lisyy
Esperta in identificazione delle piante
Famiglia: Ranunculaceae
Sempreverde: No.
Uso: Nelle bordure, come fiori recisi e in passato per scopi medicinali.
Esposizione: Sole o mezz'ombra.
Terreno: Ricco di humus, fresco.
Necessità idriche: Saltuariamente, ma a fondo.
Avversità: Può essere soggetto alle comuni infezioni fungine fogliari e a marciumi al colletto. Si consiglia a fine inverno di praticare un trattamento fungicida a base di zolfo e rame.
Con questa scheda voglio presentare un'erbacea perenne un po' particolare, l'Aconitum. Particolare sia nella forma che nella sostanza. Si tratta infatti, di una pianta i cui fiori, raccolti in racemi, rassomigliano ad un elmo. Questa forma ha ispirato i più varii soprannomi: "elmo di Giove", "elmo di Troll", "cappello di Thor" o "elmo di Odino", a seconda delle culture. Il soprannome che più gli si addice, però, è "erba del diavolo", adottato dai tedeschi. E' infatti una delle piante più velenose che si conoscano e i suoi principi tossici vengono assorbiti direttamente dalla pelle.
Nonostante questa sua peculiarità così negativa, rimane comunque una pianta affascinante, anche se da trattare con i guanti, in quanto tutte le parti della pianta sono velenose.
Ecco il mio A. napellus posizionato in ultima fila nell'aiuola di rose, assieme a peonie e ad altre erbacee.
Il genere Aconitum comprende circa 100 specie annuali, biennali, perenni e tuberose.
Cresce nelle regioni temperate, soprattutto montane di Asia, Europa e Nord America.
In Italia è facile imbattersi in questa ranuncolacea velenosa anche nei boschi radi o nei prati di montagna, sino a 1500 m di quota, completamente ignorata dal bestiame al pascolo.
Fiorisce in estate (giugno, luglio-agosto). I fiori, blu, viola, bianchi o gialli, sono composti da 5 sepali diversi per forma e dimensione: 2 inferiori, 2 laterali e 1 superiore più grande, che incappuccia gli altri. L'A. è prevalentemente impollinato dai bombi, che robusti e pesanti come sono, riescono a infilarsi in questa difficile corolla. Le foglie, verde scuro, ben divise, sono disposte a rosetta intorno alla base del fusto e lungo di esso. Gli steli florali vanno accorciati quando i fiori appassiscono; in ottobre, tagliarli tutti raso terra.
Necessita di un buon terreno ricco di compost, torba concimata o letame maturo. A fine primavera distribuire annualmente sostanza organica decomposta e annaffiare nei periodi siccitosi.
Si moltiplicano per divisione dei cespi in ottobre o marzo, per semina in cassone a vetri in marzo-aprile.
Durante tutte le fasi di coltura utilizzare un paio di guanti a protezione della pelle.
Info tratte da: Gardenia, Giardinaggio senza problemi, Piante erbacee perenni.
Sempreverde: No.
Uso: Nelle bordure, come fiori recisi e in passato per scopi medicinali.
Esposizione: Sole o mezz'ombra.
Terreno: Ricco di humus, fresco.
Necessità idriche: Saltuariamente, ma a fondo.
Avversità: Può essere soggetto alle comuni infezioni fungine fogliari e a marciumi al colletto. Si consiglia a fine inverno di praticare un trattamento fungicida a base di zolfo e rame.

Con questa scheda voglio presentare un'erbacea perenne un po' particolare, l'Aconitum. Particolare sia nella forma che nella sostanza. Si tratta infatti, di una pianta i cui fiori, raccolti in racemi, rassomigliano ad un elmo. Questa forma ha ispirato i più varii soprannomi: "elmo di Giove", "elmo di Troll", "cappello di Thor" o "elmo di Odino", a seconda delle culture. Il soprannome che più gli si addice, però, è "erba del diavolo", adottato dai tedeschi. E' infatti una delle piante più velenose che si conoscano e i suoi principi tossici vengono assorbiti direttamente dalla pelle.
Nonostante questa sua peculiarità così negativa, rimane comunque una pianta affascinante, anche se da trattare con i guanti, in quanto tutte le parti della pianta sono velenose.
Ecco il mio A. napellus posizionato in ultima fila nell'aiuola di rose, assieme a peonie e ad altre erbacee.

Il genere Aconitum comprende circa 100 specie annuali, biennali, perenni e tuberose.
Cresce nelle regioni temperate, soprattutto montane di Asia, Europa e Nord America.
In Italia è facile imbattersi in questa ranuncolacea velenosa anche nei boschi radi o nei prati di montagna, sino a 1500 m di quota, completamente ignorata dal bestiame al pascolo.
Fiorisce in estate (giugno, luglio-agosto). I fiori, blu, viola, bianchi o gialli, sono composti da 5 sepali diversi per forma e dimensione: 2 inferiori, 2 laterali e 1 superiore più grande, che incappuccia gli altri. L'A. è prevalentemente impollinato dai bombi, che robusti e pesanti come sono, riescono a infilarsi in questa difficile corolla. Le foglie, verde scuro, ben divise, sono disposte a rosetta intorno alla base del fusto e lungo di esso. Gli steli florali vanno accorciati quando i fiori appassiscono; in ottobre, tagliarli tutti raso terra.
Necessita di un buon terreno ricco di compost, torba concimata o letame maturo. A fine primavera distribuire annualmente sostanza organica decomposta e annaffiare nei periodi siccitosi.
Si moltiplicano per divisione dei cespi in ottobre o marzo, per semina in cassone a vetri in marzo-aprile.
Durante tutte le fasi di coltura utilizzare un paio di guanti a protezione della pelle.
Info tratte da: Gardenia, Giardinaggio senza problemi, Piante erbacee perenni.
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