nemmeno gli strumenti per dare supporto a questi malati sono tutti uguali.

Non pensare che i malati allettati finiscano necessariamente tutti con piaghe da decubito in ognidove, almeno oggi come oggi le tecniche e i supporti sono cambiati moltissimo e possono alleviare di molto le sofferenze di questi pazienti, risparmiando loro la formazione di piaghe, migliorando la possibilità riabilitativa per chi è infermo, dando loro il massimo dell'assistenza.

Fortunamente non siamo più nel 1800 e nemmeno alla fine del precedente secolo quando queste realtà ancora dilagavano.

Comunque sia, più ci penso e rileggo, più mi convinco che dietro a queste scelte ci sia solo l'immensa fragilità dei genitori che come sempre, permeata dall'alibi del non far soffrire il figlio, produce delle aberrazioni.
 
Alto