Ciao Lory,
sicuramente avrai seminato in passato piante annuali e forse a scuola il classico fagiolo, ricorderai sicuramente che i semi germinando si dividono in due parti e dal centro cresce la nuova pianta. Le due parti in cui si divide il seme (e quindi di cui è composto) sono i cotiledoni ed agiscono in pratica come organi di riserva di nutrimento dell'embrione nel periodo iniziale di crescita, tutte le piante i cui semi si comportano così sono dicotiledoni. Forse avrai anche fatto l'esperimento di fare germinare del grano, in questo caso il seme non si divide, resta intero, quindi questo organo, il cotiledone, è uno solo. Le piante i cui semi sono composti da un solo cotiledone si dicono appunto monocotiledoni. La differenza tra dicotiledoni e monocotiledoni, non sta solo nella struttura del seme, e conseguentemente nel modo di germinare, ma anche nella struttura e fisiologia della pianta. Una delle grandi differenze è che le monocotiledoni non hanno il cambio, cioè quel particolare tessuto indifferenziato che anno dopo anno nelle dicotiledoni produce all'esterno la corteccia ed all'interno il legno e che permette anche ad esempio la possibilità dell'innesto, innesto invece che è impossibile nelle monocotiledoni. Monocotiledoni come le Araceae possono produrre radici lungo il fusto e germogli laterali, quindi nessuna paura, come tutti hanno sperimentato, tagliando l'apice o dividendo in porzioni un Philodendron od una Mostera, la pianta non muore, produrrà radici e germogli. Le Palmae (Arecaceae) sono pure monocotiledoni, ma diverse biologicamente da tutte le altre monocotiledoni, sono loro ad avere un solo punto di crescita all'apice del fusto che se danneggiato irreparabilmente comporta la morte della intera pianta, se a fusto singolo, del fusto interessato, se cespitosa.