• Vi invitiamo a ridimensionare le foto alla larghezza massima di 800 x 600 pixel da Regolamento PRIMA di caricarle sul forum, visto che adesso c'è anche la possibilità di caricare le miniature nel caso qualcuno non fosse capace di ridimensionarle; siete ufficialmente avvisati che NEL CASO VENGANO CARICATE IMMAGINI DI DIMENSIONI SUPERIORI AGLI 800 PIXEL LE DISCUSSIONI VERRANNO CHIUSE. Grazie per l'attenzione.

Posso permettermi?

david76

Aspirante Giardinauta
Scorrendo i titoli delle varie sezioni mi sono imbattuto in questo, attratto da come è stato scritto il plurale di olio che è oli e non olii e lo faccio presente a titolo informativo.........
 

muschio

Aspirante Giardinauta
(Riporto)
...innanzitutto bisogna distinguere i nomi in -io con I atona da quelli in -io con I tonica; nel secondo caso, il plurale è -ii (eccezione: dío > dèi). Il problema nasce dai nomi in -io con I atona: il plurale è in -i, ma con talune parole (il Serianni dà l’esempio omicidio/omicida) il plurale può essere motivo di confusione; pertanto, quando il sostantivo termina in -io si può ricorrere alla forma in -î (I con accento circonflesso; oggi è rara), o anche -ii... La doppia i è corretta, come anche la singola...

http://forum.accademiadellacrusca.it/phpBB2/viewtopic.php?t=682&
 

david76

Aspirante Giardinauta
(Riporto)
...innanzitutto bisogna distinguere i nomi in -io con I atona da quelli in -io con I tonica; nel secondo caso, il plurale è -ii (eccezione: dío > dèi). Il problema nasce dai nomi in -io con I atona: il plurale è in -i, ma con talune parole (il Serianni dà l’esempio omicidio/omicida) il plurale può essere motivo di confusione; pertanto, quando il sostantivo termina in -io si può ricorrere alla forma in -î (I con accento circonflesso; oggi è rara), o anche -ii... La doppia i è corretta, come anche la singola...

http://forum.accademiadellacrusca.it/phpBB2/viewtopic.php?t=682&

Ciao muschio, non bisogna riportare bisogna sapere. Al limite bisogna saper interpretare cio' che si riporta. La risposta sta' già in quello che hai riportato, la i di olio è atona per cui il plurale è oli anche perchè non è una parola che porta in confusione, puoi anche trovare olii al plurale ma qesto su vecchi testi o vocabolari, ma se ne usi uno nuovo è riportato oli, l'unico (nella vecchia tradizione) il treccani lo riporta con l'accento circonflesso e non con la doppia ii (che se fosse consentito sarebbe riportato). Nel caso di omicidio sostantivo il plurale è la stessa cosa di prima ma con ambiguità tra sostantivo e aggettivo (Infatti non ho capito se non hai capito o forso non so io cosa volevi dire con l'esempio del serianni se non darmi ragione) il plurale è omicidii (ripeto, in questo caso la doppia i è obbligo per ambiguità) o una sola i con l'accento circonflesso mentre è ovvio che l'aggettivo è omicidi.
 

Citrodora

Apprendista Florello
...david76, se scrivessi un topic per ogni défaillance grammaticale che vedo sul forum, sarei già guru florello :lol:

Ciononostante, l'oggetto della discussione è interessante, non condivido quello che hai scritto ma essendo in tema di "correzione fraterna" aggiungo una piccola chicca del Sensini:

Le parole in -cia -e -gia al plurale fanno -ce o -cie? -ge o -gie?
es.: fac-cia, spiag-gia, aca-cia, vali-gia
dipende dalla lettera che precede la desinenza.
Se questa lettera è una vocale (es.: aca-cia e vali-gia) il plurale avrà la I (acacie, valigie)
Se questa lettera è una consonante (es.: fac-cia, spiag-gia) allora il plurale non avrà la I (spiagge, facce)

Ai puristi ed esimi estimatori dell'Italiano con la I maiuscola sembrerà scontato e di poca rilevanza, ma per me e per le millemila persone che mi hanno detto "accidenti ma Valigia al plurale vuole la I? E Ciliegia? E Camicia? E Roccia?" è una cosa importante e chiarificatrice una volta per tutte! :lol:
 

miciajulie

Fiorin Florello
...david76, se scrivessi un topic per ogni défaillance grammaticale che vedo sul forum, sarei già guru florello :lol:

