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raccontino....

MaryFlowers

Fiorin Florello
Infatti l amore non si può chiudere in un pacco iL regalo. . .perché il vero amore ti mette in discussione anzi e' un io che si apre ad un tu per diventare un noi. .,. E chi da e chi riceve non ha importanza e la amore che fluisce anzi il più delle volte sempre. . .chi da' con amore riceve molto di più e un pacco natalizio e' solo una formalità,una cosa morta che non fa incontrare nessuno. . .ma il dramma non e' solo per chi riceve il pacco ne comprende che e' senza amore perche lui sa cosa e' l amore e n'è averte il vuoto ma chi manda il pacco non può mandare amore perche ha un vuoto dentro e non Sa Cos e' l amore. . . .grazie per questo racconto che ha ispirato in me questi pensieri
 
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_ortensia_

Master Florello
Un professore stava davanti alla sua classe di filosofia e aveva davanti a lui alcuni oggetti. Quando la lezione cominciò, senza dire una parola, prese un grosso barattolo di maionese vuoto e lo iniziò a riempire di palline da golf. Quindi egli chiese agli studenti se il barattolo fosse pieno. Essi hanno convenuto che lo era.

Allora il professore prese una scatola di sassolini, e li versò nel vas
o. Lo scosse leggermente. I ciottoli rotolarono negli spazi vuoti tra le palle da golf. Chiese di nuovo agli studenti se il barattolo fosse pieno. Essi dissero che lo era.

Il professore prese una scatola di sabbia e la versò dentro il vasetto. Naturalmente, la sabbia si sparse ovunque all'interno. Chiese ancora una volta se il barattolo fosse pieno. Gli studenti risposero con un unanime 'si'. '

Il professore estrasse quindi due birre da sotto il tavolo e versò l'intero contenuto nel barattolo, effettivamente si riempirono gli spazi vuoti. Gli studenti iniziarono a ridere ..

'Ora', disse il professore non appena svanirono le risate 'Voglio che vi rendiate conto che questo barattolo rappresenta la vita. Le palle da golf sono le cose importanti - la vostra famiglia, i vostri figli, la vostra salute, i vostri amici e le vostre passioni preferite - e se tutto il resto andasse perduto e solo queste rimanessero, la vostra vita sarebbe ancora piena. I sassolini sono le altre cose che contano, come il lavoro, la casa, la macchina.. La sabbia è tutto il resto - le piccole cose.

'Se mettete la sabbia nel barattolo per prima,' ha continuato, 'non c'è spazio per i sassolini e per le palline da golf. Lo stesso vale per la vita.

Se utilizziamo tutto il nostro tempo ed energia per le piccole cose, non avrete mai spazio per le cose che sono importanti per voi.

Fai attenzione alle cose che sono cruciali per la tua felicità.

Trascorrere del tempo con i vostri bambini. Trascorrere del tempo con i tuoi genitori. Visita i nonni. Prendete il vostro coniuge a portatelo a cena fuori. Gioca un altro 18 anni. Ci sarà sempre tempo per pulire la casa e falciare il prato.

Prenditi cura delle palle da golf prima - le cose che veramente contano. Stabilisci le tue priorità. Il resto è solo sabbia.

Uno degli studenti alzò la mano e chiese cosa rappresentasse la birra. Il professore sorrise e disse: 'Sono contento che hai chiesto.' Le birre dimostrano che non importa quanto piena possa sembrare la vostra vita, c'è sempre spazio per un paio di birre con un amico.
 
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Ari68

Florello
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LA LEGGENDA DEL VISCHIO

