• Vi invitiamo a ridimensionare le foto alla larghezza massima di 800 x 600 pixel da Regolamento PRIMA di caricarle sul forum, visto che adesso c'è anche la possibilità di caricare le miniature nel caso qualcuno non fosse capace di ridimensionarle; siete ufficialmente avvisati che NEL CASO VENGANO CARICATE IMMAGINI DI DIMENSIONI SUPERIORI AGLI 800 PIXEL LE DISCUSSIONI VERRANNO CHIUSE. Grazie per l'attenzione.

La ricerca della felicità.. felici e drogati

Pin

Master Florello
I sert funzionano, con il personale che hanno.
Certo se guardiamo gli ultimi esempi, tanto va a putt.ane.
Ma parliamo sempre del singolo, uno marcio tutto marcio.
Ma il discorso era la ricerca della felicità
Può la polverina dare la felicità?
Un po' come i soldi, non danno la felicità ma ti aiutano a sopportare l'infelicità!
Credo sia questo il pensiero che fa approcciare ai falsi paradisi.
Poi mettiamoci l'instabilità, l'immaturità, la mancanza di aiuto i fattori sono innumerovoli.
Poi con l'abuso, diventano malati.
Ma questo è un altro capitolo
 

Sasti

Florello
premetto che non ho mai provato droghe (mentre frequento l'asl conca del naviglio con una certa assiduità...), al di là delle due facce della stessa medaglia, e che se ne dice da decenni di tutto di più. di drogati di roba diversa ne ho conosciuti parecchio e ci metto dentro i tabagisti con le unghie gialle e i capiufficio con la bottiglia di vino nascosta tra i giornali. una cosa, in queste mie frequentazioni, mi colpì molto, non nego, incuriosendomi. un mio coetaneo bello, ricco intelligente colto mi disse tranquillo che dopo essersi drogato (eroina) c'erano minuti di pura felicità, di uno star bene mai altrimenti provato. se non è ricerca della felicità questa... e vi assicuro, non mi sento di disapprovarlo.

intendo, se uno nella droga cerca la felicità, e la trova, persino un po' lo invidio. mica tutti quelli che si fanno di eroina diventano per forza dei tossici senza scampo.
e comunque non ho fatto la scelta di provarla, la droga. a volte può bastarmi la musica, a volte non la trovo proprio la felicità, anzi quasi sempre, poi cosa scelgo per cercarla è del tutto personale... :hehe:

Mmmm julie,
la pensiamo allo stesso modo sai?

Mi dispiace, Scardan, sbagli di grosso e hai dato un giudizio troppo facile. Nelle istituzioni, cioè a dire nei Sert, c'è gente che lavora duramente, con passione e abnegazione. Questo mi risulta in maniera abbastanza diretta. Poi, che vuol dire "le istituzioni"? Che senso dai a questa parola? Il governo è complice? Ma la droga non è un problema planetario? E complessissimo? Come si fa a parlarne come quelli che dicono "signora mia, ecc. ecc."

Quoto.
Non voglio entrare troppo nel merito della discussione ma sono d'accordo.
Le personalita' sono le piu' diverse come i disagi, i problemi, c'e' chi e' piu' forte e chi lo e' meno, chi e' piu' fortunato e chi si trova senza nulla in mano......e magari proprio in "quel" momento (sbagliato) si trova con qualcuno a cui non riesce a dire no.
Lungi da me giudicare.
 

daria

Master Florello
intendo, se uno nella droga cerca la felicità, e la trova, persino un po' lo invidio. mica tutti quelli che si fanno di eroina diventano per forza dei tossici senza scampo.
e comunque non ho fatto la scelta di provarla, la droga. a volte può bastarmi la musica, a volte non la trovo proprio la felicità, anzi quasi sempre, poi cosa scelgo per cercarla è del tutto personale... :hehe:

