sono daccordo con citrodora,prima di tutto toglierei il ramo,poi se possibile dopo la fioritura tirerei fuori la pianta dal vaso e con attenzione controllerei lo stato delle radici ,senza romperle,tieni conto che esiste un problema che è di difficile individuazione,mi riferisco ai "nematodi"i vermetti piccolissimi,che a volte si insediano nelle radici e se non individuati possono portare alla morte della pianta,io personalmente per prevenire uso mettere anche nelle rose in vaso le tre protettrici delle rose,aglio calendula e tagete,so che esteticamente a molti non piacciono,ma basta metterli in modo che non si vedano,usando tagete nano e calendula selvatica,la calendula tiene lontani i nematodi ,il tagete è universalmente ormai riconosciuta come pianta che tiene lontano di tutto,dagli afidl in poi e che dire dell'aglio i suoi composti solforati e l'allicina sono principi naturali che tengono lontano l'oidio ,in particolare.
l'aglio come pianta non puzza.
poi non voglio sembrare il solito bastian contrario,ma parlando di zolfo vorrei riportare una parte di una lezione del prof.maffei(univ.to)in cui spiega come agisce scientificamente lo zolfo sull'oidio.
so bene che se si vogliono risultati immediati è meglio usare il chimico,meglio ancora se translaminare,ma con la prevenzione e una sana crescita l'oidio sta lontano.
L’ azione dello zolfo sull’oidio è di tipo preventivo in quanto impedisce la germinazione dei conidi, curativo perché agisce sul micelio durante l’incubazione ed eradicante poiché elimina il fungo quando è visibile.L’azione fungitossica dello zolfo è dovuta alla sua capacità di penetrare nella cellula fungina, grazie alla sua liposolubilità, rompendo la membrana cellulare. Questo provoca la fuoriuscita dell’acqua dal fungo e quindi la sua morte per disidratazione
Lo zolfo esplica anche un’azione collaterale insetticida contro neanidi di afidi, tisanotteri e acaricida."