Idice, non hai fatto i compiti, ti metto in castigo. Non hai studiato i post segnalati.
Esco da scuola alle 19 dopo un collegio docenti. mi dirigo verso il parcheggio, quello che sta dalla parte opposta perché sono in servizio dalle 12 e l'entrata per me è quella delle elementari. E' sì ben illuminato, ma a quell'ora non c'è nessuno e poi gli alberi coprono così bene la luce che è proprio buio.
Mi avvicino all'auto e mi sento prendere alle spalle, sento dolore perché mi sta bloccando le braccia, mi sbatte per terra e fa quello che non deve fare. Oltre al dolore ho una paura pazzesca, disgusto, rabbia. Urlo, mi difendo ecc. ecc...ma il mostro è enorme e io piccola piccola.
So quello che devo fare, mi metto in macchina e cerco di raggiungere l'ospedale, so che appena arriverò si prenderanno cura di me e partirà la denuncia. Ma mentre vado mi sento ancora addosso quel verme, la puzza che aveva, il desiderio di lavarla via diventa sempre più pressante. Per andare in ospedale devo girare a sx io proseguo verso casa mia perché in quel momento il mio unico pensiero è andare a farmi una doccia. Ne faccio una, due, tre, quattro quasi a scorticarmi, la mia mente comincia ad elaborare il concetto che più mi lavo e più in fretta cancello l'onta, so perfettamente com'è il ciclo riproduttivo della donna, so che i giorni possibili sono circa due, cambio inconsciamente le date del mestruo in modo tale che quella maledetta sera coincida con il periodo sterile. Rimuovo dalla mia mente l'accaduto, non è mai successo. Con il passare dei mesi il mio corpo cambia, ma siccome non è mai successo, do mille spiegazioni e tra queste non c'è di sicuro la gravidanza......Lo scopro e forse prendo coscenza di quanto accaduto solo nel momento in cui avviene il parto.
Non è successo davvero eh, adesso non leggere il contrario di quello che ho scritto, sto solo cercando di spiegare quello che potrebbe accadere nella mente di una persona che subisce un trauma o che, per l'abito che porta, non dovrebbe fare (sempre presumendo che lo abbia fatto in coscienza e non abbia subito una violenza).