Ciononostante, l'oggetto della discussione è interessante, non condivido quello che hai scritto ma essendo in tema di "correzione fraterna" aggiungo una piccola chicca del Sensini:

Le parole in -cia -e -gia al plurale fanno -ce o -cie? -ge o -gie?
es.: fac-cia, spiag-gia, aca-cia, vali-gia
dipende dalla lettera che precede la desinenza.
Se questa lettera è una vocale (es.: aca-cia e vali-gia) il plurale avrà la I (acacie, valigie)
Se questa lettera è una consonante (es.: fac-cia, spiag-gia) allora il plurale non avrà la I (spiagge, facce)

Ai puristi ed esimi estimatori dell'Italiano con la I maiuscola sembrerà scontato e di poca rilevanza, ma per me e per le millemila persone che mi hanno detto "accidenti ma Valigia al plurale vuole la I? E Ciliegia? E Camicia? E Roccia?" è una cosa importante e chiarificatrice una volta per tutte! :lol:


sì, camicia vuole la i, al plurale. esiste il sostantivo singolare camice (plur: camici), ma da intendersi come altro capo di abbigliamento.

scusa citrodora, scusate tutti, ma ogni tanto mi avvinghio a questi post, colpa del mio ex lavoro. anche se frequentemente non mi soffermo sugli errori nei testi. sia perché non tutti hanno le stesse conoscenze della lingua italiana (ma ciò non toglie che siano persone degne del rispetto di tutti e mai mi permetterei di fare la sapientona), sia perchè anche chi è in grado di scrivere correttamente a volte, trascinato dalla foga e dalla velocità (io non rileggo mai ciò che tastierizzo, devo farmi qualche chilometro in ginocchio sui ceci?), finisce per scrivere degli strafalcioni. o per scrivere come parla, e fateci caso, il 'parlato' è assai meno preciso dello 'scritto' (bastano 15 minuti di tg per contare decine di concordanze mancate, ripetizioni cacofoniche ecc). ho finito di scagliare pietre, anche se a volte, specie se l'errore è di qualcuno che fa lo spocchiosetto o di qualcuno con cui non ho particolare feeling, sarei tentata di raccattare di nuovo quella pietra ora in qualche fondo di cassetto. ma l'età mi ha insegnato la pigrizia, anche in queste cose. e ne sono contenta. per olii e oli, la prima formula è più antica, la seconda più moderna. e anche il circonflesso non scherza come 'antichità'! oltre a essere più complesso da scrivere con una tastiera. ma posso dire che non mi sarebbe mai venuto in mente di aprire questa discussione (pur se non relativa a un testo di qualche discussione ma al titolo di un forum)? :lol::hehe:
ciao a tutti :Saluto:
 

Citrodora

Apprendista Florello
Comunque, minuzie a parte, tante, troppe volte, la legge diventa il parlato anziché la grammatica.... non lo trovo giusto... neanche i giornalisti usano più i congiuntivi come si deve... e ogni volta che trovano qualcosa di SEPOLTO, dicono che era stato SEPPELLITO! Questo fatto, da parte di un giornalista, mi fa un po' sclerare... ma qui siamo tra "amici" :(:D

Inviato dal mio U8650 con Tapatalk 2
 

miciajulie

Fiorin Florello
Comunque, minuzie a parte, tante, troppe volte, la legge diventa il parlato anziché la grammatica.... non lo trovo giusto... neanche i giornalisti usano più i congiuntivi come si deve... e ogni volta che trovano qualcosa di SEPOLTO, dicono che era stato SEPPELLITO! Questo fatto, da parte di un giornalista, mi fa un po' sclerare... ma qui siamo tra "amici" :(:D

Inviato dal mio U8650 con Tapatalk 2
sìsssì, vero è! e ogni volta che sento 'disdettato' mi si annoda il piloro!!!!
 

