aseret ha scritto:
E' vero, l'informazione dovrebbe essere più seria , più obiettiva e soprattutto più attenta alle conseguenze di ciò che si dice.Ma non esisre un
codice etico anche per i giornalisti?[/QUOTE
Dovrebbe esistere almeno credo, questi signori dovrebbero cominciare col rendere conto dei danni che riescono a fare. Con questa favola della libertà di informazione sguazzano in acque torbide molto spesso.
Concordo con quello che dici e in generale con chi la pensa come te, e parlo a ragion veduta, visto che sono una giornalista. Ma vi ricordo che spesso sono stati proprio i giornalisti con le loro indagini a portare a galla misfatti e insabbiamenti. Ne è un esempio "Striscia la notizia" che pur essendo un telegiornale satirico ha scoperto molte magagne di quest'Italia fatta di maghi e finti dottori!!!E' anche vero che spesso ci sono colleghi che, per amore di "scoop", ingigantiscono notizie o danno corpo a sospetti a volte infondati, ma sappiate che difficilmente le notizie si inventano.... C'è sempre qualcuno (si chiamano "fonti" in gergo giornalistico e ogni giornalista sa dove attingerle: questura, infermieri d'ospedale, vicini di casa ....) che spiffera qualcosa.. A volte sono solo maldicenze, a volte sono pettegolezzi, a volte solo dicerie, ma c'è sempre qualcosa che fa scaturire un'indagine. Se poi nessuno ha niente da nascondere, se si è onesti, se non si hanno scheletri negli armadi (come l'armadio di Paolo Onofri che nascondeva cassette pedopornografiche!!!) la verità viene sempre a galla...Ci sono stati casi eclatanti di errori (e orrori) come quello del padre accusato di pedofilia nei confronti della propria creatura, ma ce li ricordiamo proprio perchè sono stati rari seppur tragici!!Non voglio per questo giustificare il mio mestiere, che è dei più difficili specialmente in situazioni che riguardano bambini e persone indifese, ma come in ogni lavoro c'è chi lo fa bene e chi lo fa male. Io, personalmente ho seguito , se vi ricordate, la vicenda di Serena Cruz, la bambina adottata da genitori italiani che con uno stratagemma erano riusciti a farla entrare in Italia dichiarandola figlia naturale del padre e ai quali, proprio per questo, è stata portata via. Lo strazio di quella madre e della piccola sottratta a forza dalle sue braccia dagli assistenti sociali, mi è rimasto nel cuore. Da allora ho preferito non seguire questo tipo di cronaca (anche se da praticante al Corriere, ho fatto le notti presso i Commissariati - proprio per avere notizie di prima mano- o nelle sale d'aspetto degli ospedali). Non so comunque darvi torto se condannate un certo tipo di stampa e intinge la penna nel dolore altrui, ma non stupitevi però se spesso sono gli stessi lettori ( o i telespettatori) a volerne sapere di più!: E' la stessa morbosa curiosità che anima la gente che va in pellegrinaggio la domenica sui luoghi dei delitti!!!!