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LIDA aggiornamento sul terremoto

annarita3

Giardinauta
Grazie a te Piera ho letto tutto l'aggiornamento. Le uniche notizie che avevo erano quelle del tg. Ho potuto collegarmi solo adesso perchè sono stata molto tempo senza computer (me lo hanno rubato) e solo stamattina ne abbiamo potuto acquistare un altro.
A presto carissima!
 

Piera58

Moderatrice Sez. Piccoli Amici
Membro dello Staff
Grazie a te Piera ho letto tutto l'aggiornamento. Le uniche notizie che avevo erano quelle del tg. Ho potuto collegarmi solo adesso perchè sono stata molto tempo senza computer (me lo hanno rubato) e solo stamattina ne abbiamo potuto acquistare un altro.
A presto carissima!

Grazie a te per aver commentato. Mi dispiace per il pc, te lo hanno rubato in casa?
 

Piera58

Moderatrice Sez. Piccoli Amici
Membro dello Staff
Non comment: dalla macchina con il finestrino aperto! Praticamente lo abbiamo regalato :fischio:

A mio figlio lo hanno rotto il finestrino, gli hanno portato via tutto, perfino i pantaloni, felpa, maglia e scarponi, lui era in muta per un'immersione subacquea, doveva controllare le condizioni di uno scafo sotto, è tornato in casa vestito da belfagor.
 

Vagabonda

Florello Senior
posto qui questo bel articolo.
L’AQUILA (20 aprile) - Chi dice che ci sono mille razze di cani? Le razze sono solamente tre: i condannati, i fortunati, i volontari. All’Aquila abbondano tutte, e hanno caratteristiche precise.

Mentre condannati e volontari sono di grossa taglia, i fortunati sono solitamente piccoli: barboncini, bassotti, fox terrier. I fortunati sono anche gli unici che abbaiano, i condannati si accasciano in attesa del peggio, i volontari si sono agitati pr giorni sulle macerie. I volontari sono giovani, i fortunati di età mista. I condannati sono spesso vecchi, invece: come i vecchi umani. Soli, abbandonati, orfani. Razza incerta, povere bestie di 30, 40 chili, col pelo sporco. Full aveva anche il collare, un mezzo lupo che per giorni è rimasto accovacciato in Piazza Duomo accanto a una casa, sfinge pelosa in attesa di un padrone che non arrivava: avvilito, rassegnato.

La mascotte di poliziotti, soldati e tivù, davanti alla chiesa delle Anime Sante, era un gigante buono e triste di pelo bianco. Tutti gli allungavano un pezzo di pane o un biscotto, lui inghiottiva e si riaccucciava ai piedi dei suoi nuovi cento padroni. Perché non è tanto il cane che fa compagnia all’uomo, quanto l’uomo che deve far compagnia al cane: queste povere bestie dipendono totalmente dall’uomo, vogliono, bramano un padrone, per non tornare a essere lupi.

«La nostra azione principale è contro il randagismo, ma dobbiamo occuparci anche degli animali nelle tendopoli» dice Vincenzo Caporale, responsabile dell’Istituto zooprofilattico dell’Abruzzo e nominato da Guido Bertolaso responsabile di Azione Veterinaria. Una quarantina tra cani e gatti li hanno tirati fuori vivi dalle macerie, lui e i suoi volontari, veterinari di tutt’Italia, un altro centinaio li hanno affidati in adozione temporanea, in attesa che i proprietari si facciano vivi. Altri sono stati smistati nei canili abruzzesi, ma anche a Brescia, dopo essere stati fotografati. Sì, perché chip e tatuaggi, in due parole l’anagrafe canina, funzionano molto male, la “tracciabilità” dell’animale è spesso teorica. Ecco i numeri a cui rivorgersi per cercare il proprio amico disperso: 800082280 oppure 0861 315500. Il fax è 0861 332310.

«Il randagismo era un grosso problema, all’Aquila, anche prima del terremoto. Ora cogliamo l’occasione per debellarlo, catturando i cani e affidandoli ai canili» prosegue Caporale. Perché, per legge, chi trova o smarrisce un cane è tenuto a segnalarlo. Un aiuto determinante viene da Toscana ed Emilia-Romagna, che hanno mobilitato un bel numero di veterinari coordinati dalla Asl. Stanno lavorando anche nelle tendopoli e lungo la costa, dove sono ospitati altri sfollati: alcuni con i loro animali domestici, altri che li ricercano da giorni. La gente comincia a farsi viva, a quasi due settimane dal terremoto, anche per i propri amici a quattro zampe, compagni di una vita. Come la signora Calì, che si occupava di una colonia di gatti e ha trovato risposte da Azione Veterinaria. Nelle tendopoli degli sfollati ci sono cagnetti, petulanti, sì, ma felici, al guinzaglio, spesso in braccio come creature. Un abbaiare che equivale al pianto di un bambino, un modo di dire “Sono qui con te, ti faccio compagnia”. A loro è andata bene.

http://www.ilmessaggero.it/articolo_app.php?id=16927&sez=HOME_INITALIA&npl=&desc_sez=
 
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