Nin zo micia, non ho avuto esperienza diretta, per fortuna troppa fifa per provare alcunché, tuttavia ricordo fin troppo bene lo scempio intorno in quegli anni che anche tu hai vissuto; ma immagino ci possano essere delle differenze, che so, una gestione intellettuale ed economica del "farsi" che non accosti a certi ambienti e che dia modo di avere il controllo.
Certo il rischio è bello grosso, la felicità provata deve essere veramente da sballo.
Io non rincorro la felicità, troppa fatica,aspetto che mi caschi addosso :D
 

Hélène

Esperta Sezz. Rose
conoscere se stessi è la cosa più difficile e il cammino più arduo.
Gli ostacoli si saltano o si aggirano.
Non tutti hanno lo forza di sollevare il masso e andare avanti.

Può la polverina dare la felicità?
Un po' come i soldi, non danno la felicità ma ti aiutano a sopportare l'infelicità!

Parlo da persona che non ha mai provato nessun tipo di droga.

Ieri sera ho sentito un'intervista ad Alda Merini. Diceva: soffro molto continuamente, alla sera prendo un sonnifero (o antidepressivo) e vado a dormire. Almeno per quel tempo non penso.

Credo che ci siano situazioni e situazioni, persone e persone.
Alcuni magari si sforzano, ma certe situazioni non riescono a reggerle e cercano anche solo un momento di sollievo che, purtroppo, nel tempo si tramuta in dipendenza.
Dipende anche dall'età, dal rapporto che una persona ha avuto con le droghe, da esperieza passate correlate alle droghe.

Aggiungo che molte volte queste persone andrebbero aiutate diversamente, portate da specialisti prima, ma in molte occasioni c'è indifferenza, anche tra le mura domestiche. C'è anche il rifiuto e la vergogna di un problema o un disagio mentale, sia da parte dei familiari, sia da parte della persona stessa che lo vive.

Poi, magari, passata la causa scatenante, rimane la dipendenza. Diventa difficile fare senza o (come diceva Antoine de Saint-Exupéry del bevitore) "bevo per non pensare al fatto che bevo".
 
Ultima modifica:
S

scardan123

Guest
Mi dispiace, Scardan, sbagli di grosso e hai dato un giudizio troppo facile. Nelle istituzioni, cioè a dire nei Sert, c'è gente che lavora duramente, con passione e abnegazione. Questo mi risulta in maniera abbastanza diretta. Poi, che vuol dire "le istituzioni"? Che senso dai a questa parola? Il governo è complice? Ma la droga non è un problema planetario? E complessissimo? Come si fa a parlarne come quelli che dicono "signora mia, ecc. ecc."

Per istituzioni intendo governo, parlamento, senato etc.
I sert non sono istituzioni, sono servizi, sono poveracci con bassi stipendi e che non fanno notizia, come molte cose che funzionano. L'esempio che un ragazzino vede è il politico, calciatore, vip, attore, cantante, modella, etc insomma quello che c'ha i soldi e il potere e si sa che spippa come un aspirappolvere, anzi a volte lo dice apertamente e/o ha successo proprio per questo (kate moss, tanto per fare un esempio). Questo vede il ragazzino. Non vede Tizia Anonima che si dà da fare in un sert, non vede una corsia di ospedale con le complicanze mediche che l'abuso di droga porta nel lungo periodo.
Che poi i drogati siano recuperabili è un altro discorso, molto complesso, sul quale avrei molte perplessità ma non sono un medico.
 

elisa_gian

Aspirante Giardinauta
Per istituzioni intendo governo, parlamento, senato etc.
I sert non sono istituzioni, sono servizi, sono poveracci con bassi stipendi e che non fanno notizia, come molte cose che funzionano. L'esempio che un ragazzino vede è il politico, calciatore, vip, attore, cantante, modella, etc insomma quello che c'ha i soldi e il potere e si sa che spippa come un aspirappolvere, anzi a volte lo dice apertamente e/o ha successo proprio per questo (kate moss, tanto per fare un esempio). Questo vede il ragazzino. Non vede Tizia Anonima che si dà da fare in un sert, non vede una corsia di ospedale con le complicanze mediche che l'abuso di droga porta nel lungo periodo.
Che poi i drogati siano recuperabili è un altro discorso, molto complesso, sul quale avrei molte perplessità ma non sono un medico.