C'era una volta, in un paese tra i monti, un vecchio mercante. L'uomo viveva solo, non si era mai sposato e non aveva più nessun amico.
Per tutta la vita era stato avido e avaro, aveva sempre anteposto il guadagno all'amicizia e ai rapporti umani. L'andamento dei suoi affari era l'unica cosa che gli importava. Di notte dormiva pochissimo, spesso si alzava e andava a contare il denaro che teneva in casa, nascosto in una cassapanca.
Per avere sempre più soldi, a volte si comportava in modo disonesto e approfittava della ingenuità di alcune persone.
Ma tanto a lui non importava, perché non andava mai oltre le apparenze.
Non voleva conoscere quelli con i quali faceva affari.
Non gli interessavano le loro storie e i loro problemi.
E per questo motivo nessuno gli voleva bene.
Una notte di dicembre, ormai vicino a Natale, il vecchio mercante non riusciva a dormire e dopo aver fatto i conti dei guadagni, decise di uscire a fare una passeggiata.
Cominciò a sentire delle voci e delle risate, urla gioiose di bambini e canti.
Pensò che di notte era strano sentire tanto chiasso in paese. Si incuriosì perché non aveva ancora incontrato nessuno, nonostante voci e rumori sembrassero molto vicini.
A un certo punto cominciò a sentire qualcuno che pronunciava il suo nome, chiedeva aiuto e lo chiamava fratello. L'uomo non aveva fratelli o sorelle e si stupì.
Per tutta la notte, ascoltò le voci che raccontavano storie tristi e allegre, vicende familiari e d'amore. Venne a sapere che alcuni vicini erano molto poveri e che sfamavano a fatica i figli; che altre persone soffrivano la solitudine oppure che non avevano mai dimenticato un amore di gioventù.
Pentito per non aver mai capito che cosa si nascondeva dietro alle persone che vedeva tutti i giorni, l'uomo cominciò a piangere.
Pianse così tanto che le sue lacrime si sparsero sul cespuglio al quale si era appoggiato.
E le lacrime non sparirono al mattino, ma continuarono a splendere come perle.
Era nato il vischio.

fiaba del Trentino
 

Ari68

Florello
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TANTI PICCOLI FUOCHI

Una volta centomila persone furono radunate in un grande stadio.
All’improvviso un vecchio saggio, che parlava a quell’immensa assemblea, si interruppe: "Non abbiate timore... adesso si spegneranno le luci".

Piombò l’oscurità nello stadio, ma attraverso gli altoparlanti, la voce del vecchio saggio continuò:“Ora ,io accenderò un fiammifero. Tutti quelli che lo vedono brillare, dicano semplicemente "sì". Appena quel puntino di fuoco si accese nel buio, tutta la folla gridò: "Si!!!!"

Il saggio continuò a spiegare: "Ecco: una qualsiasi azione di bontà può brillare in un mondo di tenebre. Per quanto piccola, non passa mai inosservata agli occhi degli uomini e agli occhi di Dio. Ma voi potete fare di più! Ora, tutti quelli che hanno un fiammifero l’accendano!" e di colpo l’oscurità venne rotta da uno sconfinato tremolio di piccoli fuochi...

Se molti uomini di poco conto, in tanti posti di poco conto, facessero il bene anche nelle cose di poco conto, il futuro dell'umanità non ci apparirebbe così buio.

(dal web)
 

Federica

Master Florello
grazie Ari è un bell'augurio,

è appena iniziato il 2013, gli auguri a tutti noi
di riuscire a fare brillare una piccola luce :love_4:
 

MaryFlowers

Fiorin Florello
E' brava Ari nell anno nuovo hai seminato una scintilla che può provocare un incendio:lol: :lol: sempre molto profonde le tue storie e un grazie anche per gli auguri di Federica . . .ora vi racconto io una fiaba ispirato al momento. . .c era una volta un topolino che amava molto il formaggio. . . Un giorno per lui vi erano due pssibilita un pezzettino di formaggio in presso in una colla adesiva ( ma lui non lo sapeva) oppure una corda di sgranocchiare e di cattivo gusto che legava i piedi di un prigioniero famoso.Lui il topolino decise di scegliere quello che non avrebbe mai scelto rosicchio' la corda. . . .quante sofferenze ricordando il sapore del formaggio. . . Ma con quel suo gesto libero' un prigioniero e permise lui stesso di non imprigionarsi. . .il mio augurio e' di essere capaci di fare delle scelte forse opposte ai nostri modi di pensare. . .ma e' forse li' a nostra libertà ?
 