Olmo60

Guru Master Florello
Il plurale -ii dei vocaboli in -io è obbligatorio quando la i è accentata come per zii, mormorii, balbettii...
è ammesso per evitare ambiguità in prìncipi e princìpii condòmini e condomìnii
è inutile quando non c'è pericolo di ambiguità. (armadi, spazi, studi...)

ciliegia/valigia: in alcuni vocaboli in -cia- e -gia- la i è un semplice espediente grafico per conferire alla g il suono palatale. es: nella parola goccia dal latino gutta la i serve solo affinchè non si pronunci "gocca" ma nel plurale quella i diventa inutile, quindi va bene gocce.
lo stesso per coscia (dal latino coxa). Per valigia (dall'arabo waliha) e ciliegia (dal latino cèrasum) poichè nel primo termine la radice non è latina e nel secondo poichè nel latino più tardo si formò anche un sostantivo cerèsia, ecco che si può dire il plurale può essere anche ciliegie e valigie.(ma va bene anche ciliege -valige) Cioè: quando la -i- non è parte integrante della radice del vocabolo si può omettere nel plurale.
nei termini provincia, ferocia, fiducia la -i- è parte integrante della radice del vocabolo dovrebbe rimanere la -i- anche nel plurale. Ma la regola di comodo che è descritta semplifica di molto le cose:eek:k07:
 

carne

Florello Senior
strafalcioni sulla tastiera se ne fanno e speso la grammatica italiana va in soffitta però, questo DDD non è male, sarebbe bene conoscere o saper usare la nostra lingua poi, se esce qualche erroraccio qualche volta potrebbe anche far sorridere e questo è positivo, quindi, ben venga specificare l'esattezza, basta non interderla come esagerata pign(i)oleria.
 

Citrodora

Apprendista Florello
Il plurale -ii dei vocaboli in -io è obbligatorio quando la i è accentata come per zii, mormorii, balbettii...
è ammesso per evitare ambiguità in prìncipi e princìpii condòmini e condomìnii
è inutile quando non c'è pericolo di ambiguità. (armadi, spazi, studi...)

ciliegia/valigia: in alcuni vocaboli in -cia- e -gia- la i è un semplice espediente grafico per conferire alla g il suono palatale. es: nella parola goccia dal latino gutta la i serve solo affinchè non si pronunci "gocca" ma nel plurale quella i diventa inutile, quindi va bene gocce.
lo stesso per coscia (dal latino coxa).


Ma quindi il plurale di COSCIA è COSCIE?
Secondo me è COSCE!
 

Olmo60

Guru Master Florello
Ma quindi il plurale di COSCIA è COSCIE?
Secondo me è COSCE!
ho detto la stessa cosa: perde la i al plurale (cosce) perchè è inutile che rimanga dal momento che il suono rimane palatale anche senza ì (questa la ragione "storica"). Quello che trovavo interessante è che la regola di comodo che seguiamo giustamente nella formazione del plurale ha una giustificazione filologica che volevo evidenziare.
Il mio esempio era rivolto ad alcune parole che si possono volgere al plurale sia mantenendo la i che togliendola: ciliegia si può scrivere anche ciliegie o ciliege come valigie o valige: il plurale (valige ciliege) mantiene anche senza ì il suono palatale e questo giustifica la mancanza della i al plurale e allo tesso tempo la correttezza. Là dove delle parole derivano dal latino che ha la i come parte integrante della radice del vocabolo stesso, (provincia, denuncia, fiducia..ecc) questa i al plurale dovrebbe rimanere, ma dal momento che per scrivere non possiamo sempre andare a cercare la radice filologica, ecco che ci si attiene alla regola enunciata ricordando però che ci sono eccezioni a questa regola :flower:
p.s. anche di provincia si può correttamente scrivere il plurale con provincie (vocabolo scritto così dagli incaricati di redigere la Costituzione Italiana) ma va bene anche province.
 
