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Nuove (per me) scoperte di flora alpina particolare

pluteus

Esperto di piante spontanee
Durante una recente escursione in montagna in cerca di frescura mi è capitato di imbattermi in diverse varietà di flora locale per me inconsuete ed assolutamente nuove, e per me straordinarie:

ecco la prima in un greto di torrente sui 1800 mt
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Ha l'aspetto di un cardo, foglie coriacee e spinose, l'intera pianta è coperta da una tomentosità appiccicosa emanante un odore sgradevole che non saprei come descrivere, questo esemplare era alto almeno 60/7o cm, ma mi sa che potrebbe crescere ancora.

I fiori cominciano a sbocciare dal basso degli steli poi man mano si formano e sbocciano nuovi fiori verso l'alto, cosicchè vi sono sempre 3/4 fiori nuovi sugli apici di ogni stelo florale.

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I fiori sono grandi, color avorio venati di porpora senza alcun profumo

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Man mano che sfioriscono i fiori vecchi e sbocciano quelli nuovi cominciano a maturare i frutti, delle grosse capsule durissime contenenti moltissimi semi piccolissimi e neri che devono avere una bassissima germinabilità perchè a terra vi saranno state non più di 2/3 rosette nuove, una delle quali si vede ai piedi della pianta nella prima foto.

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Ecco uno stelo nella sua particolare struttura visto da dietro

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Vi starete chiedendo a questo punto chi sia la bella misteriosa, intanto è data come una pianta "comune" però alla mia tenera età devo dire che è la prima volta che mi capita di incontrarne una e assolutamente fuori dal suo habitat consueto e su di un terreno che più inadatto per lei non poteva essere.
Infatti viene descritta come una "infestante" di coltivi grassi e zone ruderali
circostanti a coltivazioni agricole pesantemente fertilizzate.
Qui invece siamo in montagna, in quasi totale assenza umana stanziale e su di un greto di torrente a prevalente costituzione silicea con humus praticamente assente. Nonostante questo la pianta dava l'impressione di essere in perfetta salute.

E' una specie bienne appartenente alla famiglia delle solanacee, è velenosissima in ogni sua parte comprese le radici sia per gli uomini che per gli animali, per cui viene continuamente ed accuratamente estirpata, il che ne spiega la sua rarefazione che l'ha portata quasi alla soglia dell'estinzione.

Inoltre era una pianta che le fattucchiere, usavano per i loro sortilegi al pari della Mandragora, della Digitale della Belladonna ecc. Per cui i pastori, i mandriani ecc. non solo la estirpano ma per maggior sicurezza la bruciano
come conseguenza forse di ricordi ancestrali.

E, per finire, le è stato attribuito un nome che già di per sè costituisce quasi una minaccia: Hyoscyamus niger.

Altre scoperte nelle prossime puntate.

:Saluto:



 
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pluteus

Esperto di piante spontanee
Adonis aestivalis

Grazie Verdy :love_4: l'importante è che ci sia chi apprezza.

Avevo in canna ancora questa....
Incontrata nello stesso greto dello stesso torrente di prima.

E' una stranezza trovarla qui anche questa specie di ranuncolacea (da non confondere con l'A. autumnalis, che, malgrado il nome, fiorisce ad aprile/maggio, quindi, solo un mese prima di questa, che fiorisce invece in giugno/luglio).
La stranezza consiste nell'habitat inconsueto per questa specie che adornava in passato copiosissima i campi di grano ora del tutto scomparsa, insieme ai fiordalisi, quasi scomparsi anche loro ed ai papaveri che si stanno trasferendo, anche loro, nei campi di foraggere, dove non vengono impiegati i diserbanti chimici che sono dei veri killer per queste specie una volta abbondantissime nei nostri campi.




Questa pianta deve il suo nome alla leggenda che quando Adone, amato da Afrodite, fu ucciso da un cinghiale, inviato da Persefone rosa dall'invidia, le gocce di sangue di Adone si trasformarono nei fiori scarlatti di questa specie, diventata ormai rara, e da ricercare nei posti più strani ed inconsueti.

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Il calice di questa specie ha il fondo fiammato di nero, mentre la specie A.autumnalis no. Altrimenti le due piante sono identiche.

Il Pignatti dice che c'è anche un Adonis aestivalis subsp. aestivalis che differisce
per gli steli florali pelosi al piede.
Confesso che non ho osservato se gli steli di questi fossero pelosi o meno, quindi mi resterà il dubbio...

Ancora una

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Questa pianta è anche lei molto tossica : extract da Acta plantarum

"Proprietà : L’azione terapeutica dell’Adonide è simile a quella della Digitale: regolarizza i battiti cardiaci, aumenta la pressione nervosa e la secrezione urinaria. Rispetto alla digitale ha una azione meno intensa e costante, ma è priva di quella accumulatrice. L’Adonide contiene dei principi attivi, quali l’adonite e l’adonidina, che si eliminano anche con la secrezione lattea, perciò questa pianta presenta dei componenti nocivi nel fieno ed è molto pericolosa per il bestiame. Il latte dei mammiferi erbivori poteva essere fonte di problemi seri quando veniva impiegato per i lattanti, soprattutto nelle campagne o in certe zone montane, provocando poi inspiegabilmente vomiti, diarree e dolori addominali .
E’ una pianta altamente velenosa e la droga, a dosi troppo elevate, provoca avvelenamenti, preceduti da convulsioni, respiro affannoso e può condurre anche in casi gravi al coma ed alla morte. Tutte le preparazioni a base di Adonide sono assolutamente bandite dall’uso domestico."



Alle prossime puntate....


:Saluto:
 
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