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Sono arrabbiata? Sono triste? O cosa?

francoises

Giardinauta Senior
Salve fanciulli e fanciulle,
forse qualcuno di voi avrà notato la mia assenza in queste ultime settimane, dopo tanto riflettere ho deciso di parlarne anche qui. Una sola cosa vi chiedo: Non voglio compassione, discorsi come poverina mi dispiace, voglio solo un vostro parere o qualsiasi cosa abbiate voglia di scrivere. Mi farà piacere.
tre settimane fa da una radiografia toracica a cui sono susseguiti un po' di esami dolorosi e noiosi mi hanno diagnostiacato un tumore a livello del miastino.
Venerdì mi hanno fatto una toracoscopia ( ovvero operazione al torace ) per prelevare un pezzo di questa massa e diagnosticare di che natura sia per poi passare alle cure del caso. Credo che oramai sentendomi intervenire qui sul forum vi siate fatti più o meno un'idea sulla mia età.
Bene. Tralasciando il fatto che nel post operatorio mi sento come se mi fosse passato sopra un treno, ho passato diverse fasi:
1. disperazione iniziale: e adesso? morirò a breve? che succederà?
2. arrabbiatura nera: perchè proprio ME, COSA HO FATTO DI MALE, PIOVE SUL BAGNATO, ETC ETC.
3.fase dell'ansia dei risultati: prima dell'operazione tutti i risultati degli altri esami negativi: nessuna diagnosi. Ed ecco giunti alla biopsia.
4. fase attuale. un po' rassegnata, un po' arrabbiata, un po' scoraggiata.
Ho parlato molto con me stessa, con gli amici, con i parenti.
Mi faccio forza e penso che una volta passato tutto questo diventerò più forte di prima. ho ragionato sulla scala delle priorità attuali. Ho dimenticato a casa la superficialità.
Però nulla toglie che sono triste. E forse ancora un po' arrabbiata. ma devo reagire. Qualcuno mi ha detto: se ci lavori sopra vedrai che questa diverrà una delle più belle esperienze della tua vita!.. si .. ma come? Volete raccontarmi le vostre esperienze?
Un abbraccio a tutti
 
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Master Florello
Sei triste e molto arrabbiata.
Ben venga l'arrabbiatura ti farà reagire.
Rassegnata mai, questo no.
Lavorarci sopra, mi sembra che ci stai lavorando visto che ne parli e continua a farlo.
Sarà ed è una esperienza che ti cambierà, ma in meglio.
Riprenderai anche le superficialità perchè una volta passato è passato.
Le prospettive saranno diverse, vedrai anche le sfumature oltre ai colori vivi.
Non ho idea della tua età, ma non c'entra niente non c'è un'età per affrontare tutto questo.
Alla fine si affronta e più sei incaxxata più combatti.
E' questo che devi fare non permettere che prenda possesso della tua vita è un ospite indesiderato e deve andarsene, non sei tu che devi trasformare la tua vita a suo piacere.
Un solo consiglio, se me lo permetti, se vedi che non ce la fai da sola fatti aiutare da un neurologo o da chi vuoi.
Se ti toglie il sonno, se ti crea ansia se vedi che stai cambiando o se ti dicono che lo stai facendo.
Poi parlane in continuazione, non ti chiudere perchè hai 'qualcosa'.
Aspettiamo la biopsia prima di fasciarsi una testa che non è rotta, ma forse ha solo preso una botta.
 

Spulky

Moderatrice Sezz. Orchidee e Giardini d'Acqua
Membro dello Staff
ciao,
sei tutte le cose assieme, il treno non ti sta passando sopra solo per via del dolore fisico, ma soprattutto emotivo
io dico
aspetta l'esito della biopsia, se ho capito bene manca quello giusto?
poi potrai sfogarti, in un senso o nell'altro

per me la parte peggiore è stata l'attesa tra il prelievo e l'esito..(un prelievo molto meno invasivo del tuo)
ovviamente perchè poi è risultato negativo, fosse stato positivo .. non ti so rispondere.. o forse si ma per interposta esperienza molto vicina e non personale

continuare a pensare cosa avrei fatto se, o cosa non avrei fatto, come mi sarei sfogata o come non avrei reagito... boh impossibile dire qualcosa di preciso

comunque...un passo alla volta, qualunque sia la risposta, sempre un passo alla volta

:love_4:
 

carne

Florello Senior
Che dire in questo momenti non lo so, unica azione sarebbe starti vicina ed ascoltarti nei momenti di pessimismo, virtualmente è difficile, è un conforti di sole parole.
Per ora l'unico tuo appoggio/spiegazioni/chiarezze/aiuto debbono essere i medici; trovare chi ti dà più fiducia e tutte le domande le devi fare a loro, affidarti alla loro esperienza.
So, per sentito dire, che bisogna lottare, per le cure ci pensano i medici ma reagire e lottare spetta a noi.
Ogni caso è unico, le esperienze degli altri difficilmente calzano ma cedere alla malattia senza lottare è già perdere.
Coraggio francoises, la vita ti sta chiedendo una prova molto grande, dimostrale, per quanto puoi e con tutte le tue forze, che sarai vincente.
Un abbraccio.
 
