cigolo
Esperto Sez. Prato
Un saluto a tutti, il gran caldo degli ultimi giorni ha creato non pochi problemi ai nostri prati e sul forum ho notato una crescita esponenziale di problematiche spesso causate dall'inadeguata irrigazione e per inadeguata irrigazione si fa riferimento sia alla troppo poca acqua che alla troppa acqua che ancora all'acqua somministrata i maniera errata.
Principi di base per una corretta irrigazione
-Il momento ideale per irrigare il prato è la mattina presto, non si deve irrigare la sera in quanto la lamina rimarrebbe bagnata per molte ore consecutive aumentando considerevolmente il rischio di attacchi fungini. Sono anche possibili irrigazioni diurne (non però nel tardo pomeriggio per il motivo precedentemente illustrato) ma non sono ottimali in quanto una parte dell'acqua andrebbe sprecata per evaporazione ed anche si incrementerebbe inutilmente il tempo di bagnatura fogliare.
-Non irrigare ogni giorno in quanto l'erba si abituerebbe a trovare l'acqua in superficie e non svilupperebbe un apparato radicale abbastanza profondo da consentirle di superare i periodi di stress con facilità (apparato radicale profondo significa non solo poter attingere ad una maggiore quantità d'acqua ma anche minore temperatura dell'apparato radicale). Quando fa molto caldo, il prato è esposto al sole per tutto il giorno e non ci sono nuvole è sufficiente irrigare ogni ca 3gg (2 in caso di suoli molto sabbiosi), se il prato non è totalmente esposto o se le giornate sono prevalentemente nuvolose o non fa particolarmente caldo si può allungare il tempo tra le irrigazioni (ma non ridurre il volume d'acqua per singola irrigazione, vedi punto successivo).
-Irrigare in maniera abbondante e profonda, per abbondante si intende con un volume d'acqua che permetta di idratare il terreno fino a dove risiede gran parte dell'apparato radicale di un'erba adeguatamente sviluppata (ca 10-15cm), normalmente la quantità d'acqua richiesta per raggiungere lo scopo è di ca 15mm (pari a 15 litri al metro quadrato) per terreni medi o argillosi, 10-12mm per terreni sabbiosi. Le irrigazioni andranno sempre effettuate con questo volume d'acqua, quello che può variare (a seconda delle condizioni meteo e del grado di ombreggiamento) è la distanza temporale tra le irrigazioni.
Capire quando l'erba è assetata
Ci sono essenzialmente 3 modi per capire visivamente se l'erba è assetata o meno:
-La lamina anzichè essere aperta come al solito tende ad arricciarsi.
-L'erba tende a diventare di un vedre più scuro tendente al blu.
-Se calpestata l'erba rimane schiacciata o comunque tende a rialzarsi molto più lentamente del solito.
Quando una di queste condizioni comincia a verificarsi è necessario irrigare.
Altro
-Il miglior modo per irrigare il prato è quello di fornire acqua solo quando realmente necessario ovvero quando la riserva d'acqua nel terreno va esaurendosi.
-Nei periodi più caldi dell'anno il consumo idrico settimanale di un prato ammonta a ca 35lt/mq (ca 25lt/mq per prati di macroterme). Salvo situazioni climatiche particolari alle nostre latitudini è normalmente necessario irrigare da maggio a metà settembre.
-L'acqua costa cara, in alcune zone fino a 2€ al metro cubo (e costerà sempre di più), considerando che per irrigare con 15mm d'acqua 100mq di prato significa distribuire la bellezza di almeno 1,5 metri cubi d'acqua (che in realtà diventano almeno 2mc considerando che nessun impianto ha un'efficienza del 100%) è importante irrigare consapevolmente e solo quando necessario, se piove o ha piovuto il giorno prima (non 4 gocce sia inteso) è inutile, deleterio, stupido irrigare nuovamente.
-Se ne avete la disponibilità (cisterna) l'acqua piovana è migliore di quella dell'acquedotto in quanto oltre a non contenere cloro ed altre sostanze ha un PH più basso (attorno al 6 vs il 7-8 ed oltre di quella dell'acquedotto) e quindi in renge ottimale per l'erba.
-Il modo più efficiente per irrigare un prato è quello di utilizzare il metodo dell'evapotraspirazione e del bilancio idrico che ho qui illustrato, questo metodo permette da un lato di minimizzare i costi (perchè una volta messo a punto si irriga solo quando realmente necessario), dall'altro di massimizzare i risultati (irrigando solo quando effetivamente necessario riduce l'incidenza delle malattie ed incrementa la qualità del manto).