Sono d'accordo con te.Come si dice"il pesce puzza dalla testa".Non serve a niente dire:"Divieto di droga" mentre mi sto facendo d'eroina o altro.Queste persone hanno sulla coscienza la vita sprecata di tanti ragazzi!
 

elisa_gian

Aspirante Giardinauta
intendo, se uno nella droga cerca la felicità, e la trova, persino un po' lo invidio. mica tutti quelli che si fanno di eroina diventano per forza dei tossici senza scampo.
e comunque non ho fatto la scelta di provarla, la droga. a volte può bastarmi la musica, a volte non la trovo proprio la felicità, anzi quasi sempre, poi cosa scelgo per cercarla è del tutto personale... :hehe:

Mi dispiace ma non mi trovi affatto d'accordo.Addirittura" un po' li invidi".Mi sembra un pensiero insidioso e pericoloso:ricercare la felicità in questo modo non è certo trovarla ma è solo effettuare dei mini-suicidi.
 
B

bianca62

Guest
Cercare la felicità nelle droghe??? Mai conosciuto un tossicodipentente felice nè prima e nè dopo l'assunzione. Solo dei disperati. Narcotizzati ed indifferenti ad ogni percezione per pochissimo tempo, quello del flash euforico, quindi al massimo per poche decine di secondi. E dopo quello che gli resta è solo il ricordo di un benessere indotto che non riusciranno mai a trattenere.
 

casper69

Guru Giardinauta
Il nascondersi dietro una droga, ho sempre pensato che fosse una forma di debolezza. Però sono stata una fumatrice e come tale non so giudicare, credetemi! Non è cosi lonatana dalla droga, anzi è la droga che da immediata dipendenza, soprattutto mentale. Come giudicare? non lo so! Ho conosciuto tante persone che si drogavano (di qualsiasi genere di droga), ne ho sempre avuto paura. So di molte persone che nella loro bellissima vita continuano a farlo. Nella mia testolina di adolescente, perchè per certe cose sono cosi, un'adolescente, pensavo riguardasse una fase della gioventù, invece, ci sono molte coppie con famiglia che continuano a farne uso. PURTROPPO i bassi costi di oggi non limitano l'uso agli adulti, ma questo lo sappiamo e soprattutto sappiamo che i bassi costi sono dati dalle miscele di schifezze che gli vendono....
CI sono realtà terribili, mi auguro di non dovemi mai imbattere in un problema cosi grande. Solo questo!

MOD OT ON
(EDIT: ho avuto 14 esperienze di anestesie totali....ma di quelle bomba di brutto brutto, fortissime tanto da dover tenere il cervello al minimo delle funzioni, che ve devo di, ogni tanto come dico al mio medico me ne farei sparare una volentieri, se non mi svegliasse a calci diciamo. L'ultima è stata sublime, credo sia stata la più potente! ecco peccato che ti risvegliano a forza, anzi il risveglio è l'ultima fase che ricordi, quindi se devo ripassare il risveglio no, gradirei un risveglio naturale, è che stai talmente da Dio, che probabilmente te prendono a calci se non rispondi, anche se mi hanno detto che rispondi volontariamente ma non lo ricordi. Loro però si ricordano quello che ho detto :ciglione: TERRRRRRRRRRRRRRIBILE...Mai confidare un segreto la sera prima o qualche ora prima a chi si deve sottoporre ad anestesia totale :smok: CHE POI NON RICORDANDO NULLA, NON SO SE STAI DA DIO, BOH! MI PIACE L'INIZIO, IO PUNTALMENTE MI ADDORMENTAVO FACENDO DELLE SMORFIE DA PAURA, DOVEVO SEMPRE DIRE UNA COSA CHE MI RIMANEVA PARALIZZATA IN BOCCA, SPERO CHE IL VISO SI RILASSI ALTRIMENTI QUESTI HANNO SEMPRE RISO DA MATTI GUARDANDO IL MIO VISO DEFORME. E TANTO PER LA CRONACA NON MI ADDORMENTO COSI FACILMENTE :mazza:, IL POVERO ANESTESISTA MI DICEVA SEMPRE "MA SEI SVEGLIA?", E' LI CHE PUNTUALMENTE MI SECCAVA LA RISPOSTA CHE ALLE MIE ORECCHIE RISUONAVA DEFORMEcat:).
 
