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le rose inglesi: nascita e diffusione

Jc123

Giardinauta
Ho deciso di creare questo topic per parlare delle belle e altrettanto diffuse rose inglesi; ho pensato di parlare proprio delle rose di Austin per vari motivi. In primis, è uno dei pochi ibridatori che ha reso pubblico, tramite vari mezzi, il processo di creazione di una nuova varietà. inoltre, David Austin è considerato probabilmente come il più grande ibridatore del '900 e a lui va dato il merito di aver dato uno "scossone" al gusto degli ibridatori, riportando in auge forme e tipi di rose che erano ormai quasi dimenticate. A lui si accodarono la maggior parte degli ibridatori, che crearono delle linne di rose con fiore di tipo antico (spesso però, a differenza di Austin, sono HT con solo la corolla di tipo antico, ma su una pianta rigida e spoglia come qualunque altra HT). Le sue rose, inoltre, si distinguono particolarmente da quelle di altri ibridatori per la "perfezione", soprattutto nelle nuove varietà. Non sono solo rose con un bel fiore, ma si cerca una bella pianta, sana, frondosa, in cui spesso il fiore è un aspetto quasi secondario (anche se immancabilmente bello); è posta molta attenzione anche al profumo del fiore e ad aspetti secondari che, uniti, rendono bella la nostra pianta. Ovviamente, negli anni l'azienda di Austin è cresciuta sia economicamente a livello di numero di piante vendute che come struttura (è passata da Austin che da solo ibridava seguendo i suoi gusti personali, partendo da Costance Spry nel 1961, ad una vera e propria multinazionale che vuole creare un prodotto perfetto per il pubblico). Con l'aumentare delle disponibilità dell'azienda ovviamente si è cercato di ottenere un prodotto migliore, soprattutto nei tratti della rifiorenza, della resistenza alle malattie e della resistenza della pianta a specifiche situazioni; si può notare un significativo miglioramento nelle rose commercializzate a partire dalla fine degli anni '90 (e quindi ibridate dalla fine degli anni '80) in poi. Quando parlerò del processo di formazione delle rose inglesi mi riferirò al processo odierno.

Iniziamo specificando cos'è una rosa inglese. Le rose inglesi NON sono una famiglia di rose come potrebbero essere le rose galliche, le ibride di tè o le alba. Le rose inglesi sono un gruppo di rose accomunate dall'essere ibridate da David Austin, nate dall'unione tra rose antiche e rose moderne, con lo scopo di unire i pregi di entrambe le categorie:
-l'aspetto delle rose antiche sia a livello del fiore che della pianta, e il loro profumo.
-la gamma di colore, la rifiorenza e la vigoria delle rose moderne.
come si può intuire dal fatto che le rose inglesi nascono dall'unione di diverse famiglie di rose, c'è un'altissima variabilità tra le diverse varietà e quindi non si possono tirare delle linee generali che vadano bene per tutte le varietà. Questo porta a non avere linee guida generali per potatura, cura e posizionamento. David Austin stesso ha suddiviso le sue rose in quattro sottocategorie per le caratteristiche comuni:
-Old Roses Hybrids: con aspetto simili alle rose antiche, più piccoli, con rami morbidi
-Leander Hybrids: dimensioni più grandi, sono solitamente grandi arbusti con rami flessuosi e arcuati. Sesso vengono usati come piccoli rampicanti
-Musk Hybrids: piante accomunate dall'avere nell'albero genealogico la celeberrima Iceberg. Sono piante abbastanza alte ed ariose
-Alba Hybrids: piante con aspetto ed escendenza delle rose alba, quindi piante abbastanza grandi con fogliame azzurrognolo

Nonostante i fiori della stragrande maggioranza delle rose inglesi sia nota per il grande numero di petali, non mancano varietà a fiore semplice o semidoppio, come la recente Tottering-by-gently (2018)

David Austin nella sua vita (1926-2018) ha ibridato circa 200 rose commercializzate. La prima è stata Costance Spry, nel 1961, ancora non rifiorente; le ultime due varietà introdotte uest'anno sono Gabriel Oak ed Eustacia Vye. Nonostante David Austin ci abbia lasciati nel 2018, la David Austin Roses, attualmente portata avanti dall'omonimo figlio, ha assicurato che ci sono diverse varietà da lui personalmente ibridate ancora in studio e che si programma di commercializzare nel prossimo decennio, e una lista di incroci che avrebbe voluto provare e che si stanno effettuando in questi anni.
Moltissime delle rose da lui commercializzate sono state poi rimosse dal commercio (o meglio, Austin ha smesso di riprodurlo nei suoi vivai e di venderli. Se il brevetto è scaduto, qualsiasi vivaio in giro per il mondo può continuare a farlo nel modo e nella quantità che desidera) e attualmente ne vende e ne consiglia molte meno. David Austin negli ultimi hanni ha commercializzato poche nuove rose ogni anno, di solito tra una e tre. Queste rose però sono quasi perfette sotto ogni aspetto.

il processo di ibridazione di nuove rose inglesi è molto lungo, complesse e dispendioso. Ogni anno, la David Austin roses effettua 15 000 incroci, ottenendo 350 000 seedlings.
Già leggendo questi numeri, confrontati con il basso numero di rose presentate ogni anno, possiamo vedere che la percentuale di rose che soddisfano gli altissimi standard imposti sono pochissime (tra lo 0,00028 e lo 0,00084%); sarà facile capire che con un tasso di scarti così elevato, le pochissime rimaste saranno più che ottime.
Ognuno di questi 350 000 seedling viene poi selezionato in base al fiore quando hanno solo pochissime settimane. Le rose rimaste vengono poi portate nei campi di prova, dove negli anni successivi vengono via eliminate sempre più rose, rimanendo poi le poche che vengono commercializzate. Per studiare le varietà selezionate, vengono riprodotte circa 120 000 piante per ogni varietà.
Ovviamente non tutte le varietà non commercializzate vengono eliminate: moltissime vengono utilizzate per successivi reincroci.
Sarà evidente che i costi di un processo così lungo e complesso comportino dei costi decisamente elevati; questi verranno poi riassorbiti con i brevetti.