-Verificare almeno una volta quanta acqua si fornisce realmente al prato e regolare l'impianto affinchè in ogni luogo arrivino almeno 15mm d'acqua, non sottovalutate questo aspetto, la misurazione a molti di voi riserverà sgradite sorprese (statisticamente risulta che la maggior parte degli impianti supera di poco il 50% di efficienza il che in parole povere significa che per fornire i canonici 15lt/mq d'acqua in tutti i punti del prato è necessario usare un volume d'acqua quasi doppio). Qui è spiegato come procedere.
-Ogni terreno, a seconda delle sue caratteristiche fisiche, permette l'assorbimento di una certa quantità d'acqua nell'unità di tempo (tasso di infiltrazione), sarà importante quindi tarare l'impianto affinchè non si formino pozzanghere magari spezzando l'irrigazione in più tornate distanziate di qualche minuto l'una dall'altra.
-Se il terreno è in pendenza la probabilità che l'acqua scorra prima di essere assorbita è rilevante, regolare l'impianto affinchè ciò non accada.
-Se ci sono delle piccole zone problematiche dove il terreno si asciuga prima (es a ridosso dei marciapiedi, vicino ai tombini, etc) è inutle e deleterio far partire l'impianto ed irrigare anche il resto del prato, meglio quindi integrare l'acqua solo in quei punti (es con l'innaffiatoio).
-La natura ha dotato l'erba di un meccanismo di autodifesa in caso di siccità, se infatti l'acqua diventa insufficiente l'erba reagisce andando in dormienza (prima riduce il metabolismo al minimo e lo si nota da una perdita generalizzata di intensità di colore, successivamente comincia ad abbandonare le foglie a partire dalle più basse che ingialliscono), ma questa dormienza non è eterna e ad un certo punto arriva al cd wilt point o punto di non ritorno oltre il quale muore. Se l'erba viene irrigata prima del punto di non ritorno, dopo un certo tempo (1-2 settimane), tornerà in forma come prima e pertanto, se per qualche motivo (impianto di irrigazione rotto, vacanze, etc) si saltasse qualche irrigazione non tutto è perduto, irrigate abbondantemente (ndr più dei soliti 15mm in quanto in caso di prolungata siccità il terreno perde anche la frazione d'acqua cd. indisponibile che va anch'essa reintegrata) e pazientate. Ricordate però che tutto ciò ha un costo, l'erba per uscire dalla dormienza consuma considerevolmente le riserve accumulate ed un ulteriore stress di quel tipo potrebbe non essere più sopportabile fino alla stagione successiva.
-La presenza di un rilevante strato di feltro (thatch) riduce sensibilmente la tolleranza dell'erba alla siccità in quanto il feltro è in grado di trattenere una bassa quantità d'acqua (buona parte dell'apparato radicale si svilupperebbe nel feltro e coi primi caldi andrebbe in carenza idrica), verificare di tanto in tanto lo spessore di feltro e se necessario (ovvero se supera 1,5 max 2cm) arieggiare il prato (operazione questa che va fatta in primavera o meglio ancora a fine estate).
-Un taglio basso riduce la capacità di sopportazione degli stess idrici e termici (minore è l'altezza minore sarà la profondità dell'apparato radicale con tutte le conseguenze negative derivanti), prima dell'arrivo del caldo è pertanto consigliabile incrementare leggermente l'altezza di taglio.
-Evitare eccessive concimazioni azotate a ridosso e durante i periodi più caldi in quanto l'erba verrebbe stimolata a crescere quando le condizioni climatiche non sono favorevoli, ciò oltre ad incrementare il fabbisogno idrico aumenta anche il rischio di attacchi fungini. Adeguate concimazioni a prevalenza potassio (K) effettuate prima dei periodi caldi incrementano la resistenza alla siccità. Tutto ciò per le microterme, le macroterme invece non hanno questo problema.
-A ridosso di alcune tipologie di alberi o di siepi potrebbe esserci competizione, verificare la situazione e se necessario integrare l'acqua mancante.
-Se alcune zone del prato sono soggette a ristagni d'acqua è necessario intervenire tramite carotatura e riempimento dei fori praticati con della sabbia se il terreno è troppo duro e poco permeabile e/o apportando della sabbia mista a terriccio per prati qualora il problema fosse solo un avvallamento. Radice inzuppata, malattia assicurata.