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hermioneat

Florello
Cara Francoises,
mi spiace molto per quello che stai passando, ma ti posso garantire che molte volte è spesso peggiore l'attesa del risultato che il risultato stesso. L'ansia ti uccide metaforicamente; ti riduce allo stremo. Il risultato se negativo di rincuora, se per disgrazia invece fosse positivo, passato il primo momento di sconforto/rabbia/disperazione ti da e deve darti una scossa.
Credimi! Parlo per esperienza diretta. Quando successe a me, 15 anni orsono, avevo solo 35 anni e una bambina di 6. Ricordo che la colpa fu la superficialiità con cui un ginecologo tratto la mia "ciste" per ben 4 anni. Ricordo l'ansia e il terrore e le domande "se fosse cosa faremo?" Ricordo la mazzata. Eccome se la ricordo! Ma soprattutto voglio ricordare che quando entrai per la prima volta nel reparto di Day Hospital oncologico ricevetti un benvenuto coi fiocchi. E non sto scherzando! Subito dopo l'ingresso era appeso un cartello che diceva "PERCHE' DI CANCRO SI VIVE" Ed è vero! Tante delle persone che incontrai in quel reparto ce l'hanno fatto perchè avevano voglia di vivere, di combattere. Di sfidare il ******** e metterlo al tappeto.
Sono convinta che anche tu abbia questa voglia. La possiedi. Devi solo farla diventare una priorità perchè nonostante tutto la vita è bella e merita di essere vissuta coi suoi alti e bassi, col suo dolce e il suo amaro.
L'esperienza lascia dei segni, questo sì. Io mi accorgo di essere cambiata molto però tutte le esperienze (anche quelle che non si vorrebbero mai fare), sono utili per farti scoprire cose che non sapevi di te e degli altri. Soprattutto di te. Perchè ricordati che tu sei importante e soprattutto, sei PIU' IMPORTANTE dell'eventuale ********.
Ti abbraccio con tutto il cuore. Se hai bisogno di parlare con qualcuno scrivimi pure anche pvt. Ti ascolterò molto volentieri.
Un bacio
 

natabruja

Esperta Sezz. Rose
Cara Francoises,
non ti dirò " poverina" e neanche "come ti capisco!" Eppure sarei "titolata" a farlo...
Due volte, l'una indipendente dall'altra (per mia fortuna, altrimenti non sarei qui), ho visto il fondo dell'abisso, per tre giorni, e poi sono risalita a galla e ho cominciato a combattere. All'inizio l'ansia mi assaliva e andavo a cercare le risposte su internet, con il risultato che peggioravo la situazione perché tutto quello che leggevo essere i sintomi, le conseguenze peggiori, per me erano il mio caso. Allora cercavo conforto nei medici e molti mi sciorinavano statistiche di incidenza, di sopravvivenza, di guarigione completa...che mi spingevano più giù. Finché ho trovato il medico che mi ha ispirato fiducia che mi ha proposto di fare insieme il percorso senza sminuire né esaltare le mie chances. Mi sono ciecamente fidata di lui e...di me. In maniera assolutamente identica ho affrontato le due "scimmie": Non una cellula del mio corpo era concentrata su un obiettivo diverso che non fosse quello di guarire. Ho combattuto come il classico leone, continuando però al tempo stesso la mia vita di sempre. Non ho mai smesso di lavorare, se non il tempo strettamente necessario per gli interventi e cure, e spesso, dopo la terapia, tornavo al lavoro. Certo avevo paura, sarebbe stato anomalo il contrario, ma quando mi scattava l'autocommiserazione (perché proprio a me? due volte poi???) reagivo facendo progetti per il futuro, il rifacimento dei bagni, il viaggio che volevo fare, gli impegni di lavoro...Mio marito e le figlie sono stati i miei capisaldi: non potevo non farcela, per loro...E la forza mi tornava più forte di prima.
Questo che ti ho raccontato spero vivamente che non ti serva e che tutto si concluda in una bolla di sapone...Condivido comunque con te l'ansia dell'attesa, quella è, purtroppo, imprescindibile e per me è stato il momento peggiore, poi....sono qui, guarita...
Ti mando un milione di baci:love_4::love_4::love_4:
 

