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Margotta con perle d’acqua

il conte verde

Maestro Giardinauta
Potrebbe essere una soluzione valida per ottenere margotte in situazioni dove non è agevole bagnare con la necessaria frequenza, naturalmente va provata e migliorata.
La margotta è su acero negundo in vaso, ho iniziato il 20 aprile e raccolto il 29 giugno. Ho utilizzato la procedura classica con asportazione di anello di corteccia e raschiamento del tessuto sottostante, senza ormoni radicanti. Come contenitore ho impiegato una busta trasparente da freezer a cui ho tagliato via il fondo, ottenendo un cilindro che ho infilato dall’alto. Ho stretto in basso sul tronco con nastro adesivo in PVC, abbastanza tirato per garantire una buona tenuta. Ho quindi riempito di perle già sature d’acqua, distribuite tutto intorno al tronco, e ho chiuso in alto con lo stesso nastro. Ho coperto con un foglio di plastica nera, fissato in alto e in basso con filo di alluminio, per poter ispezionare facilmente.
La crescita delle radici è stata abbondante, con l’inconveniente però che parecchi capillari si sono infilati nelle perle e non mi è stato possibile liberarle tutte, così ho invasato mantenendo un buon numero di perle, sperando che non rechino danno in futuro. Per raccogliere volevo aspettare settembre ma le perle cominciavano già a diminuire troppo di volume, così, considerando il caldo, ho defogliato la pianta e invasato in terriccio di foglie, sabbia grossolana e pomice. Per il fissaggio ho usato tre tiranti in filo di alluminio disposti a 120 gradi sul tronco, in modo da non toccare le radici e impedire comunque movimenti della pianta.

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GORLA

Florello Senior
sono contentaaaaaaaaaaa,lo so io il perche,sono matta che ci potete fare... che bel esperimento ,e che bello rivedere gli scolapasta ,solo che nel mio muore tutto,ma non dovresti avere problemi ,io ho notato che quando finiscono il loro compito diventano piccolissimi e duri tipo un sassolino ,ese rimane nel vaso non si notera nemmeno ,bella margotta ,io con questo
 

GORLA

Florello Senior
hhhhaaa franco non hai letto bene a detto che non tutte e riuscito a togliere perche le radici si sono infilate nelle perle , e io credo che non diano problemi ,visto che quando si esauriscono ho notato che diventano come sassolini, ma e solo una mia idea ciao anna
 

il conte verde

Maestro Giardinauta
Ciao a tutti e grazie dell’accoglienza, anche a me fa piacere essere di nuovo qui.
In effetti non ho tolto tutte le perle, ho tolto solo quelle che venivano via facilmente, diciamo che è rimasto circa il 30% di quelle che si vedono nella foto. Credo che innaffiando si caricheranno di nuovo d’acqua, in futuro vedrò se farle scoppiare ma non mi è sembrato prudente strapparle ed al momento del trapianto non ho pensato che potevo bucarle, è la prima volta che le uso e non mi aspettavo che venissero penetrate dalle radici. Ogni consiglio è ovviamente ben accetto
 

GORLA

Florello Senior
e gia ,non ci pensavo che innaffiando si ricaricano ,e se usi solo la loro riserva ,le mie usate per fare radicare delle piante ho notato che dopo non ne prendono piu ,fai una prova in un vaso senza piiante dove puoi andare a vede e scavare ,dico cosi come mi viene in mente magari dico una cavolata ,devo vedere nella margotta le perle come sono ,mi dovro decidere a tagliare ,paaaaaaaaaaaaaaauuuura ciao anna
 

francobet

Moderatore Sez. Bonsai
Membro dello Staff
infatti chiedevo per quello.
okkio elle irrigazioni allora.

e fatti sentire più spesso, mi ricordo di te e quindi.......non sparire ancora!
 

Greenray

Esperto di Bonsai
Se le perle assorbono acqua e poi la cedono, più o meno come gli altri inerti, potrebbero funzionare oltre che come riserva d'acqua, anche come limitatrici d'acqua?
Potrebbero aiutare ad evitare il marciume?
Che ne dite?
Ciao
 

AndreSimo85

Aspirante Giardinauta
Sulla confezione che ho io c'è proprio scritto che evita asfissia radicale, perchè appunto assorbe velocemente e poi rilascia l'acqua in modo graduato... non so se poi all'atto pratico funzioni o meno! mmm...
 

