Ciao kyoko,
purtroppo il mondo dei professionisti e degli amatori e non comunicano, a scapito dei secondi e per colpa dei primi.
Eh sì, caro Renato, questa è una grande verità. Io ne so qualcosa, dato che sono reduce da un corso professionale, dove i giardinieri professionisti guardano dall'alto al basso gli amatori come se fossero tutti degli inetti e degli ignoranti...ma a che pro?
C’è poi una sorta di moda che sostiene che le loro piante non sono “forti”.
Ci sono persone, che incontrano molto quando scrivono, che sostengono quanto sopra, altre, ho letto recentemente, pontificano “non bisogna avvelenare le piante!” Chi legge interpreta - non bisogna fare trattamenti alle piante - Le piante, come le persone e gli animali, quando sono malate vanno curate, pensate solo quanti trattamenti si fanno all’uva per poter bere un buon vino!
Eccomi, sono qui. Sono io che sostengo che ci sia una nuova corrente fra gli amatori che sposa la linea dell'avvelenamento selvaggio.
Io credo che questo atteggiamento sia eccessivo, perchè le piante, come animali ed esseri umani, hanno anche qualche diritto a provare a combattere le malattie. Mi spiego meglio. Sono dell'idea che prima di irrorare una pianta che mostra un attacco di afidi o un inizio di ticchiolatura o mal bianco (adesso mi riferisco alle rose) si debba evitare di farsi prendere dall'ansia del "Oddio mi si è ammalata una pianta" e fermarsi a riflettere un momento.
Se la pianta in questione ha il mal bianco a fine della stagione ed è una caducifoglia, inutile irrorarla se l'attacco non è massivo e quindi pericoloso per la sopravvivenza della pianta o trovo sia assolutamente inutile, irrorare un albero attaccato dall'Ifantria, se siamo a fine agosto e se la parte fogliare è facilmente asportabile ed è di modesta entità. Sai meglio di me che l'Ifantria ha più generazioni in una stagione e fare un trattamento in quella fase non mi risulta abbia dato significativi risultati. Certo, se poi la pianta è in procinto di essere completamente defogliata, allora convengo con te che il discorso cambi...ma credimi, ho visto dare di tutto e di più solo per qualche decina di foglie che potevano essere tranquillamente asportate e bruciate. In questo caso, forse, avrebbe più senso un trattamento preventivo e ripetuto in maniera mirata...o sbaglio?
Trovo che il fai-da-te sulle fitopatologie a volte, sia più un inutile se non addirittura dannoso, intervento.
In quanto al vino, per come certa gente utilizza i trattamenti (parlo di situazioni di tipo casalingo e non professionale) forse sarebbe meglio che evitassero di produrselo da sè, considerato che molti nemmeno sanno cosa stanno utilizzando e come utilizzarlo.
Oltre tutto parliamo di hobbistica, situazione in cui non è a rischio la produzione e quindi la pagnotta che è sacra, ma al limite solo un minimo rischio calcolato.
Trovo che ci sia un'esagerazione nell'utilizzare a profusione sostanze che a lungo andare non saranno benefiche nè alle piante nè all'ambiente.
Trattare è giusto, ma solo dove strettamente necessario e riflettere prima di agire è doveroso.
Chiedo scusa per l'OT ma l'argomento è parecchio interessante anche per me.
Renato, se vuoi, puoi aprire una discussione in Tecniche. Credo sarebbe utile un confronto su questo!
Volevo aggiungere che oltre a preoccuparsi di come noi hobbisti peroriamo la causa del non irrorare veleni in maniera scriteriata, sarebbe una grande cosa che i giardinieri, i vivaisti, i manutentori, smettessero di capitozzare gli alberi, moda molto più preoccupante di chi cerca di avere maggiore rispetto delle piante considerandole interamente per la loro capacità di sopravvivenza alle malattie e all'uomo stesso. Scusa se dico questo, ma sono un po' arrabbiata con chi taglia perchè il cliente lo chiede e non sa nemmeno se sta facendo un danno o se quel che fa, è fatto correttamente.
Perchè non si apre una campagna in cui spiegare alla gente l'albero? Perchè invece della capitozzatura di un grande e maestoso albero non si consiglia con i dovuti modi e con i termini e le informazioni giuste che ad un simile scempio, ad un inutile e dannoso intervento che mina ancor di più la stabilità dell'albero, sia preferibile (dove richiesto dalle condizioni locali) l'abbattimento?
Ciao!