Ultima modifica:

francoises

Giardinauta Senior
Parlo da persona che non ha mai provato nessun tipo di droga.

Ieri sera ho sentito un'intervista ad Alda Merini. Diceva: soffro molto continuamente, alla sera prendo un sonnifero (o antidepressivo) e vado a dormire. Almeno per quel tempo non penso.

Credo che ci siano situazioni e situazioni, persone e persone.
Alcuni magari si sforzano, ma certe situazioni non riescono a reggerle e cercano anche solo un momento di sollievo che, purtroppo, nel tempo si tramuta in dipendenza.
Dipende anche dall'età, dal rapporto che una persona ha avuto con le droghe, da esperieza passate correlate alle droghe.

Aggiungo che molte volte queste persone andrebbero aiutate diversamente, portate da specialisti prima, ma in molte occasioni c'è indifferenza, anche tra le mura domestiche. C'è anche il rifiuto e la vergogna di un problema o un disagio mentale, sia da parte dei familiari, sia da parte della persona stessa che lo vive.

Poi, magari, passata la causa scatenante, rimane la dipendenza. Diventa difficile fare senza o (come diceva Antoine de Saint-Exupéry del bevitore) "bevo per non pensare al fatto che bevo".

credo che tanto voglia dire il carattere e l'educazione che uno ha ricevuto.
se hai un carattere forte la felicità la cerchoi e la trovi an che quando intorno vedi solo il buio, e non attraverso sostante o metodi artificiali.
Cercare la felicità nelle droghe??? Mai conosciuto un tossicodipentente felice nè prima e nè dopo l'assunzione. Solo dei disperati. Narcotizzati ed indifferenti ad ogni percezione per pochissimo tempo, quello del flash euforico, quindi al massimo per poche decine di secondi. E dopo quello che gli resta è solo il ricordo di un benessere indotto che non riusciranno mai a trattenere.
concordo pienamente
 

rootfellas

Florello
il nocciolo dell'articolo postato, non è la droga ai ragazzini, il pessimo esempio che hanno, , ma quante persone inserite correttamente in questa nostra bella società fanno uso di droga, madri, impiegati, dirigenti, qua non si parla di esempio, qua si parla del nostro collega, del nostro capoufficio, della nostra vicina, di noi.....
si parla delle persone normali che cercano una scappatoia per trovare un momento di felicità e si buttano nell'abisso della tossicodipendenza.
non sono i reietti che tanto ci fanno paura, quelli che si bucano sotto i ponti, al margine delle nostre vite dorate, sono quelli con cui condividiamo la nostra vita dorata.
 
B

bianca62

Guest
il nocciolo dell'articolo postato, non è la droga ai ragazzini, il pessimo esempio che hanno, , ma quante persone inserite correttamente in questa nostra bella società fanno uso di droga, madri, impiegati, dirigenti, qua non si parla di esempio, qua si parla del nostro collega, del nostro capoufficio, della nostra vicina, di noi.....
si parla delle persone normali che cercano una scappatoia per trovare un momento di felicità e si buttano nell'abisso della tossicodipendenza.
non sono i reietti che tanto ci fanno paura, quelli che si bucano sotto i ponti, al margine delle nostre vite dorate, sono quelli con cui condividiamo la nostra vita dorata.

