Dunque: se il marcio è arrivato in cima (come si vede nella prima foto) la pianta TUTTA è da buttare in quanto tagliarla bassa, prima che rifaccia dei polloni e assuma un aspetto decente (se e forse entrambe le cose), si fa prima a prenderne un'altra ma...io la lascerei al suo destino; chissà che non ci sorprenda!
Io farei come @cmr, lascerei così e fra due mesi si vedrà.
Le foto le ho fatte ieri sera appena me ne sono accorta. No è la placca che si è crepata: me ne sono accorta appunto perché ho visto una goccina nera li vicino, come la goccia di sangue che esce da una crosta rotta. Dopo ho notato le altre macchie.Ciao,
io pensavo a punture perché, dalle foto, si vede che la pelle è spaccata in corrispondenza delle macchie blu.
A meno che @cri1401 non abbia provato a fare un taglietto in corrispondenza di tutte le macchie, il marciume batterico difficilmente "esplode" verso l'esterno causando la spaccatura della pelle. Rimane sotto pelle e dimostra il suo danno (con il blu/viola) quando ormai è quasi sempre troppo tardi.
Con la puntura o il danno meccanico il viola inizia in corrispondenza della ferita e, quasi sempre, la evidenzia (come ad esempio nella foto 2)
Ste
No no. OPERIAMO!!!!Ciao,
ti posso garantire al 100% che se lasci così la pianta è spacciata.
Senza tagliare nel giro di pochi giorni la pianta è tutta viola, piegata su un fianco e con un intenso odore di marcio.
Ste
Le foto le ho fatte ieri sera appena me ne sono accorta. No è la placca che si è crepata: me ne sono accorta appunto perché ho visto una goccina nera li vicino, come la goccia di sangue che esce da una crosta rotta. Dopo ho notato le altre macchie.
Io non dubito che ci sia stata una ferita, ma sicuramente da quella ferita è partita un'infezione. La mia era solo un'ipotesi di quale potesse essere, ma il patogeno c'è, nonostante l'opinione comune i tessuti vegetali marciscono solo se c'è un patogeno.
Se è erwinia, ma è una mia supposizione non una certezza, basta un piccola ferita o una puntura come ipotizzi giustamente tu, da cui entra il batterio, e poi l'acqua contenuta nei tessuti stessi della pianta è più che sufficiente a consentirne lo sviluppo.