Datura rosa
Guru Master Florello
Tra le attività di giardinaggio una di quelle che mi piace maggiormente è la raccolta dei semi dalle mie piante a fine fioritura.
Anche non avendo le physique du rôle, svolazzo di fiore in fiore alla ricerca di frutti ben maturi dai quali ricavare i semi che andrò poi a seminare a inizio primavera successiva attendendo, poi, con ansia che i semi germoglino e mi offrano, oltre a una grande soddisfazione, tante belle piante per il mio giardino.
E’ il mio “rituale” di fine estate, un appuntamento che non perderei per nessuna ragione. E mi piace, anche, vedere vasi, piattini, barattolini che ospitano i semi ad asciugare completamente (li tengo all’aria - in ambiente non umido- circa una settimana prima di imbustarli) nonché bustine, pennarelli, passini………….tutto l’armamentario, insomma, per sopperire alla bisogna sparso un po' ovunque in casa
Proprio mentre setacciavo dei semi di Amaranthus caudatus dopo averne sfregato ben bene un fiore ormai pronto su un foglio di carta
mi è venuto in mente che nel forum ci sono molte new entry e fra di loro ci sarà sicuramente qualcuno che non sa dove e come raccoglierei semi esattamente come me otto anni fa quando cominciai a interessarmi al giardinaggio.
Ho pensato, quindi, di raccogliere qui qualche informazione per quella che è la mia esperienza di questi anni.
Occorre, innanzi tutto, sapere che la moltiplicazione per seme è definita una moltiplicazione di tipo sessuata (o gamica) perché avviene grazie all’unione di due cellule, una maschile e una femminile. Questo fatto comporta che il nuovo individuo non sarà identico alla pianta madre perché, subentrando la variabilità genetica, si avrà la ricombinazione dei geni e quindi la pianta nata da seme sarà unica e non uguale a nessun’altra (un po’ come nella riproduzione umana mentre la talea fornisce piante uguali e può essere intesa come una “clonazione”).
Pertanto, se ci innamoriamo di un bel fiore rosso su di una pianta di una vicina e facciamo la “novena” per ottenerne i semi e li seminiamo, non è detto che, quando fortunatamente la pianta che otterremo fiorirà, il fiore sia del colore del quale ci siamo innamorati/e.................potrebbe, però, anche essere più bello!!!!!!
Contrariamente a quanto da molti consigliato e cioè di non far andare a seme la pianta sin quasi a fine fioritura per non indebolirla (significa togliere i fiori sfioriti affinché non ne segua il frutto), per evitare che verso l’autunno il freddo o la pioggia non permettano ai frutti di maturare i semi, faccio andare a seme un paio di fiori (li lascio sulla pianta sino a quando ne segue il frutto e questo matura) e mi metto al sicuro qualche seme. Rimando a fine fioritura il momento magico della raccolta all’”ingrosso”.
I frutti che contengono i semi vanno lasciati maturare e seccare sulla pianta e raccolti dopo un paio di giorni di bel tempo e non al mattino ma nelle ore centrali della giornata per evitare anche l’umidità apportata dalla rugiada.
E’ consigliabile raccogliere i frutti man mano che maturano e non tutti insieme altrimenti un temporale violento potrebbe renderli non utilizzabili o potrebbero aprirsi e disperdere intorno i semi.
Una volta raccolti i frutti e ricavatine i semi su una superficie chiara (una particolare attenzione va posta all’eliminazione di residui dei fiori o di piccoli insetti o larve spesso presenti all’interno del frutto che se conservati insieme ai semi potrebbero cibarsene prima di passare a miglior vita), i semi vanno fatti asciugare ulteriormente per qualche giorno su della carta da cucina o piattini o, ancora, ciotoline in luoghi asciutti (la cucina mentre cuoce un buon minestrone e i vetri si appannano non è, ad esempio, un luogo adatto!!!) e dove non ci sia pericolo che correnti d’aria facciano volare i semi più piccoli o piumosi.
Per rendere il lavoro più facile è utile disporre di pinzette, eventualmente lenti di ingrandimento, strumenti a punta fine, ecc…
E’ bene segnare il nome di ciascuna tipologia di semi raccolta e non fidarsi della memoria, molti semi si somigliano! Personalmente utilizzo penne o pennarelli comuni per scrivere sulla carta da cucina, su piatti e bicchieri di carta e pennarelli solubili all’acqua (lavabili) su piattini o ciotoline; su questi ultimi, in mancanza di pennarelli ad acqua attacco una strisciolina di scotch sulla quale scrivo il nome della pianta con un pennarello normale.
