Sapevo che era morto fin dai primi giorni, perchè solitamente quando si rapisce un bambino è questa la sorte che gli tocca, dato che i bambini sono pericolosi per i rapitori in quanto non sanno tacere dopo il rilascio e potrebbero smascherarli.
Sabato notte è stato terrificante scoprire come fosse stato ucciso e le assurde ragioni di questa uccisione.
Non posso pensare a quel cucciolo spaurito che va incontro ad una morte così tremenda (e non mi viene nemmeno l'aggettivo giusto) senza stare malissimo.
Ho passato una notte quasi insonne a pensare che metti al mondo questi cuccioli e qualcuno li annienta, mi son detta che mi riterrò fortunata se alla fine della mia esistenza avrò la consapevolezza che non siano incappati in situazioni così devastanti per la loro vita.
E questa, è una ben amara considerazione.
Ho due figlie femmine, una in piena adolescenza e l'altra che la segue a ruota ed ogni volta che escono dalla porta di casa da sole, mi dico: "Speriamo in bene...". So che non c'è soluzione, so che devo lasciarle andare, lasciarle vivere, perchè è per questo che le ho messe al mondo e che non posso certo impedir loro di avere una vita, salvo cercare di metterle in guardia e di responsabilizzarle per questo, ma è dura, anzi, durissima.
In quanto agli autori di questa nefandezza, credo si siano già pronunciati tutti gli epiteti necessari a denominarli, ma alla fine ritengo si possa dire che questo soggetto e la sua compagna siano due asociali (nel senso più letterale del termine, cioè due persone che non sentono di dover niente a nessuno, anzi, che sono gli altri a dover loro qualcosa e a qualunque costo) e due menti criminali.
Non mi stupisce che costui sia stato capace di uccidere un bambino.
Chi è capace di stuprare può tutto. Se si può concepire di violentare una donna, si può commettere qualunque altro crimine contro la persona e un bambino non è nulla per esseri di questo genere.
Sono anch'io concorde nel dire che gente simile non la recuperi e sono d'accordo con l'inasprimento delle pene.
Parlammo già di questo problema e sono a dirvi un'altra volta che il nostro sistema detentivo a qualcuno fa comodo.
Per questi crimini ci vorrebbe il carcere duro, anzi, durissimo, i lavori forzati e la sofferenza da scontarsi giorno per giorno.
La pena di morte non risolve nulla ed è dimostrato, considerato che gli USA vedono questi crimini perpetrarsi all'infinito, senza parlare degli errori giudiziari o di quanto farebbe comodo poter usare questa barbarie contro chiunque sia scomodo.
Sui giornalisti. Ieri ho seguito un servizio in cui venivano ripresi questi due poveri genitori mentre sostavano sul luogo in cui è stato ritrovato Tommaso.
Già questo mi sembra un insulto gravissimo al dolore delle persone, ma mi ha fattto inorridire il giornalista che incalzava di domande quella povera madre che lo pregava di lasciarla stare in quel momento. Inorridire e indignare. Capisco che è il mercato a fare l'offerta, ma diamine, davanti ad una donna annientata dal dolore che dice di non aver voglia di rispondere a nessuna domanda, perchè insistere a quel modo? Qui siamo ben oltre le leggi del mercato, qui è anche questione di sensibilità individuale.
Non riesco a non pensare a come vivano queste ore i famigliari di Tommaso e non so come riusciranno ad affrontare la loro vita futura con un fardello così grande da portare.
E' atroce pensare di affrontare la propria vita in questo modo.