-Ricordarsi sempre che la troppa acqua fa male al prato almeno quanto la troppo poca acqua.
Buone innaffiature,
cigolo
Principi di base per una corretta irrigazione
-Il momento ideale per irrigare il prato è la mattina presto, non si deve irrigare la sera in quanto la lamina rimarrebbe bagnata per molte ore consecutive aumentando considerevolmente il rischio di attacchi fungini. Sono anche possibili irrigazioni diurne (non però nel tardo pomeriggio per il motivo precedentemente illustrato) ma non sono ottimali in quanto una parte dell'acqua andrebbe sprecata per evaporazione ed anche si incrementerebbe inutilmente il tempo di bagnatura fogliare.
-Non irrigare ogni giorno in quanto l'erba si abituerebbe a trovare l'acqua in superficie e non svilupperebbe un apparato radicale abbastanza profondo da consentirle di superare i periodi di stress con facilità (apparato radicale profondo significa non solo poter attingere ad una maggiore quantità d'acqua ma anche minore temperatura dell'apparato radicale). Quando fa molto caldo, il prato è esposto al sole per tutto il giorno e non ci sono nuvole è sufficiente irrigare ogni ca 3gg (2 in caso di suoli molto sabbiosi), se il prato non è totalmente esposto o se le giornate sono prevalentemente nuvolose o non fa particolarmente caldo si può allungare il tempo tra le irrigazioni (ma non ridurre il volume d'acqua per singola irrigazione, vedi punto successivo).
-Irrigare in maniera abbondante e profonda, per abbondante si intende con un volume d'acqua che permetta di idratare il terreno fino a dove risiede gran parte dell'apparato radicale di un'erba adeguatamente sviluppata (ca 10-15cm), normalmente la quantità d'acqua richiesta per raggiungere lo scopo è di ca 15mm (pari a 15 litri al metro quadrato) per terreni medi o argillosi, 10-12mm per terreni sabbiosi. Le irrigazioni andranno sempre effettuate con questo volume d'acqua, quello che può variare (a seconda delle condizioni meteo e del grado di ombreggiamento) è la distanza temporale tra le irrigazioni.
Capire quando l'erba è assetata
Ci sono essenzialmente 3 modi per capire visivamente se l'erba è assetata o meno:
-La lamina anzichè essere aperta come al solito tende ad arricciarsi.
-L'erba tende a diventare di un vedre più scuro tendente al blu.
-Se calpestata l'erba rimane schiacciata o comunque tende a rialzarsi molto più lentamente del solito.
Quando una di queste condizioni comincia a verificarsi è necessario irrigare.
Altro
-Il miglior modo per irrigare il prato è quello di fornire acqua solo quando realmente necessario ovvero quando la riserva d'acqua nel terreno va esaurendosi.
-Nei periodi più caldi dell'anno il consumo idrico settimanale di un prato ammonta a ca 35lt/mq (ca 25lt/mq per prati di macroterme). Salvo situazioni climatiche particolari alle nostre latitudini è normalmente necessario irrigare da maggio a metà settembre.
-L'acqua costa cara, in alcune zone fino a 2€ al metro cubo (e costerà sempre di più), considerando che per irrigare con 15mm d'acqua 100mq di prato significa distribuire la bellezza di almeno 1,5 metri cubi d'acqua (che in realtà diventano almeno 2mc considerando che nessun impianto ha un'efficienza del 100%) è importante irrigare consapevolmente e solo quando necessario, se piove o ha piovuto il giorno prima (non 4 gocce sia inteso) è inutile, deleterio, stupido irrigare nuovamente.
-Se ne avete la disponibilità (cisterna) l'acqua piovana è migliore di quella dell'acquedotto in quanto oltre a non contenere cloro ed altre sostanze ha un PH più basso (attorno al 6 vs il 7-8 ed oltre di quella dell'acquedotto) e quindi in renge ottimale per l'erba.
-Il modo più efficiente per irrigare un prato è quello di utilizzare il metodo dell'evapotraspirazione e del bilancio idrico che ho qui illustrato, questo metodo permette da un lato di minimizzare i costi (perchè una volta messo a punto si irriga solo quando realmente necessario), dall'altro di massimizzare i risultati (irrigando solo quando effetivamente necessario riduce l'incidenza delle malattie ed incrementa la qualità del manto).