hermioneat

Florello
Ciao, Francoises
dopo aver letto il tuo post ho ripensato a quegli anni lontani e ho trovato alcune somiglianze tra noi. Il fatto di parlarne, ad esempio. Il fatto di sentire dentro di sè un misto di rabbia, spaesamento, scoramento. Anche il non volersi sentire compatita. A volte, quando stavo male per la chemio ed ero nervosa a chi mi parlava rispondevo mentalmente "facile per te, tanto tu non sei nei miei panni". Giusto? Non so. Umano, sì. Siamo esseri fragili ma dotati di una forza interiore incredibile. Una forza che magari non sappiamo neanche di possedere ma che al momento necessario spunta come l'erbetta nuova in primavera. E bsogna coltivarla questa erbetta nuova, farla crescere, irrobustire. Non bisogna demoralizzarsi se c'è il giorno in cui anzichè crescere sembra rimpicciolirsi. Il giorno successivo riprenderà di nuovo a crescere ed diventerà tanto lunga e robusta che ci servirà per superare i problemi.
Vivere secondo la giornata. Accontentarsi di risultati minori quando è la giornata storta, pretendere risultati maggiori quando invece è diritta. Ma non arrendersi mai. Affidarsi a buoni medici, a buoni amici. Circondarsi dei famigliari e combattere con loro e per loro. Soprattutto per noi.
E magari, anche se è difficile farlo, molto più che dirlo senz'altro, cercare di sorridere. Alzarsi al mattino, guardarsi nello specchio e sorridersi. Magari anche dicendosi "ti voglio bene! Mi voglio bene!"
Un abbraccio forte forte
Patri
 

francoises

Giardinauta Senior
oh cavolo. Grazie, le vostre bellissime parole le ho sentite dentro di me, mi hanno fatto piangere, ma è normale...in queste tre settimane come dice mia nonna se avessi raccolto le lacrime ci avrei fatto un fosso!! Si è vero, queste situazioni ti cambiano radicalmente la prospettiva delle cose, della vita,degli affetti.Per ora dormo, cerco di non disperarmi più di tanto e di reagire. E' che mi sto accorgendo che ho perso un po' di smalto, che dal leone che ero adesso mi ritrovo spaurita e sola in una giungla notturna. Reagisco, ma è l'istinto di sopravvivenza che mi porta a farlo, non la forza e il coraggio di cui voi mi parlate e che avete dimostrato. lo cerco, ma non lo trovo. Trovo ancora la rabbia, la paura, la sofferenza. I risultati della biopsia mi diranno di che tipo di malattia si tratta, ma so già che dovrò passare necessariamente dalla chemio e forse da un intervento successivo. e ho paura. paura da battere i denti. paura da sentirmi soffocare. paura che la mia vita cambi, paura forse di non avere una vita? paura!!! vi ringrazio per le vostre parole, ognuna di voi è una goccia di speranza e un'iniezione di coraggio!
 

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Master Florello
Che la paura ti dia rabbia e la rabbia la forza.
La trovi la forza è lì pronta ad uscire appena ne avrai bisogno. Sono risorse nascoste, non sappiamo neanche di averle, ma al momento giusto escono fuori.
Non perdere lo smalto, si un po' meno leonessa, un po' tigre, graffia la vita, non prenderla a morsi.
 
Qualcuno mi ha detto: se ci lavori sopra vedrai che questa diverrà una delle più belle esperienze della tua vita!.. si .. ma come? Volete raccontarmi le vostre esperienze?
Un abbraccio a tutti

Ciao
non ho avuto esperienze così estreme, non posso condividere nulla, ma solo dirti che il solo fatto che hai condiviso qui un qualcosa di così terribilmente personale dimostra che hai i controcoglioni e che ne uscirai alla stragrande.

un saluto sincero
 

francoises

Giardinauta Senior
Ciao
non ho avuto esperienze così estreme, non posso condividere nulla, ma solo dirti che il solo fatto che hai condiviso qui un qualcosa di così terribilmente personale dimostra che hai i controcoglioni e che ne uscirai alla stragrande.

un saluto sincero

Devo solo riuscire a tirarli fuori! E spero che fra qualche anno questo periodo sarà solo un ricordo.
Grazie ragazzi, magari nei momenti di sconforto scriverò qualcosa qui, tanto sono sicura che mi ascolterete! Un abbraccio a tutti ROARRRRR!!!! ( dicesi ruggito leonino... è venuto bene? )
 

belvedere

Giardinauta Senior
cara francoises,

mi sento perfettamente inutile mentre ti scrivo, perchè non ho esperienza diretta di questa cosa.
Ho conosciuto persone che l'hanno affrontata.
Non so dirti come si possa tirare fuori le unghie, ma il fatto di non isolarti credo sia assolutamente importante e necessario.
Quando non trovi dentro di te la forza necessaria apriti agli altri.
Credo che l'interazione con chi ti circonda possa darti tanto.
E - parafrasando Steve Jobbs -cerca di vivere come se non avessi nulla da perdere (e questo vale per tutti noi, a prescindere dalla malattia...).
Un abbraccio forte forte:love_4:.:love_4:
 
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