Alessandro2005
Esperto in Fitopatologie
Temo che questo modo di discutere mi stia diventando un po' troppo stretto... voglio dire stretto per l'agronomia e la scienza in genere.
Essere categorici non è mai buona cosa, ed essere convinti solo delle proprie idee, coltivate esclusivamente nel ...proprio piccolo orto, ancor meno. La realtà solitamente sta fuori dal proprio orto.
Io però ciò che dico sono in grado di documentalo e non solo di asserirlo (anche se avrei i titoli veri per farlo).
E per i nostalgici del buon tempo che fu, quando si metteva il sacchetto col solfato di rame a sciogliere nell'acqua per un giorno nel vascone di cemento e poi ci si aggiungeva calce a palmometro ecco, a proposito di reliquie di civiltà contadina, che cosa ho fotografato incidentalmente in questi due giorni menando il cane a passeggio per le campagne; l'utima immagine l'ho scattata mentre ero in compagnia di un mio amico agronomo che tra l'altro fa grano, orzo e loietto in regime bio (come a dire che anche questa modalità di produzione è un terreno di discussione a me tutt'altro che sconosciuto), in una zona dove un tempo si faceva della barberaccia (buona da vendere giusto al Regio Esercito Sabaudo o da far mischetta altrimenti era imbevibile...poi, sempre a proposito di professionalità vera - che è scienza e non praticaccia - è arrivata la scienza enologica e la barbera adesso sta alla pari dei migliori vini).
Se si volesse una ricetta d'antan, indicata per organi vegetali molto giovani, suggerirei la poltiglia Menozzi, così composta (sempre se si disponga di un vascone come quelli sotto riportati :storto:
acqua= l 90, solfato di rame idrato = kg. 0,500, idrato di calcio (fino a neutralità), solfato ferroso kg 0,500
Essere categorici non è mai buona cosa, ed essere convinti solo delle proprie idee, coltivate esclusivamente nel ...proprio piccolo orto, ancor meno. La realtà solitamente sta fuori dal proprio orto.
Io però ciò che dico sono in grado di documentalo e non solo di asserirlo (anche se avrei i titoli veri per farlo).
E per i nostalgici del buon tempo che fu, quando si metteva il sacchetto col solfato di rame a sciogliere nell'acqua per un giorno nel vascone di cemento e poi ci si aggiungeva calce a palmometro ecco, a proposito di reliquie di civiltà contadina, che cosa ho fotografato incidentalmente in questi due giorni menando il cane a passeggio per le campagne; l'utima immagine l'ho scattata mentre ero in compagnia di un mio amico agronomo che tra l'altro fa grano, orzo e loietto in regime bio (come a dire che anche questa modalità di produzione è un terreno di discussione a me tutt'altro che sconosciuto), in una zona dove un tempo si faceva della barberaccia (buona da vendere giusto al Regio Esercito Sabaudo o da far mischetta altrimenti era imbevibile...poi, sempre a proposito di professionalità vera - che è scienza e non praticaccia - è arrivata la scienza enologica e la barbera adesso sta alla pari dei migliori vini).
Se si volesse una ricetta d'antan, indicata per organi vegetali molto giovani, suggerirei la poltiglia Menozzi, così composta (sempre se si disponga di un vascone come quelli sotto riportati :storto:
acqua= l 90, solfato di rame idrato = kg. 0,500, idrato di calcio (fino a neutralità), solfato ferroso kg 0,500
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