ola pipol! ho visto la grande bellezza. ne avevo letto un po' senza eccedere (sennò ancora prima di vedere il film mi faccio troppe idee). duuuunque. pensieri in libertà:
un po' lungo, non stanca ma un 20 minuti in meno ci potevano stare. e giovare.
non ci ho visto 'fellini' come da più parti è stato scritto. se non per l'omaggio a roma. quasi un dépliant da agenzia turistica.
è... italiano (daria, tu mi ha capito
): ci ritroviamo tanti attori che conosciamo sempre uguali a loro stessi, se non macchiette di se stessi. forse non volute, il che è pure peggio.
servillo è bravo, bravissimo, ok. ma ultimamente ce lo ritroviamo a colazione-pranzo-cena, e finisce giocoforza per ripetere/recitare se stesso. più da teatrante che cinematografico. la sua maschera da teatro napoletano si è botulinizzata fissa sulla smorfietta schifatella ed eccessiva. ufffffffaaaaaaa. l'ho adorato nella ragazza del lago. dopo, si è autoimitato un po' troppo per i miei gusti.
qualche sorpresa, se non bella, almeno piacevole: p.es. la zigomona ferilli si porta con semplicità nel suo personaggio: meglio qui che sirena con necessità di scuola di dizione sui divani che reclamizza alla nausea.
non l'ho trovato bello, non l'ho trovato originale (sarò fissata ma ci ho letto dentro parecchi simbolismi - e chissà quanti me ne sono sfuggiti - di stampo 'massoneria de noantri', un eyes wide shut in 16esimo). qualche rapido cameo.
contenta di averlo visto. appagata la mia, moderata, curiosità. ma grazie, no, non lo metto tra quelli da rivedere.