-Verificare almeno una volta quanta acqua si fornisce realmente al prato e regolare l'impianto affinchè in ogni luogo arrivino almeno 15mm d'acqua, non sottovalutate questo aspetto, la misurazione a molti di voi riserverà sgradite sorprese (statisticamente risulta che la maggior parte degli impianti supera di poco il 50% di efficienza il che in parole povere significa che per fornire i canonici 15lt/mq d'acqua in tutti i punti del prato è necessario usare un volume d'acqua quasi doppio). Qui è spiegato come procedere.
-Ogni terreno, a seconda delle sue caratteristiche fisiche, permette l'assorbimento di una certa quantità d'acqua nell'unità di tempo (tasso di infiltrazione), sarà importante quindi tarare l'impianto affinchè non si formino pozzanghere magari spezzando l'irrigazione in più tornate distanziate di qualche minuto l'una dall'altra.
-Se il terreno è in pendenza la probabilità che l'acqua scorra prima di essere assorbita è rilevante, regolare l'impianto affinchè ciò non accada.
-Se ci sono delle piccole zone problematiche dove il terreno si asciuga prima (es a ridosso dei marciapiedi, vicino ai tombini, etc) è inutle e deleterio far partire l'impianto ed irrigare anche il resto del prato, meglio quindi integrare l'acqua solo in quei punti (es con l'innaffiatoio).
-La natura ha dotato l'erba di un meccanismo di autodifesa in caso di siccità, se infatti l'acqua diventa insufficiente l'erba reagisce andando in dormienza (prima riduce il metabolismo al minimo e lo si nota da una perdita generalizzata di intensità di colore, successivamente comincia ad abbandonare le foglie a partire dalle più basse che ingialliscono), ma questa dormienza non è eterna e ad un certo punto arriva al cd wilt point o punto di non ritorno oltre il quale muore. Se l'erba viene irrigata prima del punto di non ritorno, dopo un certo tempo (1-2 settimane), tornerà in forma come prima e pertanto, se per qualche motivo (impianto di irrigazione rotto, vacanze, etc) si saltasse qualche irrigazione non tutto è perduto, irrigate abbondantemente (ndr più dei soliti 15mm in quanto in caso di prolungata siccità il terreno perde anche la frazione d'acqua cd. indisponibile che va anch'essa reintegrata) e pazientate. Ricordate però che tutto ciò ha un costo, l'erba per uscire dalla dormienza consuma considerevolmente le riserve accumulate ed un ulteriore stress di quel tipo potrebbe non essere più sopportabile fino alla stagione successiva.
-La presenza di un rilevante strato di feltro (thatch) riduce sensibilmente la tolleranza dell'erba alla siccità in quanto il feltro è in grado di trattenere una bassa quantità d'acqua (buona parte dell'apparato radicale si svilupperebbe nel feltro e coi primi caldi andrebbe in carenza idrica), verificare di tanto in tanto lo spessore di feltro e se necessario (ovvero se supera 1,5 max 2cm) arieggiare il prato (operazione questa che va fatta in primavera o meglio ancora a fine estate).
-Un taglio basso riduce la capacità di sopportazione degli stess idrici e termici (minore è l'altezza minore sarà la profondità dell'apparato radicale con tutte le conseguenze negative derivanti), prima dell'arrivo del caldo è pertanto consigliabile incrementare leggermente l'altezza di taglio.
-Evitare eccessive concimazioni azotate a ridosso e durante i periodi più caldi in quanto l'erba verrebbe stimolata a crescere quando le condizioni climatiche non sono favorevoli, ciò oltre ad incrementare il fabbisogno idrico aumenta anche il rischio di attacchi fungini. Adeguate concimazioni a prevalenza potassio (K) effettuate prima dei periodi caldi incrementano la resistenza alla siccità. Tutto ciò per le microterme, le macroterme invece non hanno questo problema.
-A ridosso di alcune tipologie di alberi o di siepi potrebbe esserci competizione, verificare la situazione e se necessario integrare l'acqua mancante.
-Se alcune zone del prato sono soggette a ristagni d'acqua è necessario intervenire tramite carotatura e riempimento dei fori praticati con della sabbia se il terreno è troppo duro e poco permeabile e/o apportando della sabbia mista a terriccio per prati qualora il problema fosse solo un avvallamento. Radice inzuppata, malattia assicurata.
-Ricordarsi sempre che la troppa acqua fa male al prato almeno quanto la troppo poca acqua.
Buone innaffiature,
cigolo
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