Quando i semi sono sicuramente ben secchi (evitare di maneggiarli con le dita che possono trasmettere una pur minima ma deleteria umidità ma usare un cucchiaino o un semplice pezzo di cartoncino) si possono mettere nei sacchetti di carta o nelle bustine di plastica trasparente con chiusura a pressione sui quale scrivere il nome, la data ed il luogo di raccolta,i l periodo di semina, ecc.. (io uso delle buste piccoline di plastica con chiusura a pressione e metto all’interno un foglietto con indicati i vari dati. Posso così riutilizzare più volte le bustine).
Occorre anche ricordare che ci sono semi che non possono essere conservati a lungo ma, pena la riduzione drastica della percentuale di germinazione, vanno seminati subito o entro breve termine. Ci sono specie i cui semi non sono più attivi dopo 15 giorni anche se conservati benissimo (Acer e Salix), altri invece sono attivi anche dopo oltre diecimila anni (Lupinus articus). Quelli citati sono ovviamente casi estremi ma, per quel che ci riguarda, i semi di Primula, di Lunaria annua, di Nasturzio, di Elleboro, ad esempio, vanno seminati subito, appena maturi (consa consigliabile anche per le Clematis), quelli di giglio entro pochi mesi dal raccolto……………… Occorre, quindi, informarsi in merito e, per i semi da seminare subito provvedere ad interrarli n vaso o direttamente in piena terra in una zona riparata e fuori calpestio segnalandone la presenza con pietre o veri e propri segnapiante.
Per quanto riguarda dove si trovano i semi, c’è un bel post nel quale sono state inserite le foto dei portasemi (frutti) e dei relativi semi
http://forum.giardinaggio.it/la-semina/21802-dal-fiore-al-seme.html
Io ho già raccolto i semi di Asarina scandens, Salvia x greggii, Salvia nemorosa, Aquilegia, Zinnia elegans. Tagetes, Ipomoea alba, Oenothera gialla, Abutilon (pochissimi perché quest'anno ho avuto tantissimi fiori - è ancora in fiore- ma solo un paio di frutti), Eryngium, Lavatera trimestris, Gomphrena globosa, Nigella damascena e
e
Ce ne sono altri i cui frutti sono ancora immaturi per la raccolta come
Spero che questi appunti possano essere utili a qualcuno.
:Saluto:
Anche non avendo le physique du rôle, svolazzo di fiore in fiore alla ricerca di frutti ben maturi dai quali ricavare i semi che andrò poi a seminare a inizio primavera successiva attendendo, poi, con ansia che i semi germoglino e mi offrano, oltre a una grande soddisfazione, tante belle piante per il mio giardino.
E’ il mio “rituale” di fine estate, un appuntamento che non perderei per nessuna ragione. E mi piace, anche, vedere vasi, piattini, barattolini che ospitano i semi ad asciugare completamente (li tengo all’aria - in ambiente non umido- circa una settimana prima di imbustarli) nonché bustine, pennarelli, passini………….tutto l’armamentario, insomma, per sopperire alla bisogna sparso un po' ovunque in casa
Proprio mentre setacciavo dei semi di Amaranthus caudatus dopo averne sfregato ben bene un fiore ormai pronto su un foglio di carta
mi è venuto in mente che nel forum ci sono molte new entry e fra di loro ci sarà sicuramente qualcuno che non sa dove e come raccoglierei semi esattamente come me otto anni fa quando cominciai a interessarmi al giardinaggio.
Ho pensato, quindi, di raccogliere qui qualche informazione per quella che è la mia esperienza di questi anni.
Occorre, innanzi tutto, sapere che la moltiplicazione per seme è definita una moltiplicazione di tipo sessuata (o gamica) perché avviene grazie all’unione di due cellule, una maschile e una femminile. Questo fatto comporta che il nuovo individuo non sarà identico alla pianta madre perché, subentrando la variabilità genetica, si avrà la ricombinazione dei geni e quindi la pianta nata da seme sarà unica e non uguale a nessun’altra (un po’ come nella riproduzione umana mentre la talea fornisce piante uguali e può essere intesa come una “clonazione”).
Pertanto, se ci innamoriamo di un bel fiore rosso su di una pianta di una vicina e facciamo la “novena” per ottenerne i semi e li seminiamo, non è detto che, quando fortunatamente la pianta che otterremo fiorirà, il fiore sia del colore del quale ci siamo innamorati/e.................potrebbe, però, anche essere più bello!!!!!!
