L'Agricolo medio montagnardo è come lo descrivo, io ci sono vissuto troppo a lungo per non saperlo!... Ma non facciamo di ogni erba un fascio, anche tra le cime dei monti qualcuno superiore alla media c'è. Il problema è un fritto misto, cioè c'entrano i singoli agricoltori/allevatori, le ass. di categoria, i governi locali.
In Emilia Romagna scoraggiano l'abbattimento surrettizio dei capi vecchi ritardando i risarcimenti in modo spaventoso, adesso mi dicono però che la cosa stia migliorando.
Ma basta andare in un bar di Bardi, Borgo Val di Taro, Monchio delle Corti, Selvanizza e via così, che i residenti ne parlano spesso, invocando la mannaia sui poveri lupi. Il rimedio all'avanzare del povero predatore sono solo uno: la strage. Andate a visitare il Castello-Fortezza della capitale dello Stato Landi, cioà Bardi, ad una quarantina di chilometri dall'uscita di Fornovo,e, dopo la visita ed una mangiata memorabile all'Osteria delle Due Spade, vi prendete un caffè al Bar Grande. Chiedete a chiunque abbia più di vent'anni come la pensa sui lupi, offrendogli ovviamente da bere, perché questo è l'uso, e ne sentirete di cotte e di crude.
Ovviamente, il lupo deve vivere, i lupari devono scomparire, ma anche chi resta aggrappato ad una terra avara ha diritto a qualche forma di tutela, forse cominciando prima proprio dall'informazione. E qui ci metto le associazioni di categoria, troppo latitanti sul campo.
Tra parentesi, mi ricordo che avevo circa sette anni, ero in seconda elementare, e a scuola c'era un gran subbuglio perché un Maestro era tornato da una caccia grossa, dove era stato abbattuto un lupo. Il Maestro Verdi ed il Maestro Biolzi (a quei tempi i maestri erano quasi tutti uomini, poche le maestre, al contrario di oggi) giravano per le classi reggendo un palo da cui pendeva un lupacchiotto morto. Lì diventai ambientalista.