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Interessante articolo del Corriere: cosa ne pensate?

fabiaoit

Giardinauta
Ciao Ragazzi,

ho letto questo interessante articolo del corriere e volevo condividerlo per sapere cosa ne pensate.

Ciao

Fabiaoit


"Per chi suona il telefonino?

Il derby tra chi produce idee e i parassiti delle lobby. Il linguaggio comune della corruzione parla chiaro del declino italiano

Quando si parla di valori, di ideali, di etica nella vita pubblica, non solo in politica ma nelle aziende, scuole, uffici, nei media e nella cultura, spesso si ha l'impressione di essere o irrisi o compatiti. C'è chi insinua l'eterno, italiano, ipocrita grido di «chi te lo fa fare?» e chi invece suggerisce con un ghignetto il classico «così fan tutti» che trasforma spesso il nostro paese in una deprimente commedia dell'arte. Da un anno ci appassioniamo invece al reality show delle intercettazioni, magnifica commedia umana dei costumi e modi della nostra classe dirigente, o meglio degli Arlecchini, Pulcinella, Balanzone, Capitan Fracassa, Colombina e piacenti Sor Pantalone che si arrabattano a dirigerci.

Prima le scalate alle banche e ai giornali, con i prestanome e i vip discreti, intenti a un gioco del monopoli così squallido che il sarcasmo di Verdone, dei Vanzina e la rubrica «cafonal» del sito di Roberto D'Agostino, con le sue maschere intente a sgargarozzarsi di caviale all'ultimo party, diventano la Gazzetta Ufficiale della Peggiore Repubblica. Poi Calciopoli con la passione candida di milioni di tifosi prostituita a truffa e scommesse, con i penosi risultati di filosofia sportiva visti in campo in Italia-Usa. Infine lo scandalo dei Savoia, con contorno di politici legati alla destra. C'è chi, come il solerte guardasigilli Mastella, si preoccupa adesso della privacy, virtù sacrosanta e coltivata su queste smilze colonne in tempi non sospetti. Ma se guardare dal buco della serratura è poco elegante, quel che avviene nelle stanze, furti, ruberie, concussioni, molestie pecorecce, è ben peggiore.

Considerare innocenti tutti i coinvolti è per noi esercizio abituale di sereno garantismo. Ma non c'è bisogno di essere Balzac per riconoscere il linguaggio comune della corruzione che, non meno del prodotto lordo in crisi, delle università fatiscenti e delle nascite calanti, parla chiaro del declino italiano. Il canovaccio vede sempre i protagonisti chiedere per sé, per la propria banda e per le bande complici. Non ci sono candidati meritevoli o strategie e progetti migliori, ci sono i propri interessi e crepi il resto. Le regole sono steccati per i poveracci, da ignorare: e i controllori, magistrati, forze dell'ordine, giornalisti, autorità di garanzia, vanno corrotti (con facilità, sembra), coinvolti nella greppia o infine delegittimati, calunniati, isolati, come ingenui, fessi, gente che «non sa stare al mondo». Non è vero che così fan tutti. È vero piuttosto che, finché permetteremo a pochi, in politica, in economia, nello Stato e nella cultura, di consumare come parassiti l'Italia, il Paese non avrà né innovazione né efficienza.

Rida chi vuole, scuotendo la rigogliosa coda di paglia: le persone perbene, capaci di preoccuparsi della comunità e non solo di se stesse, possono bonificare la palude dello status quo improduttivo che ingoia riforme e progressi. Il tempo stringe e la «feccia alata» tesse al telefonino la trama che ci corrode. Non è davvero sequestrando il computer alla collega Fiorenza Sarzanini, rea di avervi fatto partecipi di come vengano divise le spoglie nei ristoranti e nelle tribune d'onore degli stadi, che si salva la Repubblica. È fermando chi non vuole limiti a sé e alla propria lobby che l'antica saggezza di lasciare il frutteto migliore di come l'abbiamo trovato rilancia l'Italia. Ed è grave che i nostri leader guardino a queste baruffe gongolanti quando colpiscono gli avversari, corrucciati quando li favoriscono. Non andate perciò a chiedere per chi suona il telefonino. Esso suona per tutti noi, chiamandoci al referendum cruciale tra libero sviluppo e basso impero delle lobby.
Gianni Riotta"
 
Ultima modifica:

rossl

Giardinauta Senior
che te devo dì, Fabio? te devo dì che questo è il paese del "chi ha avuto ha avuto, chi a dato ha dato, scurdammoce 'o passato" e chi ancora ha voglia di indignarsi, corre anche il rischio di essere compatito (non che a me importi qualcosa di essere compatita per questo!).
E poi non basta indignarsi.....
 

RosaeViola

Master Florello
Non è vero che così fan tutti. È vero piuttosto che, finché permetteremo a pochi, in politica, in economia, nello Stato e nella cultura, di consumare come parassiti l'Italia, il Paese non avrà né innovazione né efficienza.


Io spero solo che chiunque abbia letto o legga questo articolo di Riotta, qui, sul giornale o in rete, possa provare in sè, un rigurgito di dignità per sè stesso e per questo bistrattato, svenduto, umiliato, sfregiato Paese.

Viva l'Italia.
 