Contrariamente a quanto da molti consigliato e cioè di non far andare a seme la pianta sin quasi a fine fioritura per non indebolirla (significa togliere i fiori sfioriti affinché non ne segua il frutto), per evitare che verso l’autunno il freddo o la pioggia non permettano ai frutti di maturare i semi, faccio andare a seme un paio di fiori (li lascio sulla pianta sino a quando ne segue il frutto e questo matura) e mi metto al sicuro qualche seme. Rimando a fine fioritura il momento magico della raccolta all’”ingrosso”.
I frutti che contengono i semi vanno lasciati maturare e seccare sulla pianta e raccolti dopo un paio di giorni di bel tempo e non al mattino ma nelle ore centrali della giornata per evitare anche l’umidità apportata dalla rugiada.
E’ consigliabile raccogliere i frutti man mano che maturano e non tutti insieme altrimenti un temporale violento potrebbe renderli non utilizzabili o potrebbero aprirsi e disperdere intorno i semi.
Una volta raccolti i frutti e ricavatine i semi su una superficie chiara (una particolare attenzione va posta all’eliminazione di residui dei fiori o di piccoli insetti o larve spesso presenti all’interno del frutto che se conservati insieme ai semi potrebbero cibarsene prima di passare a miglior vita), i semi vanno fatti asciugare ulteriormente per qualche giorno su della carta da cucina o piattini o, ancora, ciotoline in luoghi asciutti (la cucina mentre cuoce un buon minestrone e i vetri si appannano non è, ad esempio, un luogo adatto!!!) e dove non ci sia pericolo che correnti d’aria facciano volare i semi più piccoli o piumosi.
Per rendere il lavoro più facile è utile disporre di pinzette, eventualmente lenti di ingrandimento, strumenti a punta fine, ecc…
E’ bene segnare il nome di ciascuna tipologia di semi raccolta e non fidarsi della memoria, molti semi si somigliano! Personalmente utilizzo penne o pennarelli comuni per scrivere sulla carta da cucina, su piatti e bicchieri di carta e pennarelli solubili all’acqua (lavabili) su piattini o ciotoline; su questi ultimi, in mancanza di pennarelli ad acqua attacco una strisciolina di scotch sulla quale scrivo il nome della pianta con un pennarello normale.
Quando i semi sono sicuramente ben secchi (evitare di maneggiarli con le dita che possono trasmettere una pur minima ma deleteria umidità ma usare un cucchiaino o un semplice pezzo di cartoncino) si possono mettere nei sacchetti di carta o nelle bustine di plastica trasparente con chiusura a pressione sui quale scrivere il nome, la data ed il luogo di raccolta,i l periodo di semina, ecc.. (io uso delle buste piccoline di plastica con chiusura a pressione e metto all’interno un foglietto con indicati i vari dati. Posso così riutilizzare più volte le bustine).
Occorre anche ricordare che ci sono semi che non possono essere conservati a lungo ma, pena la riduzione drastica della percentuale di germinazione, vanno seminati subito o entro breve termine. Ci sono specie i cui semi non sono più attivi dopo 15 giorni anche se conservati benissimo (Acer e Salix), altri invece sono attivi anche dopo oltre diecimila anni (Lupinus articus). Quelli citati sono ovviamente casi estremi ma, per quel che ci riguarda, i semi di Primula, di Lunaria annua, di Nasturzio, di Elleboro, ad esempio, vanno seminati subito, appena maturi (consa consigliabile anche per le Clematis), quelli di giglio entro pochi mesi dal raccolto……………… Occorre, quindi, informarsi in merito e, per i semi da seminare subito provvedere ad interrarli n vaso o direttamente in piena terra in una zona riparata e fuori calpestio segnalandone la presenza con pietre o veri e propri segnapiante.
Per quanto riguarda dove si trovano i semi, c’è un bel post nel quale sono state inserite le foto dei portasemi (frutti) e dei relativi semi
http://forum.giardinaggio.it/la-semina/21802-dal-fiore-al-seme.html
Io ho già raccolto i semi di Asarina scandens, Salvia x greggii, Salvia nemorosa, Aquilegia, Zinnia elegans. Tagetes, Ipomoea alba, Oenothera gialla, Abutilon (pochissimi perché quest'anno ho avuto tantissimi fiori - è ancora in fiore- ma solo un paio di frutti), Eryngium, Lavatera trimestris, Gomphrena globosa, Nigella damascena e
e
Ce ne sono altri i cui frutti sono ancora immaturi per la raccolta come
Spero che questi appunti possano essere utili a qualcuno.
:Saluto: