Ciao.
Oltre ad essere un principiante, non conosco per niente la serissa eccezion fatta per la sua fama di pianta "difficile".
Certo però che la tua dimostra una gran voglia di vivere e se lasciata in condizioni di farlo darebbe ben altre soddisfazioni e molte meno preoccupazioni.
Ti dico subito che io protenderei per un rinvaso subito, ma data la stagione qualcosa mi frena.
Sarei tentato di rimandare il rinvaso di un po', per il minimo indispensabile, vale a dire 15 o 20 giorni, ma è una valutazione mia che vivo a Milano e penso che a Rimini le condizioni siano un po' più favorevoli.
Comunque quello che ho in mente è di stuzzicare il terriccio asportandone delle parti da rimpiazzare in prevalenza con sabbia (non di mare), se vuoi mescolata ad un po' di terriccio.
Una giusta composizione del terriccio potrà essere adottata per quando eseguirai il vero rinvaso, ma per ora, nella eventuale fase di "stuzzicamento" la sabbia potrebbe già assolvere lo scopo che mi prefiggo, cioè ridurre solo parzialmente l'impermeabilità del terriccio (prima causa dei problemi secondo me). permettere una migliore areazione ed un miglior "sfogo" per le radici.
Naturalmente quello che intendo con "stuzzicare" sarebbe una operazione un po' delicata, ma non critica.
Limitandosi ad asportare piccole zolle dove le radici non sono riuscite a far breccia, non causeresti alcun danno, ma l'operazione andrebbe eseguita con cura e non con troppa approssimazione.
Andrebbero usati degli stecchi di legno per limitare il più possibile i danni alle radici. Con gli stecchi praticherei dei fori poco profondi con cui progressivamente farei leva per ribaltare zolle anche piccole, da gettare via.
Mi fermerei quando incontrassi una radice e cercherei di "sondare" attorno. Comunque nei fori che dovessi abbandonare per non arrecare danno alle radici, verserei della sabbia.
Quando lo scavo che chiamo "stuzzichìo" non procede a causa di vari ostacoli, proverei comunque a perforare il terriccio verso il fondo del vaso e ruotando l'apice dello stecco a formare un cerchio, tenterei di allargare e "svasare" il foro, per poi gettarci altra sabbia.
Il risultato ideale sarebbe comunque un compromesso, dove però l'acqua avrebbe qualche possibilità di fuga e le radici qualche via d'uscita.
Due cose che nel mio ideale potrebbero far si che le radici incontrino l'acqua, ma non quella che ristagna, bensì quella fresca che scorre veloce, fin troppo veloce nella sabbia, ma che finirebbe per ammorbidire diversi punti dell'attuale "cemento".
Nel caso peggiore l'acqua potrebbe fluire nella sabbia, attraverso i fori prodotti e lasciare velocemente il vaso, ma credo che sarebbe un male comunque minore rispetto alla situazione attuale.
Concludo dicendoti che questa semi-cura non credo che sia un procedimento canonico e che non è supportata da alcuna esperienza diretta, né lettura, ma pur essendo frutto della mia pericolosa fantasia, sono convinto che alla tua pianta gioverebbe, se non altro come sollievo in attesa dell'atteso rinvaso.
Fatemi tutti sapere cosa ne pensate.
Ciao