Federica

Master Florello
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LA LUCE

La luce guardò in basso e vide le tenebre:
"Là voglio andare" disse la luce.
La pace guardò in basso e vide la guerra:
"Là voglio andare" disse la pace.
L'amore guardò in basso e vide l'odio:
"Laggiù voglio andare" disse l'amore
così apparve la luce e inondò la terra,
così apparve la pace e offrì riposo,
così apparve l'amore e portò la vita.
"E il verbo si fece carne e dimorò in mezzo a noi"
 

Ari68

Florello
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C'era una volta un vecchio saggio seduto ai bordi di un'oasi all'entrata di una città del Medio Oriente. Un giovane si avvicinò e gli domandò:"Non sono mai venuto da queste parti. Come sono gli
abitanti di questa città?
"L'uomo rispose a sua volta con ...una domanda: "Come erano gli abitanti della città da cui venivi?"
"Egoisti e cattivi. Per questo sono stato contento di partire di là"."Così sono gli abitanti di questa città!", gli rispose il vecchio saggio.

Poco dopo, un altro giovane si avvicinò all'uomo e gli pose la stessa domanda: "Sono appena arrivato in questo paese.Come sono gli abitanti di questa città?
"L'uomo rispose di nuovo con la stessa domanda:"Com'erano gli abitanti della città da cui vieni?"
"Erano buoni, generosi, ospitali, onesti. Avevo tanti amici e ho fatto molta fatica a lasciarli!" "Anche gli abitanti di questa città sono così!", rispose il vecchio saggio.

Un mercante che aveva portato i suoi cammelli all'abbeveraggio aveva udito le conversazioni e quando il secondo giovane si allontanò si rivolse al vecchio in tono di rimprovero:"Come puoi dare due risposte
completamente differenti alla stessa domanda posta da due persone?

"Figlio mio", rispose il saggio, ciascuno porta nel suo cuore ciò che è.

Chi non ha trovato niente di buono in passato, non troverà niente di buono neanche qui. Al contrario, colui che aveva degli amici leali nell'altra città, troverà anche qui degli amici leali e fedeli. Perchè, vedi, ogni essere umano è portato a vedere negli altri quello che è nel suo cuore.

Nella vita si trova sempre ciò che si aspetta di trovare.....

(dal web)
 

Ari68

Florello
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Le lenzuola sporche....

Una coppia di sposi novelli andò ad abitare in una bella zona molto tranquilla della città.
Una mattina, mentre bevevano il caffè insieme, il giovane marito si accorse, guardando attraverso la finestra aperta, che una vicina stendeva il bucato sullo stendibiancheria dal terrazzo e disse: "Ma guarda com'è sporca la biancheria di quella vicina!

Non è capace di lavare?

O forse, ha la lavatrice vecchia che non funziona bene?

Oppure dovrebbe cambiare detersivo!... Ma qualcuno dovrebbe dirle di lavare meglio!

O dovrebbe insegnarli come si lavano i panni!".

La giovane moglie guardò e rimase zitta.

La stessa scena e lo stesso commento si ripeterono varie volte, mentre la vicina stendeva il suo bucato al sole e al vento perché si asciugasse.

Dopo qualche tempo, una mattina l'uomo si meravigliò nel vedere che la vicina stendeva la sua biancheria pulitissima e disse alla giovane moglie: "Guarda, la nostra vicina ha imparato a fare il bucato! Chi le avrà detto come si fa?".

La giovane moglie gli rispose: "Caro, nessuno le ha detto e le ha fatto vedere, semplicemente questa mattina, io mi sono alzata presto come sempre per prepararti la colazione e ho preso i tuoi occhiali e ho pulito le lenti!".

...Ed è proprio così anche nella vita...
Tutto dipende dalla pulizia delle "lenti dei tuoi occhiali" attraverso cui si osservano i fatti.
Prima di criticare, sarebbe meglio guardare bene se il nostro cuore e la nostra coscienza sono "pulite" per vedere meglio.
Allora vedremo più nitidamente la pulizia del cuore del vicino...

