Non è molto frequente che palazzi con valore artistico e intoccabili siano anche abitazioni, non sono queste a provocare i danni. La maggior parte delle persone vive in case più recenti.
direi invece che è più che frequente, nel senso che molti paesi, lasciando perdere il valore artistico, contengono al loro interno vecchi edifici residenziali di costruzione risalente a cento e più anni fa, anche 200 o 300.
Questi fabbricati possono dare grossi problemi e non ci si può intervenire, non perché siano beni artistici, ma perché ognuno dovrebbe tirar fuori non so quanti soldi per un intervento strutturale degno di tal nome e la gente i soldi non ne ha, neanche è pensabile che un comune, uno stato, una regione possa intervenire sul privato con interventi del genere.
Insomma, è palesemente utopistico, c'è poco da fare.
Lo ripeto per l'ennesima volta, noi abbiamo città vecchie ed è un dato di fatto, al loro interno centri storici o comunque agglomerati di vecchissima costruzione che non sono migliorabili staticamente nella pratica.
Coma la risolvi questa cosa???
NOn la risolvi.
Sul discorso dei fabbricati 70, te l'ho confermato nel mio precedente post, quelli pre dopo guerra fino ai 70 possono essere pericolosi, un po perché al tempo i soldi e i materiali stessi scarseggiavano (pre e dopo guerra) e quindi si arrangiavano alla meglio, un po perché fino ai primi 80 non c'era una legge sismica seria (70).
Va da se che tutti i fabbricati costruiti prima di quegli anni, possono non garantire stabilità come si.
Se crollano al primo sisma c'è da far poco al livello amministrativo, non possiamo demolire una città e ricostruirla.
In Giappone c'ha pensato il terremoto in passato a fargli ricostruire tutto da capo e a permettergli di adottare avanzati sistemi antisismici, noi possiamo farlo solo sul nuovo e non è sufficiente.
Non è quindi un discorso di voglia o di magna magna o di abusivismo, ma di legislazione e di storia.
L'Aquila non è crollata per l'abusivismo ma perché vetusta, tutti i centri storici lo sono purtroppo.
Vogliamo contare quante città italiane hanno centri storici o comunque agglomerati vecchissimi e potenzialmente pericolosi??
Quasi tutte
Ma il problema sono le case che risultano dopo le catastrofi non sicure o per negligenza delle autorità che dovrebbero controllarle (non si sa in questo caso quale organo è la causa di questa superficialità) o perché abusive e non soggette a controlli.
i controlli ci sono ma non possono essere che a sorteggio, se li controlliamo tutti finiamo non entro il prossimo sisma.
C'è da essere realisti, non è una cosa praticabile
All'Aquila l'ospedale nuovissimo si è lesionato gravemente ed era degli anni 70
te l'ho detto, fino ai primi 80 non c'erano leggi serie e non c'era obbligo, questo è il motivo.
Quindi un fabbricato realizzato in quel periodo può dar garanzie come non può darle, e non è una novità che sia così
questa estate hanno bloccato il ponte sul Simeto (Catania) per più di un mese perché si è scoperto fosse stato costruito con materiali scadenti
accadeva certamente come ti ho già specificato ma fu al tempo una questione di "denaro" e di sottovalutazione, non di altro
e a Messina le persone avevano costruito case in luoghi a rischio idrogeologico che ovviamente erano stati ritenuti non edificabili dalle autorità. Poi arrivano le sanatorie e dopo qualche anno anche gli alluvioni, le frane e i terremoti. Le catastrofi ci sono state in Italia, si dovrebbe imparare qualcosa da queste ma non si impugna la situazione.
il fatto che ci fossero vincoli non comporta necessariamente la non edificabilità causa problemi idrogeologici.
Spesso in terreni con tal vincolo sono necessari solamente degli accorgimenti diversi, quindi come ti ho già detto non vale necessariamente l'equazione terreno vincolato=casa non stabile, assolutamente.
Magari poi arrivano i condoni però per condonare oggi devi ripassare dal genio civile, quindi se il fabbricato non è in regola dal punto di vista statico, fischi!!
Non tutti sono interessati alla sicurezza della propria casa perché ignoranti in materia.
ma la ditta e l'ingegnere che assumi lo sanno benissimo
O meglio, alla fine si scopre sempre dell'uso di materiali molto scadenti pur di economizzare. E se le ditte risparmiano è compito di ingegneri e geometri controllare come procedono i lavori, e controllare il cemento che esce dalle betoniere.
facile a dirsi ma non a farsi.
L'ingegnere i teoria si assume le proprie responsabilità ma non può essere sempre presente nel momento in cui impastano il c.a., non può dormire in cantiere un ingegnere, ha anche altro da fare, progetti, consulenze, altri cantieri.
Esempio: prima di costruire in c.a. si peparono dei bei cubetti di cemento per sottoporli a prove di carico e spinta nei laboratori appositi, per poi depositare al genio civile il relativo certificato.
Quei cubetti dovrebbero rappresentare il calcestruzzo che la ditta userà per la costruzione di quel fabbricato.
L'ingegnere si fa presente alla prima gettata nella quale la ditta usa le giuste proporzioni degli elementi, ma non può essere presente ogni volta.
Se la ditta gioca al risparmio in quelle occasioni come fai??
Non puoi, a un certo punto devi fidarti e si gioca sulla fiducia scegliendo ditte di nome.
Quindi nella teoria è ben facile parlare, nella pratica bisognerebbe conoscere il contesto di certe cose ed è molto più complicato
Altrimenti non si spiegano tutte queste case e infrastrutture recenti che cedono facilmente, e nemmeno possiamo tergiversare continuamente, perché gli altri stati del primo mondo alle catastrofi rispondono meglio.
si spiegano benissimo, leggi su
Gli altri paesi rispondono meglio di noi perché non hanno il nostro patrimonio storico e hanno città molto più moderne delle nostre