Greenray

Esperto di Bonsai
Credo che la possibilità che ri-assorbano acqua dipenda principalmente dal volume che si concede alle perle.
A differenza degli altri inerti, il loro volume varia in funzione dell'acqua assorbita.
Questo mi fa pensare che una volta svuotate o quasi d'acqua, il terriccio tenda a collassare, riducendo il volume a disposizione delle perle.
Per questo motivo ho iniziato a pensare che si debba assegnare alle perle una "camera" esterna a quella dove è contenuto il terriccio.
Le due camere dovrebbero essere comunicanti nel fondo, in modo da permettere all'acqua di andare dove necessario.
Nella camera esterna le perle sarebbero gravate solo dal loro stesso peso, che diminuisce quando si svuotano e che quindi permetterebbe loro di rigonfiarsi, spingendo più facilmente in su le "sorelle perle", meglio di come pottrebbero spingere in su un blocco di terriccio con le radici.

Per facilitare ulteriormente questo "rifornimento" con crescita di volume, potrebbe valere la pena di far arrivare l'acqua alle perle dal basso, ammesso che tutto questo sia confermato dagli esperimenti che non ho ancora fatto.

Ciao
 

liligen

Florello
Eeeeeeeeeeh! Conte! Sei ridivenuto attivo! :froggie_r

Che bello per la sezione "bonsai" :hands13:

Bentornato! :love_4:

Ciao Gorla! :love_4:

Ciao tutti! :Saluto:
 

GORLA

Florello Senior
uuuuuuuuuuueee liligen furbetta lo sai che io aspetto ancora il tuo tentativo di bonsai ........non me lo sono dimenticata ...dai tira fuori la foto ..ciao anna
 

liligen

Florello
uuuuuuuuuuueee liligen furbetta lo sai che io aspetto ancora il tuo tentativo di bonsai ........non me lo sono dimenticata ...dai tira fuori la foto ..ciao anna


Sono io!
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Ma non l'ho mai fatto Anna.
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Per riprendere quello che è già stato detto...sono troppo vecchia!
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(La barba in meno, però)
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....e non avrò il tempo di vederlo bello.
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Baci Anna!:love_4:
 

GORLA

Florello Senior
ma vuoi dire che un po di tempo fa non dicesti di volere iniziare ,e ti stava solleticando l idea ........ma vuoi dire la vecchiaia fa brutti scherzi ..mi fido ciao anna
 

liligen

Florello
ma vuoi dire che un po di tempo fa non dicesti di volere iniziare ,e ti stava solleticando l idea ........ma vuoi dire la vecchiaia fa brutti scherzi ..mi fido ciao anna

Hai ragione, Anna.

Penso che non avrei la pazienza di farne.:embarrass

Ho già tanti progetti e non abbastanza tempo.:crazy:
 

il conte verde

Maestro Giardinauta
A meno di due mesi di distanza dalla raccolta e dalla defogliazione, questa è la margotta con le nuove foglie.
Ho tolto i tiranti, dato una leggera sfoltita e accorciato l’apice, abbassandola un po’.
Ho frugato nella terra con un bastoncino da riso ed ho trovato solo due delle perle che avevo lasciato, le altre sono scomparse, come ben diceva Gorla.
In conclusione mi sembra di poter dire che il sistema funziona.

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Greenray

Esperto di Bonsai
Complimenti!

Davvero un bell'esempio di margotta, ma forse ancor più di un'essenza vituperata e demonizzata (non in questo forum), un essenza che se a qualcuno piacesse non potrebbe mai acquistarla perché nessuno si sogna di venderla. Eppure è così bello, non servono sforzi per accorgersene.

Ciao
 

il conte verde

Maestro Giardinauta
Ciao Greenray, grazie.
Effettivamente sono tante le essenze nostrane o acclimatate che potrebbero dare buoni risultati e che vengono utilizzate ben poco. A parte l’acero negundo, che se non si presta molto per le foglie composte è pianta robustissima e di facile allevamento, penso ad esempio all’edera, all’olivastro, che secondo me è anche più bello dell’olivo, al lentisco, alla fillirea, alla marruca, e tra i Ficus al carica e al repens, anche nella forma pumila, solo per citare qualche specie perché l’elenco potrebbe essere molto lungo. La mia impressione, ma sinceramente ne so poco perché non compro bonsai e non seguo le manifestazioni, è che il mercato sia sostanzialmente diviso in due categorie, cioè bonsai di pregio realizzati soprattutto con le essenze classiche giapponesi e bonsai di basso costo, quelli cinesi e simili, con le poche specie ormai consolidate, per capirci quelli che si trovano sulle bancarelle. Forse l’unica pianta nostrana che si è un po’ diffusa è l’olivo, che vedo anche dai fiorai e sulle bancarelle, anche se spesso è un po’ ottimistico definirli bonsai.
Ciao
 
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