Web
 

Angil

Guru Master Florello
Dai è carina :lol: io conosco questa, anche se non la ricordo bene :D

Un lunedì di domenica alle 02 di mezzogiorno entrai in una casa senza mura, vidi uno scheletro senza ossa e gli dissi, sei un uomo morto, presi il mio coltello senza lama e lo uccisi.
Discesi per una montagna pianeggiante, vidi seduta su una morbida pietra una giovane donna vecchia maschio che rideva piangendo e mi disse, portami un gelato caldo.:boh:
 

Olmo60

Guru Master Florello
Anche questa mi ha lasciato interdetta:crazy::confuso:

PENSIERO PROFONDO
(dalla guida galattica per autostoppisti di douglas adams, 1979)

Una razza molto curiosa un giorno volle conoscere la madre di tutte le risposte, la risposta sulla vita, l'universo e tutto quanto. Per ottenerla costruì Pensiero Profondo, il computer più grande e più potente dell'Universo.
Gli pose la domanda e poi attese per sette milioni e mezzo di anni la risposta.
Finalmente arrivò il bel giorno della risposta, il giorno in cui i lontani discendenti di Pensiero Profondo avrebbero trovato la risposta a domande come "Chi sono io?", "Qual è lo scopo della mia vita?", "Dal punto di vista cosmico ha veramente importanza se non mi alzo per andare a lavorare?".
Due uomini vestiti in modo austero erano gli incaricati, dopo settantacinquemila generazioni, di cogliere la risposta dal grande computer.
Dopo lunghi minuti di ansiosa attesa davanti alla console di Pensiero Profondo che poco alla volta si rianimava, i due uomini si sentirono dire:
- "Buongiorno" - era Pensiero Profondo che parlava.
- "Ho la risposta per voi" - disse Pensiero Profondo.
I due uomini rabbrividirono. La lunghissima attesa non era stata vana, c'era una risposta.
- "C'è davvero una risposta?" - chiesero per conferma.
- "C'è davvero una risposta" - confermò Pensiero Profondo.
- "A Tutto? Alla grande Domanda sulla Vita, l'Universo e Tutto quanto?"
- "Sì."
Nonostante fossero preparati da una vita a quel momento, i due uomini erano ansimanti.
- "Sei pronto a darci la risposta?" - chiesero ansiosi.
- "Sì."
- "Adesso?"
- "Adesso." - disse Pensiero Profondo.
I due s'umettarono le labbra.
- "Anche se penso che non vi piacerà" - disse Pensiero Profondo.
- "Non importa!" - disse uno dei due uomini. - "Dobbiamo saperla!"
- "Va bene." - disse il computer, e tacque.
- "Non vi piacerà davvero." - disse dopo un attimo Pensiero Profondo.
- "Diccela!"
- "D'accordo" - disse Pensiero Profondo. - "La Risposta alla Grande Domanda..."
- "Sì...?"
- "Sulla vita l'Universo e Tutto..." - disse Pensiero Profondo, e fece una pausa.
- "Sì...?"
- "È..."
- "Sì...?"
- "Quarantadue." - disse Pensiero Profondo con infinita calma e solennità.
 