Le rose inglesi sono da molti considerate inadatte al clima italiano. Questo è vero solo per alcune varietà; moltissime varietà si adattano senza troppi problemi, a patto che si evitino periodi di siccità troppo prolungati e si scelga una posizione non eccessivamente soleggiata. Ovviamente molto varia in base alla zona in cui si vive. Nella mia zona (Lombardia nord-occidentale, usda 7b), con clima non mediterraneo, ma continentale, posso coltivare praticamente tutte le varietà (quest'estate le temperature medie erano sui 25°C, con notti fresco spesso sotto i 20; molta umidità e molte piogge, in estate almeno settimanali); lo stesso discorso non vale per la sicilia. Comunque molti coltivatori statunitensi che vivono in zone dal clima mediterraneo (California) coltivano senza problemi diverse varietà d David Austin, consiglio di informarsi su siti anglofoni che spesso trattano in modo più esaustivo la resistenza alle alte temperature
 
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D

Davide N.

Guest
Ciao Jc, ti scopro adesso! :LOL:

È ammirabile il tuo impegno nella scrittura! :eek: Non ho tempo di leggere tutto ma sembrerebbe che sei piuttosto esperto di rose! Giusto per curiosità, possiamo sapere da dove vengono tutte queste conoscenze? Sei un professionista? :)
 

Jc123

Giardinauta
ciao, no, non sono un professionista. Sono informazioni raccolte in giro tra diversi siti in varie lingue. Unenso il tutto sono riuscit ad avere un quadro completo
 

Jc123

Giardinauta
Le odoro :) Qualche diffettuccio che le contraddistingue e caratterizza peró ce l’hanno...

sì, hanno i loro difetti, però se volessimo qualcosa di veramente perfetto dovremmo puntare su qualcosa di artificiale!
tra i difetti che più spesso vengono loro affibbiati cito (con relativa controargomentazione):
-scarsa resistenza alla pioggia (balling dei fiori): è vero, succede, ma come succede con praticamente tutte le rose con moltissimi petali, tra l'altro spesso sottili e delicati
-weak-neck (fiore che fa piegare lo stelo perché troppo pesante rispetto allo stelo sottile): caratteristica di molte varietà, da molti amanti delle rose antiche è apprezzato in quanto considerato segno di raffinatezza. Aggiungo che per le varietà rampicanti può essere un pregio, perché permette di avere i fiori rivolti verso gli occhi dell'osservatore
-rami troppo sottili e deboli, che con pioggia abbondante rischiano di ammordirsi eccessivamente e piegarsi: anche questo comune in molte varietà, è questione di gusti, ad alcuni piace questa caratteristica
-scarsa resistenza al calore: non vero per tutte le varietà; comunque, essendo piante concepite e selezionate in Inghilterra, sono giustamente selezionate per adattarsi al clima britannico
 

Charles_b

Aspirante Giardinauta
Premetto che a me le Rose Inglesi piacciono molto, soprattutto le Old Roses. Siccome sono piante di tutto rispetto sia per i costi sia per le difficoltà nel nostro clima, vorrei chiedere maggiori informazioni, se qualcuno le avesse. Vorrei sapere se le Rose Inglesi commercializzate siano piante d'innesto, e, se sì, quale sia il portinnesto, di che specie.
Infatti, di solito noi parliamo sempre della specie della marza, ma ogni pianta moderna innestata riassume pregi e difetti anche del piede che ha. Un albicocco su franco ha comportamento completamente diverso da albicocco su mirabolano. Vorrei quindi sapere per queste meravigliose Rose di Austin. Grazie,

Charles
 

Jc123

Giardinauta
Ciao, ciò che chiedi dipende esclusivamente dal vivaista che le propaga; la maggior parte sono piante d'innesto, ma molto spesso non è dato sapere quale sia il portinnesto. Comunque rispetto alle piante da frutto la differenza è molto inferiore. In generale i portinnesti più diffusi sono Rosa laxa, R. multiflora, Dr. Huey, R. canina e R. indica major. La prima è diffusa soprattutto per la comodità di produrre pochissimi polloni radicali. R. multiflora è molto vigorosa a livello radicale, ma produce polloni più o meno frequentemente. Dr. Huey è un ibrido di Wichuraiana, molto diffuso negli Stati Uniti, soprattutto per rose economiche, e viene riprodotto per talea. R. canina, un tempo la più diffusa in Italia in quanto pianta endemica abbastanza diffusa, ora viene usata principalmente per rose da taglio, perché migliora sensibilmente dimensione e colore dei fiori, ma produce molti polloni, vigorosi e spinosi. La Rosa Indica Major è un buon prtinnesto in generale, ma è sensibile al freddo e non molto adatta per le zone fredde (sarebbe meglio evitare anche nella pianura Padana). Comunque molto spesso non è comunicato all'acquirente. C'è anche chi riproduce per talea, come Nino Sanremo; le piante sono generalmente buone.
 
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