scusami, ma invece di pensare a ciò che scrivono gli altri, perchè non pensi a cosa scrivi tu???? Pensare che FORSE il tizio voleva SOLO ammazzare il proprio cane perchè soffriva e non aveva i soldi è DANNOSO per tutti quelli che si fanno un mazzo così per dare dignità e rispetto agli animali, e che chiedono a gran voce una legge che punisca chi li maltratta.
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E' evidente che non sono riuscito a far capire il senso dei miei interventi, che consisteva semplicemente nell'esortazione a non prendere necessariamente per buono il primo trafiletto che capita e soprattutto non basare su questo frettolose sentenze di condanna (a morte violenta!). L'ipotesi avanzata "per assurdo" (post#118 - dove dicevo anche "nella sua [dell'uomo] follia", precisazione essenziale, ma omessa nella replica) doveva solo servire a dire che esistono sempre anche altri possibili scenari, per quanto improbabili possano sembrare, oltre a quelli a cui impulsivamente siamo portati a dar credito.
Garantire il beneficio del dubbio fino a ulteriori "indagini" credo sia doveroso, e non significa giustificare né tollerare comportamenti che ho detto chiaramente essere riprovevoli INDIPENDENTEMENTE DA EVENTUALI RAPPORTI DI "PROPRIETA'" (post#121, e lo ribadisco per paolaas).
L'approccio che indicavo, e per fortuna vedo condiviso, almeno da alcuni, va ben oltre il fatto contingente qui "discusso".
Troppo facilmente si fa leva sul giusto sentimento di riprovazione per atti efferati, per poi attribuirne la esecuzione a un qualche malcapitato (senza verifica alcuna delle reali circostanze di fatto), e lasciare che "gli impulsivi" soddisfino il proprio desiderio di "vendetta" (direttamente o per interposta persona o fenomeno naturale non conta molto, dal punto di vista morale) malamente travestito da anelito di giustizia.
E' questa la questione che lascia perplessi: l'approssimatività e frettolosità nel sentenziare e la incongruenza della "condanna". Non certo la riprovazione della violenza sugli animali (che chi vuole resta comunque libero di ritenere maggiormente degna di attenzione di quella che si consuma nei confronti di tanti umani in tutto il mondo).
Quanto al fatto di ritenere che "pensare" possa essere "dannoso" (soprattutto quando il "pensare" degli altri è contrario al proprio "sentire") credo che in molti abbiano già studiato questo fenomeno.
Prima di loro, molti altri ne hanno patito le conseguenze sulla loro pelle.
PS
Cortesemente, [ammesso che a qualcuno ne punga novella vaghezza] gradirei non essere più quotato in questo thread.
Credo di essermi espresso al massimo delle mie capacità di chiarezza. Sono certo che tutte le obiezioni che ho raccolto [in cui ho visto contestate cose che non ho detto] avrebbero potute essere evitate con una lettura più attenta e completa, almeno da parte di chi ha davvero da accendere.
Grazie.
PPS
Scusami, Lestat ... stasera ho gli oscillatori rotti e il sintetizzatore non mi ha funzionato ... :Saluto:
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