Ciao a tutti
Ho bisogno di un consiglio da chi se ne intende di gatti.
Premetto che sono amante degli animali, nessuno escluso, e mai mi sognerei di fare del male ad alcuno, da un piccolo ragno che mi gira sul monitor del pc in ufficio, ad un roditore curioso e pericoloso ( a detta degli operatori del parco) che mi ha inseguito ed accompagnato in una mia recente visita ad un parco zoologico nella foresta amazzonica.
Il problema è che anche quest'anno una gatta ha deciso di utilizzare il giardino dell'appartamento in cui vivo per partorire ben quattro piccoli; il giardino non è grande, siamo a Roma nord, e siamo circondati da prati e zone verdi di grandi dimensioni, peraltro abitati da colonie feline di diversi esemplari.
Anche l'anno scorso è successo lo stesso, ed abbiamo pazientemente atteso che la gatta traslocasse con la prole già formata, rinunciando per diversi giorni a stare in giardino per non disturbare o per non farla innervosire.
Questa volta, a parte il problema di convivenza, i piccoli hanno cominciato a girovagare liberamente, e ieri, tornando a casa, ho trovato le piante, in vaso o in terra, utilizzate come gioco, sradicate, tagliate etc. etc.. Addirittura sembra che si siano divertiti a fare le unghie sul tronco del San Pedro a cui tengo moltissimo (ho aperto un topic proprio per avere notizie di coltivazione per tale cactus).
Quindi, nota dolente, ieri sera ho provveduto a prendere i gattini, e delicatamente, trasferirli nel prato di fronte, avendo cura che possano trovare riparo tra l'erba alta, legnami e rocce.
Stamattina chiaramente i gattini non c'erano, ma c'era la mamma gatta, e anche oggi, ha detto mia moglie che era tornata, sicuramente per cercare i piccoli.
Che posso fare per poter far ricongiungere la famiglia, non nel giardino, ma nei grandi prati che abbiamo di fronte? Possibile che la mamma non riesca a trovare i piccoli a cento o duecento metri di distanza?
Scusate la lunghezza, ma stamattina alle sei, vedendo la gatta in giro alla ricerca dei piccoli, mi è venuta una malinconia che ancora mi trascino.
A presto
Claudio
Ho bisogno di un consiglio da chi se ne intende di gatti.
Premetto che sono amante degli animali, nessuno escluso, e mai mi sognerei di fare del male ad alcuno, da un piccolo ragno che mi gira sul monitor del pc in ufficio, ad un roditore curioso e pericoloso ( a detta degli operatori del parco) che mi ha inseguito ed accompagnato in una mia recente visita ad un parco zoologico nella foresta amazzonica.
Il problema è che anche quest'anno una gatta ha deciso di utilizzare il giardino dell'appartamento in cui vivo per partorire ben quattro piccoli; il giardino non è grande, siamo a Roma nord, e siamo circondati da prati e zone verdi di grandi dimensioni, peraltro abitati da colonie feline di diversi esemplari.
Anche l'anno scorso è successo lo stesso, ed abbiamo pazientemente atteso che la gatta traslocasse con la prole già formata, rinunciando per diversi giorni a stare in giardino per non disturbare o per non farla innervosire.
Questa volta, a parte il problema di convivenza, i piccoli hanno cominciato a girovagare liberamente, e ieri, tornando a casa, ho trovato le piante, in vaso o in terra, utilizzate come gioco, sradicate, tagliate etc. etc.. Addirittura sembra che si siano divertiti a fare le unghie sul tronco del San Pedro a cui tengo moltissimo (ho aperto un topic proprio per avere notizie di coltivazione per tale cactus).
Quindi, nota dolente, ieri sera ho provveduto a prendere i gattini, e delicatamente, trasferirli nel prato di fronte, avendo cura che possano trovare riparo tra l'erba alta, legnami e rocce.
Stamattina chiaramente i gattini non c'erano, ma c'era la mamma gatta, e anche oggi, ha detto mia moglie che era tornata, sicuramente per cercare i piccoli.
Che posso fare per poter far ricongiungere la famiglia, non nel giardino, ma nei grandi prati che abbiamo di fronte? Possibile che la mamma non riesca a trovare i piccoli a cento o duecento metri di distanza?
Scusate la lunghezza, ma stamattina alle sei, vedendo la gatta in giro alla ricerca dei piccoli, mi è venuta una malinconia che ancora mi trascino.
A presto
Claudio