Giustissimo, senza arrivare ad usare come esempi casi limite.
Quante persone apparentemente normali, fanno uso di droghe per così dire meno spettacolari. Ad esempio, l'alcool, il gioco d'azzardo (vedi gratta e vinci, lotto, superenalotto, ecc..) e non il classico poker in bisca. Nel nostro immaginario siamo abituati a riconoscere i "dipendenti" come dei relitti umani, ma oggi non è più così. Ci sono tanti insospettabili e la cosa più grave a mio avviso è che non si ritengono nemmeno delle persone a rischio. Alcune manifestazioni di disagio passano inosservate già nella famiglia. Ci sono degli atteggiamenti che ormai fanno parte di uno stile di vita e che sono tollerati e sottovalutati. Per molte persone vengono considerati normalità.
 

rootfellas

Florello
Giustissimo, senza arrivare ad usare come esempi casi limite.
Quante persone apparentemente normali, fanno uso di droghe per così dire meno spettacolari. Ad esempio, l'alcool, il gioco d'azzardo (vedi gratta e vinci, lotto, superenalotto, ecc..) e non il classico poker in bisca. Nel nostro immaginario siamo abituati a riconoscere i "dipendenti" come dei relitti umani, ma oggi non è più così. Ci sono tanti insospettabili e la cosa più grave a mio avviso è che non si ritengono nemmeno delle persone a rischio. Alcune manifestazioni di disagio passano inosservate già nella famiglia. Ci sono degli atteggiamenti che ormai fanno parte di uno stile di vita e che sono tollerati e sottovalutati. Per molte persone vengono considerati normalità.

quotissimo
 
B

bianca62

Guest
Aggiungo anche che c'è un atteggiamento lassista a cominciare proprio dalla famiglia, cioè il luogo preposto ad impartire i primi rudimenti dell'educazione. Poi quando il problema diventa incontenibile si tende sempre ad imputare le cause a fattori esterni, quindi carenze da parte degli insegnanti, delle istituzioni, della società in generale, oppure dare la colpa a delusioni amorose, alla incapacità di essere riusciti a realizzare i propri sogni, alla solitudine. Secondo me il nocciolo è proprio questo, la mancata capacità di tutti di assumersi delle responsabilità. Non siamo più responsabili di noi stessi e pretendiamo che qualcuno lo faccia al nostro posto. La colpa di tutti i mali è sempre di qualcun altro o di qualche altra cosa. Se vogliamo fare un esempio semplice basta parlare con un Tossicodipendente e chiedergli perchè si droga. Dirà sempre che è colpa della famiglia, del lavoro, della società, degli altri. E lo stesso farà un alcolista, un giocatore e via dicendo.
Nessuno dirà mai: ho fatto questa cosa perchè non so vivere.
 
Ultima modifica di un moderatore:

new dawn

Guru Giardinauta
Giustissimo, senza arrivare ad usare come esempi casi limite.
Quante persone apparentemente normali, fanno uso di droghe per così dire meno spettacolari. Ad esempio, l'alcool, il gioco d'azzardo (vedi gratta e vinci, lotto, superenalotto, ecc..) e non il classico poker in bisca. Nel nostro immaginario siamo abituati a riconoscere i "dipendenti" come dei relitti umani, ma oggi non è più così. Ci sono tanti insospettabili e la cosa più grave a mio avviso è che non si ritengono nemmeno delle persone a rischio. Alcune manifestazioni di disagio passano inosservate già nella famiglia. Ci sono degli atteggiamenti che ormai fanno parte di uno stile di vita e che sono tollerati e sottovalutati. Per molte persone vengono considerati normalità.

Io non confonderei un atteggiamento di dipendenza in generale (gioco d'azzardo ), che molto spesso è congenito, caratteriale, nevrotico, con l'uso di droghe pesanti che modificano chimicamente il cervello e causano grossi danni al fisico. Di videopoker non si muore in senso stretto (ci si può al massimo suicidare per i debiti) e nello stesso tempo non procura un senso di felicità.
Non è un "viaggio".
 

