D
Davide N.
Guest
Posto qui la mia recente esperienza con quello che battezzo "amarillo sudamericano" (fino ad oggi pensavo di avere un Amaryllis ma in realtà è un Hippeastrum).
Si tratta di uno di quei bulbi avvolti nella cera "perché così non si deve annaffiare" che vanno tanto di moda, ricevuto in regalo un paio di anni fa'. L'avevo quasi dimenticato in un angolo del soggiorno quando qualche mesetto fa' lo guardo e noto che fa una nuova foglia. Bene! Lo tengo d'occhio... e la foglia muore. Così mi dico, accidenti, è il 17 dicembre 2022, non va bene, devo fare qualcosa.
Lo prendo in mano e noto che il bulbo è parecchio dimagrito, tra lui e la cera c'è parecchio spazio. Bene, è la volta buona che lo libero.
Lo sbuccio come una cipolla degli strati secchi ed eccolo in tutto il suo triste splendore:
Due radichette appena abbozzate e poco più... ma ancora vivo! Così riempio un vasetto di terriccio e lo appoggio sopra, interrato per magari mezzo centimetro...
Si tratta di uno di quei bulbi avvolti nella cera "perché così non si deve annaffiare" che vanno tanto di moda, ricevuto in regalo un paio di anni fa'. L'avevo quasi dimenticato in un angolo del soggiorno quando qualche mesetto fa' lo guardo e noto che fa una nuova foglia. Bene! Lo tengo d'occhio... e la foglia muore. Così mi dico, accidenti, è il 17 dicembre 2022, non va bene, devo fare qualcosa.
Lo prendo in mano e noto che il bulbo è parecchio dimagrito, tra lui e la cera c'è parecchio spazio. Bene, è la volta buona che lo libero.
Lo sbuccio come una cipolla degli strati secchi ed eccolo in tutto il suo triste splendore:
Due radichette appena abbozzate e poco più... ma ancora vivo! Così riempio un vasetto di terriccio e lo appoggio sopra, interrato per magari mezzo centimetro...
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