P

pinky

Guest
Indignarsi non basta, bisognerebbe reagire, ma come?
In un Paese in cui si pensa ancora che sia "furbo" chi evade le tasse, in cui chi ci governa può permettersi di fare il bello e il cattivo tempo, in cui la parola "rispetto" suona come un'offesa e in cui tutto sembra normale, come si fa a reagire?
 

fabiaoit

Giardinauta
E' vero reagire è un dovere, ma come?

In questo paese in cui tutto sembra essere immobile e inamovibile, reagire appare un utopia.

Credo che riuscire a distaccarsi e ad avere un opinione propria sulla realtà sia già una forma di reazione, e in sè, una rivoluzione.

fabiaoit
 

RosaeViola

Master Florello
fabiaoit ha scritto:
E' vero reagire è un dovere, ma come?

In questo paese in cui tutto sembra essere immobile e inamovibile, reagire appare un utopia.

Credo che riuscire a distaccarsi e ad avere un opinione propria sulla realtà sia già una forma di reazione, e in sè, una rivoluzione.

fabiaoit


Ti quoto Fabio! :hands13:
 

seya

Master Florello
In questo paese in cui tutto sembra essere immobile e inamovibile, reagire appare un utopia.


il problema è che siamo in tanti a pensarla così.....e l'unica cosa che ci risolviamo a fare è a cercare di non affogare, dando il meglio di noi per stare a galla.....

ma quando si nuota nella mer.da è un pò difficile stare a galla.

cosa poter fare concretamente per il nostro Paese?
gli ideali sono finiti verametne ed irrimediabilmente nel cesso?
 

Markino

Giardinauta Senior
Preferisco non commentare.... perche' toccherei temi che sul forum sono off limits e perche' potrei anche offendere, inconsapevelo, qualche altro forumista che non la pensa come me!
L'unica cosa che vi posso dire e' mi sento fortunato a non svegliarmi ogni mattina e pensare a tutte queste cosa che ci ha riportato Fabioit... e non solo....
 
M

Mary74

Guest
Forse vado un pò OT ..ma ai tempi del Liceo ci organizzavamo e andavamo a manifestare . Uso il temine manifestare perchè scioperare in questo caso non è il termine corretto .
La prima manifestazione fu contro la guerra del Golfo, conservo ancora lo striscione fatto con un lenzuolo vecchio arancione su cui disegnammo un muro con la scritta " che la parola pace non resti solo scritta sui muri".
Vero è che avevo 14 anni e a quell'età si crede ingenuamente che le cose possano cambiaree ..ma oggi che si fa?
Ho la sensazione che si lotti perchè nulla cambi.
 
M

Mary74

Guest
Markino , purtroppo questi pensieri , questa amarezza nasce perchè le cose vanno male. Economicamente siamo a terra , la classe borghese sta scomparendo .....
 

rossl

Giardinauta Senior
chi ha veramente voglia di reagire LO FA, in qualsiasi modo, anche nei più semplici e apparentemente banali: comunicando con gli altri, informandosi, richiedendo la ricevuta fiscale sempre, rifiutando la logica dell'apparire sempre sulla cresta dell'onda, efficienti e superaccessoriati, protestando davanti ai piccoli e grandi soprusi, anche se nessuno ti ascolta (chissenefrega, se mi devo incavolare con un funzionario arrogante e inefficiente, io mi incavolo anche se tutti mi guardano, anzi meglio, così forse capiscono che è lecito ribellarsi alle assurdità burocratiche e che se tutti lo facessero e piantassero dei bei ca...ni qualcuno ci starebbe più attento)
Insomma è con il nostro stile di vita che possiamo cambiare le cose, ognuno di noi ne è responsabile: è inutile amareggiarsi troppo e lasciarsi stoppare dalla sensazione di impotenza, è anche per questo che le cose vanno male
 

fabiaoit

Giardinauta
Rossl, Ti quoto in pieno.

Credo che avere il coraggio di essere diversi sia già una forma di rivolta.

Obbliagre il dentista a vergognarsi di averti chiesto se non volevi la ricevuta fiscale è già un cambiare le cose.

Io sono un ottimista che fa', agli occhi degli altri una quantità infinita di figure di mer..da perchè no riesce a star zitto davanti a niente, ma il mio ottimismo mi dice che così facendo cambio qualcosa...

Che vi devo dire?! arrabbiarmi dei supprusi che ricevo 8 e ne ricevo9 e il mio modo di reagire. Faccio fatica ma alcune volte costringo la gente a chiedere scusa e a cambiare atteggiamento e questo per me è già qualcosa...

Fabiaoit
 

rossl

Giardinauta Senior
e bravo Fabio, come vedi non c' è bisogno di fare le barricate (non ho più l'età purtroppo!) per cominciare a cambiare qualcosa in questo paese; se ognuno di noi portasse ogni giorno il suo granellino di sabbia....

Evviva quelli come noi, che non hanno paura di fare figure di m.....da!!
 

RosaeViola

Master Florello
Tutto vero quello che avete scritto, ma il primo modo per cercare di cambiare è il voto. Esercitare il proprio diritto e farlo consapevolmente.

Da qui in poi, si può anche cominciare a cambiare le cose.
 

rossl

Giardinauta Senior
Verissimo Rò, il voto è il modo più diretto e incisivo di esprimere la nostra opinione, ma il giorno dopo aver votato ricordiamoci che c'è molto altro che possiamo fare
 
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