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ambapa
Guest
Potresti spiegarti meglio kiwo...please?Piuttosto crdo sia giunta l'ora di fare chiarezza sul business immondo dei "bambini di Chernobyl"...
Potresti spiegarti meglio kiwo...please?Piuttosto crdo sia giunta l'ora di fare chiarezza sul business immondo dei "bambini di Chernobyl"...
Approvo. Di fronte a questi casi è comprensibile lasciarsi travolgere dall'onda delle emozioni, tra l'altro incessantemente alimentate dai media, ma non dovremmo dimenticare mai che la legalità va rispettata sempre. Certe leggi possono non piacerci e allora dovremmo fare di tutto per cercare di cambiarle ma finchè ci sono vanno rispettate, io la penso così. Non credo che l'atteggiamento adottato dalla famiglia in questione, pur animata dalle migliori intenzioni che assolutamente non metto in dubbio, fosse il più giusto. Si è alimentata nella bambina la speranza di poter restare con loro, ben sapendo che non sarebbe stato possibile, almeno a breve termine, sottoponendola così ad un altro grave trauma, come se non bastassero quelli già subiti. Bisognava certamente denunciare il caso con tutta la forza possibile ma anche preparare la bimba all'idea di un percorso forse lungo che le avrebbe assicurato tutto il sostegno e l'affetto a cui ha diritto. Tutto meno che il sequestro, tutto meno questa sarabanda mediatica. Mi piacerebbe ascoltare il parere di qualche psicologo, magari uno di noi, non di queeli pagati dalla TV per mettersi in mostra.Anche io sono addolorato dalla vicenda, ma noi cosa sappiamo di questo caso?
Quello che dicono i mass media e quello cha ha dichiarato la famiglia che aveva la bambina. Io non penso che si possa nascondere una bimba per sempre, come non credo che questa bimba potesse essere adottata immediatamente da persone che, in sostanza, non avevano nessun diritto legale. E allora come la mettiamo? Da una parte una famiglia che ha dichiarato la violenza, ma che nessuno ha mai potuto provare, dall'altra un paese, la Bielorussia, che reclama un cittadino rapito nel paese dove era ospite. Volendo credere al 100% alle accuse della famiglia Giusto, rimane il fatto che loro non avevano nessun diritto sulla bambina e quindi nasconderla è stato illegale. Probabilmente nelle loro condizioni avrei anche io agito così come sono sicuro che molti di noi l'avrebbero fatto, ma nulla toglie l'illegalità dell'azione.
Se la Bielorussia avesse protestato di meno e fatto in modo da dare in adozione questa bimba insieme al fratello, se adottabile, probabilmente sarebbe rimasta in Italia, ma questo non è successo anzi hanno fatto la voce grossa per non perdere la reputazione davanti al mondo. Io non avrei voluto essere nei panni di quei giudici...:Saluto:
Se i coniugi Giusto non avessero fatto tutto questo, se si fossero limitati ad una discreta e garbata dichiarazione verso le autorità bielorusse o italiane sullo stato della bambina, a quest'ora Maria sarebbe tornata da un pezzo nello stesso istituto a subire abusi (stamattina al tg si è parlato di "documentate violenze di innegabile gravità"). Ricordo la prima intervista col console bielorusso che si ostinava a negare che nell'istituto fosse possibile il verificarsi di abusi, questo per dare l'idea di quale intenzione avessero riguardo a Maria. La presa di posizione della famiglia e la risonanza che essa ha avuto a livello mediatico ha almeno evitato che i responsabili a livello governativo mettessero la testa e la faccenda sotto la sabbia. Tant'è che, come ha segnalato Fralema, ci sono addirittura segni di apertura verso i coniugi genovesi.Approvo. Di fronte a questi casi è comprensibile lasciarsi travolgere dall'onda delle emozioni, tra l'altro incessantemente alimentate dai media, ma non dovremmo dimenticare mai che la legalità va rispettata sempre. Certe leggi possono non piacerci e allora dovremmo fare di tutto per cercare di cambiarle ma finchè ci sono vanno rispettate, io la penso così. Non credo che l'atteggiamento adottato dalla famiglia in questione, pur animata dalle migliori intenzioni che assolutamente non metto in dubbio, fosse il più giusto.
Se i coniugi Giusto non avessero fatto tutto questo, se si fossero limitati ad una discreta e garbata dichiarazione verso le autorità bielorusse o italiane sullo stato della bambina, a quest'ora Maria sarebbe tornata da un pezzo nello stesso istituto a subire abusi (stamattina al tg si è parlato di "documentate violenze di innegabile gravità"). Ricordo la prima intervista col console bielorusso che si ostinava a negare che nell'istituto fosse possibile il verificarsi di abusi, questo per dare l'idea di quale intenzione avessero riguardo a Maria. La presa di posizione della famiglia e la risonanza che essa ha avuto a livello mediatico ha almeno evitato che i responsabili a livello governativo mettessero la testa e la faccenda sotto la sabbia. Tant'è che, come ha segnalato Fralema, ci sono addirittura segni di apertura verso i coniugi genovesi.
