Vorrei ringraziare il Coronavirus che ha bloccato lo sdoganamento dei pipistrelli altrimenti, contestualmente alle autorizzazioni per gli insetti, ci avrebbero consentito di mangiare anche quelli. Cani e gatti no: quelli fanno compagnia!
Scherzi a parte questa cosa della farina da grilli è veramente incomprensibile come molte altre cose a livello europeo. Salmodiando i mantra che recitano che siamo troppi, che il pianeta è in sofferenza, che per un kilo di carne si produce la CO, ecc., si inventano delle cose che fanno letteralmente venire i brividi: il pianeta lo stanno mettendo in pericolo questi geni con le loro idee. Pensate al casino che è successo con la quinoa presentato come il cereale "più migliore" di tutti; minuscole spighette, coltivate in minuscoli campetti ricavati sulle Ande che nutrivano le popolazioni autoctone. E' diventato un business assoluto, tutti a elogiare caratteristiche nutrizionali e altro: quelli di una certa eta ricorderanno che accadde anni fa lo stesso con la soia e tutti sappiamo che oggi le coltivazioni di soia hanno rovinato l'agricoltura di diverse zone del pianeta; stessa musica per le coltivazioni di palme da olio. E per restare in tema 'animale' ricordate il pesce Pangasio che allietava le tavole di qualche anno fa e che nessuno conosceva? Quando si diffuse come e dove veniva allevato questo bel pescione dalla carne magra e senza spine fu rispedito al mittente.
Leggo in rete che per un chilo di farina servano 20.000 grilli...resto dell'idea che per gli insetti serva un buon insetticida!
Vorrei ringraziare il Coronavirus che ha bloccato lo sdoganamento dei pipistrelli altrimenti, contestualmente alle autorizzazioni per gli insetti, ci avrebbero consentito di mangiare anche quelli. Cani e gatti no: quelli fanno compagnia!
Scherzi a parte questa cosa della farina da grilli è veramente incomprensibile come molte altre cose a livello europeo. Salmodiando i mantra che recitano che siamo troppi, che il pianeta è in sofferenza, che per un kilo di carne si produce la CO, ecc., si inventano delle cose che fanno letteralmente venire i brividi: il pianeta lo stanno mettendo in pericolo questi geni con le loro idee. Pensate al casino che è successo con la quinoa presentato come il cereale "più migliore" di tutti; minuscole spighette, coltivate in minuscoli campetti ricavati sulle Ande che nutrivano le popolazioni autoctone. E' diventato un business assoluto, tutti a elogiare caratteristiche nutrizionali e altro: quelli di una certa eta ricorderanno che accadde anni fa lo stesso con la soia e tutti sappiamo che oggi le coltivazioni di soia hanno rovinato l'agricoltura di diverse zone del pianeta; stessa musica per le coltivazioni di palme da olio. E per restare in tema 'animale' ricordate il pesce Pangasio che allietava le tavole di qualche anno fa e che nessuno conosceva? Quando si diffuse come e dove veniva allevato questo bel pescione dalla carne magra e senza spine fu rispedito al mittente.
Leggo in rete che per un chilo di farina servano 20.000 grilli...resto dell'idea che per gli insetti serva un buon insetticida!
La soia è stata prima di tutto coltivata per il consumo animale, si è cominciato dopo ad usarla anche per il consumo umano.Ci butti di mezzo anche la soia: è super produttiva, nutriente e versatile, peccato però che il 70% di quella prodotta globalmente e l'85% di quella coltivata nei territori dell'ex foresta Amazzonica non sono destinati al consumo umano.
Ecco, hai espresso alcune sensazioni che mi faceva l'argomento ma che non riuscivo bene a decifrareQualche idea io ce l'ho @Waves .
Ti produco farina d'insetti e te la infilo anche in una serie di prodotti da forno, rispettando tutte le norme informative e d'igiene, sia chiaro, previste dalla legge.
Tu vai al supermercato, prima di comprare i tuoi biscotti preferiti leggi la lista degli ingredienti e ci trovi la polvere di acheta domesticus (grillo). Li posi immediatamente per non vomitarci sopra, ti guardi intorno e trovi gli stessi biscotti, stessa marca, ma con la scritta bella grande "SENZA FARINE D'INSETTI" e col prezzo almeno raddoppiato. Io, la marca, ci guadagno due volte, o forse tre o quattro... diciamo imprecisate volte.
