E' cosa nota e intuibile che un prato seminato su un suolo povero richede l'apporto di più nutrimenti rispetto a uno seminato su un suolo più ricco, ma a quanto può ammontare questa maggior richesta? Come spesso accade in questi casi qualcuno si è fatto questa domanda e ha provato a quantificarlo.
Presi due tipi di suolo:
1)sabbioso con aggiunta di torba (costruito a norma USGA), carbonio organico 1%
2)suolo naturale franco (36% sabbia, 46% limo, 18% argilla), carbonio organico 1,75%
e seminati con un blend di 4 tipi di poa pratensis mantenuto ad altezza di taglio tra 38 e 50mm, è risutato che il suolo sabbioso:
-per mantenere una buona colorazione (voto >7) richiede ca il 40% di N in più (17g/mq vs 24,5g/mq per anno) rispetto al suolo naturale
-per mantenere una buona densità (voto >8) richiede ca il 15% di N in più (20g/mq vs 23,5g/mq per anno)
Altri interessanti risultati del test sono:
-la massa radicale diminuisce all'aumentare dell'N apportato su entrambi i tipi di suolo
-nel suolo naturale l'apporto di P e K (nei 3 anni dello studio) non ha dato benefici significativi su densità e colorazione mente su quello sabbioso ce ne sono stati per quanto riguarda la colorazione ma solo con apporti di N superiori ai 20g/mq anno
Per chi fosse interessato lo studio è disponibile in pdf
qui
cigolo