lisyy
Esperta in identificazione delle piante
Famiglia: Ranunculaceae
Uso: Bordure miste, giardino roccioso, vaso.
Sempreverde: No
Esposizione: Mezz'ombra, al sole del mattino o della sera, ma non nelle ore centrali (ideale sotto alberi con chiome che filtrino i raggi del sole).
Terreno: quasiasi, ma fertile e ben drenato, tollera anche suoli calcarei, argillosi e sassosi.
Necessità idriche: ama l'umidità, ma sopportano brevi periodi siccitosi. In piena terra, in primavera, saranno sufficienti le piogge, mentre d'estate occorreranno innaffiature regolari.
Moltiplicazione: per seme, in giugno. Per divisione dei cespi, in autunno (su piante di 3-4 anni.
Avversità: Marciumi basali, Mal bianco sulla vegetazione. ATTENZIONE! E' UNA PIANTA VELENOSA!
Ecco le foglie autunnali della mia A. vulgaris "Alba" in novembre, le foglie verde-grigio, simili a felci, leggermente cerose, trattengono l'umidità, con sorprendenti effetti di luce:
Eleganti, ariose, variopinte come ballerine, si erigono su steli rigidi e ramificati su ciuffi di foglie che ricordano le felci, il capelvenere o il prezzemolo.
Ecco le Aquilegie: reginette dell'ombra, dall'apparenza delicata, in realtà sono erbacee rustiche e resistenti.
Aquilegia vulgaris alba "Double", foto da internet
Queste erbacee perenni hanno caratteristiche corolle doppie, formate da 5 sepali e 5 petali che si prolungano all'indietro con speroni decorativi più o meno allungati. I fiori compaiono in primavera-estate, in tutte le tinte: celeste, blu, bianco, viola, rosa, rosso, giallo, arancio, castano e perfino nero porpora. A tinta unita o bicolori.
Le specie sono poco più di un centinaio, diffuse tra Europa Centrale, Nordamerica e Asia. Distribuite negli ambienti più diversi, dai boschi di conifere e latifoglie alle radure, ai ghiaioni, dai pascoli alle brughiere ai prati permanenti.
Coltivata già nel Seicento A. vulgaris, era soprannominata "amor nascosto", nel Medioevo "colombina", nel XVI sec. "aquilina".
Le aquilegie sono tante e adatte a tutti i gusti e le esigenze, alte da 15 cm a 1 m, adattabili in contenitore (le varietà più basse, fino a 30 cm d'altezza) all'ombra di altre perenni più alte o nel sottobosco.
Tendono a ibridarsi naturalmente, perciò, se si vuole mantenere la specie originale, occorrerà eliminare i fiori appena appassiscono.
Poco esigenti, per quanto riguarda le cure colturali, abbisognano di concime organico (come cornunghia) in feb.-mar. e concime liquido una volta al mese fino a maggio.
Per chi inizia con la semina, il periodo migliore è giugno:
- riempire con terriccio da semina (o torba fine e sabbia in parti uguali) un vassoio alveolare a fori piccoli, diam. 3-4 cm
- pressare bene e inserire 3 semi in ciascun alveolo, coprire con un velo sottile di terriccio
- coprire il vassoio con un telo ombreggiante al 70% o posizionare all'ombra, al riparo dalle intemperie
- tenere il terriccio sempre umido, nebulizzando spesso (fino a 3 volte al giorno)
- a germinazione variabile, le prime piantine spunteranno dopo 10 gg, le altre dopo 3-4 settimane
- trapiantare in vasi da 7-8 cm di diam., quando le radici avranno riempito completamente l'alveolo.
- in ottobre, mettere a dimora, i fiori spunteranno la primavera successiva
Info da Piante erbacee perenni, Giardinaggio senza problemi, Gardenia.
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Uso: Bordure miste, giardino roccioso, vaso.
Sempreverde: No
Esposizione: Mezz'ombra, al sole del mattino o della sera, ma non nelle ore centrali (ideale sotto alberi con chiome che filtrino i raggi del sole).
Terreno: quasiasi, ma fertile e ben drenato, tollera anche suoli calcarei, argillosi e sassosi.
Necessità idriche: ama l'umidità, ma sopportano brevi periodi siccitosi. In piena terra, in primavera, saranno sufficienti le piogge, mentre d'estate occorreranno innaffiature regolari.
Moltiplicazione: per seme, in giugno. Per divisione dei cespi, in autunno (su piante di 3-4 anni.
Avversità: Marciumi basali, Mal bianco sulla vegetazione. ATTENZIONE! E' UNA PIANTA VELENOSA!
Ecco le foglie autunnali della mia A. vulgaris "Alba" in novembre, le foglie verde-grigio, simili a felci, leggermente cerose, trattengono l'umidità, con sorprendenti effetti di luce:
Eleganti, ariose, variopinte come ballerine, si erigono su steli rigidi e ramificati su ciuffi di foglie che ricordano le felci, il capelvenere o il prezzemolo.
Ecco le Aquilegie: reginette dell'ombra, dall'apparenza delicata, in realtà sono erbacee rustiche e resistenti.
Aquilegia vulgaris alba "Double", foto da internet
Queste erbacee perenni hanno caratteristiche corolle doppie, formate da 5 sepali e 5 petali che si prolungano all'indietro con speroni decorativi più o meno allungati. I fiori compaiono in primavera-estate, in tutte le tinte: celeste, blu, bianco, viola, rosa, rosso, giallo, arancio, castano e perfino nero porpora. A tinta unita o bicolori.
Le specie sono poco più di un centinaio, diffuse tra Europa Centrale, Nordamerica e Asia. Distribuite negli ambienti più diversi, dai boschi di conifere e latifoglie alle radure, ai ghiaioni, dai pascoli alle brughiere ai prati permanenti.
Coltivata già nel Seicento A. vulgaris, era soprannominata "amor nascosto", nel Medioevo "colombina", nel XVI sec. "aquilina".
Le aquilegie sono tante e adatte a tutti i gusti e le esigenze, alte da 15 cm a 1 m, adattabili in contenitore (le varietà più basse, fino a 30 cm d'altezza) all'ombra di altre perenni più alte o nel sottobosco.
Tendono a ibridarsi naturalmente, perciò, se si vuole mantenere la specie originale, occorrerà eliminare i fiori appena appassiscono.
Poco esigenti, per quanto riguarda le cure colturali, abbisognano di concime organico (come cornunghia) in feb.-mar. e concime liquido una volta al mese fino a maggio.
Per chi inizia con la semina, il periodo migliore è giugno:
- riempire con terriccio da semina (o torba fine e sabbia in parti uguali) un vassoio alveolare a fori piccoli, diam. 3-4 cm
- pressare bene e inserire 3 semi in ciascun alveolo, coprire con un velo sottile di terriccio
- coprire il vassoio con un telo ombreggiante al 70% o posizionare all'ombra, al riparo dalle intemperie
- tenere il terriccio sempre umido, nebulizzando spesso (fino a 3 volte al giorno)
- a germinazione variabile, le prime piantine spunteranno dopo 10 gg, le altre dopo 3-4 settimane
- trapiantare in vasi da 7-8 cm di diam., quando le radici avranno riempito completamente l'alveolo.
- in ottobre, mettere a dimora, i fiori spunteranno la primavera successiva
Info da Piante erbacee perenni, Giardinaggio senza problemi, Gardenia.
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