Chi è già allergico ai funghi e ai crostacei e non è informato sull'analogo pericolo della chitina, magari compra quelli più economici e si ritrova all'ospedale. Che ne dici?
Di queste farine si parla da molti anni, il nobilissimo scopo iniziale era il nutrimento delle popolazioni più povere, a basso costo ovviamente. Non certo per gli intolleranti. Il vantaggio per noi? Siccome costano meno, riesco a prevedere un "non aumento del prezzo" dei biscotti di cui prima, non una diminuzione.
Siccome la Vispa Teresa col suo retino non può catturare insetti in quantità industriale, viene da sé che vengono allevati, pare con inevitabili trattamenti antibiotici per scongiurare conseguenze dai naturali parassiti di cui sono equipaggiati.
Ho la visione apocalittica di moltitudini di grilli e locuste che scappano da un buco della rete dell'allevamento. La settima piaga d'Egitto sarebbe una favoletta a confronto...
(Ops, mi correggo: non è la settima piaga quella delle cavallette, ma l'ottava)
Ciao @Waves .La mia posizione sull'argomento ancora non è chiarissima perchè ho poche informazioni, non ho letto tanto. Di sicuro so che l'idea di mangiare gli insetti mi ributta abbastanza, che sia stupida questa cosa o no (non mangio neanche i molluschi perchè non ci riesco), e che sto cercando di essere vegetariana, per cui non mi farebbe piacere che in alcuni prodotti che mangio abitualmente aggiungessero farina d'insetti.
Di sicuro ho qualche domanda: a che servirebbe la farina d'insetti, oltre che a fare i prodotti degli intolleranti? cioè, che vantaggio ha rispetto alla farina di riso piuttosto che non quella di altri cereali senza glutine? Quanti insetti servono per produrre un tot di farina? Vengono catturati o allevati? Sono inquinati, come detto già da qualcun altro?
Insomma la cosa non mi piace granché, oltre che ovviamente come sapete tutti cerco di assumere posizioni il più possibile in difesa degli animali senza differenza di specie, quindi in questo caso anche degli insetti. Più che altro poi mi preoccupa il fatto che questa introduzione a livello massivo possa creare effetti secondari non previsti negli ecosistemi.
....e non solo, tutto quello che abita o frequenta il grappolo finisce con esso. Ma vale anche per tutti gli altri prodotti stoccati e trasportati in contenitori non chiusi ermeticamente.riuscite ad immaginare cosa poteva passare per la coclea insieme ai grappoli d' uva ? di tutto, ma sopratutto i piccoli ragni che non riuscivano a scappare in tempo come invece potevano fare le vespe
questa cosa della pera in particolare mi incuriosisce...da ragazzina io invece ho fatto una stagione in una fabbrica che produceva conserve...
vi assicuro che in mezzo a quello che finiva tra gli scarti utilizzati per la produzione di succhi di frutta, gli insetti erano il meno...
suppongo che tutto poi andasse bollito o sterilizzato... però io non ne ho mai più bevuti, specialmente quelli alla pera
quelli alla pera perchè io stavo sui nastri delle pere, ma credo che certi abitudini discutibili ci fossero per tutti i tipi di succhi di frutta... tipo lavare le scope nella corsia dove andavano gli scarti per i succhi, perchè lì correva anche acqua, mordere la frutta e buttarla dentro, capelli...questa cosa della pera in particolare mi incuriosisce...
beh si questo anche quando si fa l'olio, ci finiscono insetti, ragnetti e larve di mosca...però è concettualmente diverso da allevare insetti per polverizzarli appositamente! poi se ci penso mi fa un po' schifo anche quello che finisce nell'olio, ma non ci penso....e bastaora provo a rovinare la giornata a chi apprezza il vino
l' ennesimo lavoro che ho fatto è stato l' operaio presso il consorsio provinciale dove si producevano vini discreti, fra l' altro anche il rosso conero doc.
riuscite ad immaginare cosa poteva passare per la coclea insieme ai grappoli d' uva ? di tutto, ma sopratutto i piccoli ragni che non riuscivano a scappare in tempo come invece potevano fare le vespe
qualcuno precedentemente ha scritto: occhio non vede cuore non duole