Complimenti, Green Thumb. Sei veramente più completo di un libro... sicuramente di più facile comprensione!
Scrivo da Taranto dove il classico miscuglio Poa, loietto e festuca è l'unica soluzione proposta per tutte le necessità!!!! La Dichondra repens è, invece, la soluzione proposta a chi non vuole avere "noie di manutenzione"... e proprio a questo riguardo vorrei approfittare della tua esperienza per togliermi un dubbio: mi è stato consigliato più volte un miscuglio di Dichondra e Loietto. La prima, lenta e di difficile attecchimento, trova il terreno preparato dal loietto, essenza starter sicuramente meno esigente in termini di germinazione. Quando la dichondra attecchisce prende iol sopravvento sul prato inglese che lentamente scompare...
Ora, tralasciando l'aspetto estetico che a mio giudizio è pessimo, vorrei sapere se secondo te è una procedura corretta o è il solito modo di fare "perchè si è sempre fatto così...".
Ti ringrazio, Tonio.
La Dicondra a me piace, ma in purezza, mischiarla ad un tappeto erboso di microterme con la scusa che è bello è falso, miscelati i due tipii di prato tendono a separarsi e a creare isole indipendenti.
Il motivo per cui è consigliata è che avendo una vegetazione estiva e abbastanza rapida consente di "tappare" velocemente i buchi che si formano nei prati colpiti da malattie crittogamiche (molto frequenti nel periodo estivo).
Quindi non è proprio esatto che il modo di fare appartiene alla categoria del si è sempre fatto così ma "così mantengo una parvenza di verde in piena estate ed il cliente non mi stressa.
Non è la dicondra che distrugge il loglietto o altra microterma ma è questo che le lascia spazio morendo e che senza di lei questo spazio sarebbe colonizzato da infestanti.