pa0la

Florello
Ecco, avete colto in pieno
Siamo (non io, non voi) la generazione del Lexotan prescritto dai medici di famiglia secondo me con una leggerezza atomica.
Ci passa tutto da questo tipo di atteggiamento, dal giocatore compulsivo alla mamma che porta il bambino dallo psichiatra la prima volta che iper reagisce per una qualsiasi difficoltà scolastica o sociale.
Più che la ricerca della felicità, la vedo come un modo diffuso di abdicare alle proprie responsabilità
 
B

bianca62

Guest
Io non confonderei un atteggiamento di dipendenza in generale (gioco d'azzardo ), che molto spesso è congenito, caratteriale, nevrotico, con l'uso di droghe pesanti che modificano chimicamente il cervello e causano grossi danni al fisico. Di videopoker non si muore in senso stretto (ci si può al massimo suicidare per i debiti) e nello stesso tempo non procura un senso di felicità.
Non è un "viaggio".

Non sono d'accordo. Il gioco è una forma di dipendenza riconosciuta a livello accademico. Il giocatore prova piacere nel giocare. E mentre gioca il suo cervello produce endorfine. Per spiegarla in maniera semplice. E' vero che non ci sono alterazioni a livello chimico perchè non si assumono sostanze, ma gli effetti collaterali ci sono. Il senso di frustrazione che colpisce un giocatore lo porta inevitabilmente ad orientarsi verso altri "sballi". La percentuale di giocatori che fuma, beve, si droga, assume farmaci è altissima. La partenza è diversa, ma la meta è sempre la stessa. E' un potenziale malato.
 

new dawn

Guru Giardinauta
Ci passa tutto da questo tipo di atteggiamento, dal giocatore compulsivo alla mamma che porta il bambino dallo psichiatra la prima volta che iper reagisce per una qualsiasi difficoltà scolastica o sociale.
Più che la ricerca della felicità, la vedo come un modo diffuso di abdicare alle proprie responsabilità


Infatti, non capisco cosa c'entri questo infantilismo ormai epidemico, questo delegare, con la ricerca della felicità.
Le persone di cui parlate sono annoiate e prive di curiosità, allora la droga è un'antidoto alla noia. Se la mettiamo così, posso essere d'accordo.
 
B

bianca62

Guest
Infatti, non capisco cosa c'entri questo infantilismo ormai epidemico, questo delegare, con la ricerca della felicità.
Le persone di cui parlate sono annoiate e prive di curiosità, allora la droga è un'antidoto alla noia. Se la mettiamo così, posso essere d'accordo.

C'entra: E' la delega alla ricerca della felicità.
Non si è capaci di esserlo e si delega a qualcosa di esterno all'essere.
 

new dawn

Guru Giardinauta
Io non confonderei un atteggiamento di dipendenza in generale (gioco d'azzardo ), che molto spesso è congenito, caratteriale, nevrotico, con l'uso di droghe pesanti che modificano chimicamente il cervello e causano grossi danni al fisico. Di videopoker non si muore in senso stretto (ci si può al massimo suicidare per i debiti) e nello stesso tempo non procura un senso di felicità.
Non è un "viaggio".

Non sono d'accordo. Il gioco è una forma di dipendenza riconosciuta a livello accademico. Il giocatore prova piacere nel giocare. E mentre gioca il suo cervello produce endorfine. Per spiegarla in maniera semplice. E' vero che non ci sono alterazioni a livello chimico perchè non si assumono sostanze, ma gli effetti collaterali ci sono. Il senso di frustrazione che colpisce un giocatore lo porta inevitabilmente ad orientarsi verso altri "sballi". La percentuale di giocatori che fuma, beve, si droga, assume farmaci è altissima. La partenza è diversa, ma la meta è sempre la stessa. E' un potenziale malato.

Se leggi bene quello che ho scritto, abbiamo detto quasi le stesse cose. Ma non puoi negare che i milioni di giovani morti di eroina nei decenni scorsi non trovano riscontro con dati simili riguardo i "potenziali malati" del gioco d'azzardo.
Se poi vogliamo per forza allargare il discorso, non c'è dubbio che in generale si possa dire che tutte le dipendenze, anche quelle dal sesso, sono patologie.
 
Alto