Avresti mai restituito pacificamente una bambina a un istituto nel quale sai cosa succede, solo perchè fare diversamente è in qualche modo illegale? Esiste, vivaddio, anche la legge della coscienza umana e civile, che sceglie di proteggere una bambina da abusi fisici e sessuali. Trovo che la famiglia italiana che ha lottato accettando tutti i rischi sia stata davvero coraggiosa e generosa, non merita di essere considerata irrispettosa della legge.
:flower:
...Avresti mai restituito pacificamente una bambina a un istituto nel quale sai cosa succede, solo perchè fare diversamente è in qualche modo illegale? Esiste, vivaddio, anche la legge della coscienza umana e civile, che sceglie di proteggere una bambina da abusi fisici e sessuali. Trovo che la famiglia italiana che ha lottato accettando tutti i rischi sia stata davvero coraggiosa e generosa, non merita di essere considerata irrispettosa della legge.
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Ma no milla, non devi scusarti di niente. Sono d'accordo con te che le leggi quando serve vadano cambiate. Ma in questi casi specifici, proviamo a chiederci come dovrebbe essere cambiata la legge. Si è già detto nei vari dibattiti televisivi, che bisogna intervenire sul diritto internazionale, sugli accordi bilaterali tra paesi in tema di adozioni e minori in genere. Secondo me in un caso del genere non è facile prendere una decisione qualsiasi, rischi di sbagliare comunque. Proviamo a pensare per un momento soltanto a parti invertite. Se fosse stata una bambina italiana ad essere trattenuta in un altro paese? Che cosa avremmo chiesto alle nostre autorita', sentendoci accusati, più o meno velatamente, di essere tutti dei seviziatori di bambini? Io credo che la NOSTRA opinione pubblica avrebbe chiesto di rimpatriare la bambina, seguirla, allontanarla dall'istituto incriminato, fare tutte le indagini e la chiarezza possibile e soprattutto prendere con tutta l'avvedutezza necessaria le decisioni giuste per il suo futuro. Ma non vi rendete conto che tutto il bailamme mediatico che si è scatenato, ha sostenuto che una nazione, la Bielorrussia, è incapace di tutelare i propri cittadini? Cosa dovevano rispondere le Autorità di quel Paese di fronte ad un'accusa del genre secondo voi? Secondo me è comprensibile l'atteggiamento che hanno assunto, ossia, sono graditi gli aiuti e ogni forma di collaborazione ma è una nostra cittadina e siamo in grado di occuparci di lei. L'adozione molto probabilmente sarà attivata ma dobbiamo essere noi a decidere.Naturalmente quando parlo di coscienza civile e umana voglio solo dire che non sempre le leggi scritte riescono a tutelare i diritti delle persone: ci sono casi in cui esse devono essere messe in discussione, interpretate, analizzate e, se serve, combattute. Del resto la maggior parte delle nostre leggi attuali derivano dalla messa in discussione, a volte violenta, di leggi precedenti, e anzi spero che da questa vicenda tragga spunto chi ha il potere di legiferare e regolare situazioni in un campo così delicato.
Scusa, Ambapa, se ti ho dato l'impressione di averti criticata personalmente, non avevo assolutamente intenzione di farlo, la mia era una considerazione di carattere generale:martello: :martello: .
:flower:
Potresti spiegarti meglio kiwo...please?
credo che l'importante, in tutta questa faccenda, sia il coinvolgimento
di un organismo internazionale, tipo la croce rossa, che controlli costantemente come vivono questi bambini. sono certo che il dramma
non sia solo quello della piccola maria.
per quanto riguarda il business che gira attorno a queste cose, purtroppo
è innegabile che esista. qualcuno parlava di una compagnia aerea creata "ad hoc" per i viaggi di questi bambini...e chissa' cosa altro c'è dietro.
credo purtroppo, che il mondo sia pieno di bambini in situazioni orribili: per
violenze, fame, sfruttamento del lavoro.
la civilta' di un popolo dovrebbe essere misurata da questo, da quanto riesce a proteggere
ambapa ha scritto:Ma non vi rendete conto che tutto il bailamme mediatico che si è scatenato, ha sostenuto che una nazione, la Bielorrussia, è incapace di tutelare i propri cittadini? Cosa dovevano rispondere le Autorità di quel Paese di fronte ad un'accusa del genre secondo voi? Secondo me è comprensibile l'atteggiamento che hanno assunto, ossia, sono graditi gli aiuti e ogni forma di collaborazione ma è una nostra cittadina e siamo in grado di occuparci di lei. L'adozione molto probabilmente sarà attivata ma dobbiamo essere noi a decidere.
...E tutte queste associazioni od enti che ovviamente sono dotate di almeno un minimo di struttura organizzativo-funzionale come vanno avanti, gratuitamente?
Qui non ti ho capito.Se io volessi partecipare a quest'opera benemerita... la mia disponibilità sarebbe forse premiata con l'esenzione da spese varie che invece ci sono eccome?
Lo farò senz'altro. Grazie.Comunque prova a farti un giro sul web digitando "Bambini di Chernobyl" oppure "Chernobyl Children" e ti farai un'idea di quanto dico.
Ciao
kiwo
Da un articolo di giornale locale (martedì 3 ottobre).
"....Quattromila euro per una richiesta di adozione nominativa destinata a finire nel cassetto di una associazione onlus. Senza neppure arrivare all'ambasciata italiana di Bielorussia....