Olmo60

Guru Master Florello
continuo la saga delle favole trasversali
[h=1]Fiaba Senegalese
Fiabe e favole africane per bambini.
[/h][h=2]La favola del Senegal, Perchè ci sono tanti idioti[/h]Tanto tempo fa c'erano pochissimi idioti nel mondo rispetto a oggi. Quando se ne trovava uno da qualche parte, subito era cacciato via dal villaggio. Oggi, invece, bisognerebbe cacciare via la metà del villaggio e ancora ciò non basterebbe. Ma come si spiega che ci sono in giro tanti idioti? Ecco come sono andate le cose... Un giorno tre idioti che erano stati cacciati via da un villaggio per colpa dei loro pettegolezzi, si ritrovarono ad un crocevia e dissero:
«Forse arriveremo a qualche cosa di utile se riuniremo l'intelligenza di tre teste stupide».
E proseguirono il loro cammino insieme: dopo un certo tempo, arrivarono davanti a una capanna dalla quale uscì un vecchio uomo che disse loro:
«Dove andate?».
Gli idioti alzarono le spalle e risposero:
«Dove ci porteranno le nostre gambe. Ci hanno cacciato via dal nostro villaggio per le nostre imbecillità».
Il vecchio rispose: «Allora entrate. Vi metterò alla prova».
Questo vecchio aveva tre figlie anche loro imbecilli e si dimostrò comprensivo.
L'indomani, chiese al primo idiota: «Tu, vai alla pesca!» E al secondo:
«Vai nel bosco e porta un masso legato con treccine di corde!»
Poi al terzo:
«E tu portami delle noci di cocco!»
Gli idioti presero un recipiente ciascuno, un'ascia e un bastone e si misero in strada. Il primo si fermò vicino al mare e si mise a pescare. Quando il suo recipiente fu pieno, ebbe di colpo sete; ributtò tutto il pesce in acqua e tornò a casa a bere.
Il vecchio gli domandò: «Dove sono i pesci?».
Egli rispose: «Li ho rimessi nell'acqua. Mi ha preso la sete e sono ritornato veloce a casa per bere.
Il vecchio si arrabbiò: «E non potevi bere al mare?» gli chiese.
L'idiota rispose: «Non ci ho pensato&...»
Durante questo tempo, il secondo idiota che era stato nel bosco, ma si preparava a ritornare a casa; si era reso conto che non aveva corda per legare i massi. Correva a casa appunto per cercarne una.
Il vecchio si arrabbiò di nuovo: «Perché non hai legato il tuo masso con una delle corde?». Egli rispose: «Non ci ho pensato...». Il terzo idiota montò sulla palma da cocco, mostrò alle noci di cocco il suo bastone e disse: «Tu devi buttare a terra queste noci di cocco, hai capito?»
Scese e cominciò a lanciare il bastone sul cocco. Ma non fece cadere nessuna noce. Anche lui ritornò a casa a mani vuote.
E una volta ancora il vecchio si arrabbiò: «Poiché tu eri sul cocco, perché non hai colto il frutto con le mani?».
Egli rispose: «Non ci ho pensato...».
Il vecchio seppe che non avrebbe combinato niente di buono con quei tre scemi.
Gli diede in moglie le sue tre figlie e li cacciò via tutti quanti.
Gli idioti e le loro mogli costruirono una capanna e vi vissero bene e male.
Ebbero figli tanto stupidi quanto erano loro, le capanne si moltiplicarono e gli idioti si disseminarono in tutto il mondo.
Fiaba africana, una favola e racconto Senegalese, del Senegal.
 

Ari68

Florello
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Un bambino ed il suo papà erano seduti sul treno. Il viaggio sarebbe durato un’ora circa. Il padre si siede comodamente e si mette a leggere una rivista per distrarsi.

Ad un certo punto il bambino lo interrompe e domanda: “Cos’è quello, papà?”. L’uomo si volta per vedere quello che gli aveva indicato il bambino e risponde: “E’ una fattoria.” Incomincia di nuovo a leggere quando il bambino gli domanda un’altra volta: “Quando arriveremo, papà?”. Il padre gli risponde che manca ancora molto.

Aveva di nuovo cominciato a leggere la sua rivista quando un’altra domanda del bambino lo interrompe e così per tantissime altre volte. Il padre disperato cerca la maniera di distrarre il bambino.

Vede sulla rivista che stava leggendo la figura del mappamondo, la rompe in molti pezzetti e li da al figlio invitandolo a ricostruire la figura del mappamondo. Così si siede felice sul suo sedile convinto che il bambino sarebbe stato occupato per tutto il resto del viaggio.

Aveva appena cominciato a leggere di nuovo la sua rivista quando il bambino esclama: “HO TERMINATO”. “Impossibile! Non posso crederci! Come hai potuto ricostruire il mondo in così poco tempo?” Però il mappamondo era stato ricostruito perfettamente. Allora il padre gli domanda di nuovo: “Come hai potuto ricostruire il mondo così rapidamente?”

Il bambino risponde: “Non mi sono fissato sul mondo.... dietro al foglio c’era la figura di un uomo, HO RICOSTRUITO L’UOMO E IL MONDO SI E’ AGGIUSTATO DA SOLO !!!!”.


Il mondo sarà aggiustato solo quando gli uomini saranno aggiustati ossia, saranno leali ed onesti.
 
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