Ultima modifica:

david76

Aspirante Giardinauta
Ma posso dire che non mi sarebbe mai venuto in mente di aprire questa discussione (pur se non relativa a un testo di qualche discussione ma al titolo di un forum)? :lol::hehe:
ciao a tutti :Saluto:

Non voglio dilungarmi su altro, 1) Perchè ho capito che qualcuno rischia (Come sempre, e non parlo di questo forum ma in generale) di prenderlo sul personale 2) Perchè tanto che fà se qualcuno sbaglia la grammatica da 1° elementare, tanto alla fine è sempre e solo errore di battitura o di un problema della tastiera. Poi non fa nulla se i ragazzetti con la passione dei fiori piuttosto che delle auto sui forum scrivono male (per colpa della tastiera) e poi da grandi diventano giornalisti e non capiscono la differenza tra a posta e apposta, la punteggiatura è un optional, non sanno usare congiuntivi e condizionale ed il problema non è solo il loro che non sanno scrivere ma anche il mio che non riesco a leggere più un articolo come si deve. Parlono e scrivono molto meglio certi stranieri che molti giornalisti e qeusto è ridicolo.

P.S il 100% degli errori che si vedono nei forum, nei blog etc etc sono oggetto di studio delle prime lezioni di italiano per stranieri non è che si sta correggendo i canti della divina commedia.
Scusate gli errori, ma ho le batterie della tastiera scariche
 

miciajulie

Fiorin Florello
no no, niente di personale, anzi, con me sfondi una porta aperta (ehm ehm di mestiere ho fatto 34 anni la correttrice di bozze, vedi tu...), temo però che lo scrivere senza errori, l'usare il congiuntivo e il condizionale correttamente - il sapere che esistono, e che non c'è solo l'indicativo! - e via dicendo non dipendano molto, purtroppo, dall'abitudine a un buon italiano, parlato e scritto, da cui sono/possono essere circondati e permeati. insomma, sono convinta che ci debbano mettere 'del loro', o non si spiegherebbe come mai, visto che generazionalmente siamo ormai quasi tutti 'figli' di una istruzione dell'obbligo, dove questi elementi di base ci sono stati insegnati per forza e addirittura nei primissimi anni, una buona percentuale di italiani, oltre a una grammatica approssimativa, ha pure una proprietà di linguaggio irrisoria. mettici l'analfabetismo di ritorno (ok, gli ottuagenari, va bene. ma i 16enni?), ma non può essere l'unica giustificazione. scarso interesse/curiosità? colpa loro? degli insegnanti? altro che un 3d ci vorrebbe...
ciao ciao, a presto
 

david76

Aspirante Giardinauta
ciao miciajulie, mi riferivo sempre in generale. Per una cosa permettimi di dissentire, e cioè sulle cause del perchè si scrive male: non può e non deve essere sempre colpa degli altri, della scuola dell'obbligo. Cosa significa grammatica insegnataci per forza? cosa c'entrano gli insegnanti se le persone a 20 (è solo un'età indicativa) scrivono centrano anzichè come scritto da me qualche parola fa? Torno a ripetere non si sta a riscrivere la divina commedia e pensa che basterebbe a leggere un "topolino" una volta al mese (Così si toglie anche l'alibi dei libri che costano troppo) per rendersi conto di come si scrivono le parole.
 

miciajulie

Fiorin Florello
ciao miciajulie, mi riferivo sempre in generale. Per una cosa permettimi di dissentire, e cioè sulle cause del perchè si scrive male: non può e non deve essere sempre colpa degli altri, della scuola dell'obbligo. Cosa significa grammatica insegnataci per forza? cosa c'entrano gli insegnanti se le persone a 20 (è solo un'età indicativa) scrivono centrano anzichè come scritto da me qualche parola fa? Torno a ripetere non si sta a riscrivere la divina commedia e pensa che basterebbe a leggere un "topolino" una volta al mese (Così si toglie anche l'alibi dei libri che costano troppo) per rendersi conto di come si scrivono le parole.

appunto. non stavo incolpando la scuola, ma l'individuo, che si rifiuta di imparare. per questo dicevo che ognuno debba metterci 'del proprio', che non basta andare a scuola per sapere. non è un automatismo. ma qui si aprono voragini dense di domande. cosa dire, per esempio, degli universitari che escono col 110 e lode e bacio accademico, fanno masters vari... e poi scopri che sanno solo (tutto lo scibile) della 'loro' materia, ma una frase compiuta - intendo in lingua italiana, non in aramaico - stentano ad articolarla, non sanno dove sta l'umbria nella cartina, e a malapena conoscono il nome del presidente della repubblica? e non sto scherzando, purtroppo tocco spesso con mano situazioni similari
 
Alto