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Convivenza , matrimonio o eterno fidanzamento?

Eltuena

Guru Giardinauta
In poche semplici parole, per il mio vissuto, nonostante le difficoltà che avrei incontrato con i miei e con chi mi circondava, se potessi tornare indietro, sceglierei sicuramente la convivenza. Quando si va d'accordo e c'è la volontà da parte di tutti e due di andare avanti, matrimonio o convivenza sono la stessa cosa. Personalmente, il matrimonio mi ha portato litigi per anni, minacce, carte bollate, avvocati, ecc, ecc per poi avere alla fine: NULLA. Avessi scelto la convivenza tutto questo lo avrei evitato.

p.s. se il mio ex leggesse questo mio messaggio, diventerebbe verde e me ne direbbe proprio tante, chiaramente io non starei zitta ed ecco una bella lite cat: cat:
 

daria

Master Florello
eltu ha scritto:
In poche semplici parole, per il mio vissuto, nonostante le difficoltà che avrei incontrato con i miei e con chi mi circondava, se potessi tornare indietro, sceglierei sicuramente la convivenza. Quando si va d'accordo e c'è la volontà da parte di tutti e due di andare avanti, matrimonio o convivenza sono la stessa cosa. Personalmente, il matrimonio mi ha portato litigi per anni, minacce, carte bollate, avvocati, ecc, ecc per poi avere alla fine: NULLA. Avessi scelto la convivenza tutto questo lo avrei evitato.

p.s. se il mio ex leggesse questo mio messaggio, diventerebbe verde e me ne direbbe proprio tante, chiaramente io non starei zitta ed ecco una bella lite cat: cat:

Azz! Eltu nella tua prox vita dovresti fare il diplomatico :D :cool3:
Scherzo nè...:love_4:
 

Eltuena

Guru Giardinauta
daria ha scritto:
Azz! Eltu nella tua prox vita dovresti fare il diplomatico :D :cool3:
Scherzo nè...:love_4:

Ecco, hai rovinato tutto!!! La prima frase l'avevo presa come un complimento, poi dici che scherzi...e allora non è un complimento ? :cry:
Comunque :love_4:
 
M

Mary74

Guest
Eltu mi dispiace , una separazione porta sempre della sofferenza.

aseret ha scritto:
Certo il matrimonio ti spinge a pensarci di più prima di separarsi, se avessi solo convissuto probabilmente sarei stata meno disposta a superare certe difficoltà .

Perchè? Cosa sarebbe cambiato nel vostro rapporto di coppia ?
 

daria

Master Florello
eltu ha scritto:
Ecco, hai rovinato tutto!!! La prima frase l'avevo presa come un complimento, poi dici che scherzi...e allora non è un complimento ? :cry:
Comunque :love_4:

Tranquilla, non ti cat: cat: era un complimento...capatosta si nasce e tu evidentemente lo nacqui :D
La seconda frase serviva a tutelarmi...:fifone2: :lol: :lol:
 
M

Mary74

Guest
Scatolina ha scritto:
Cara Mary il "problema" è anche questo..... io non lo so cosa voglio dalla vita!!!! :cry:
Non ho affatto le idee chiare in merito al farmi una famiglia... :astonishe
E' per questo che la situazione mi va bene... e la prendo così com'è! :ros:

Chissà, magari un giorno mi verrà l'ispirazione e rivoluzionerò tutte le mie sicurezze... :crazy:

Ci sono persone che stanno benissimo insieme senza volersi sposare, coppie che hanno figli, ma non sono sposate. L' importante è che da entrambi le parti ci sia la medesima idea. :) cosa pensino gli altri non conta.

Una coppia di miei amici entrambi alla soglia dei 50 anni , vivono ognuno in casa propria e sono contenti così.
 

daria

Master Florello
Mary74 ha scritto:
Ci sono persone che stanno benissimo insieme senza volersi sposare, coppie che hanno figli, ma non sono sposate. L' importante è che da entrambi le parti ci sia la medesima idea. :) cosa pensino gli altri non conta.

Una coppia di miei amici entrambi alla soglia dei 50 anni , vivono ognuno in casa propria e sono contenti così.


Prosit!!:)
Abbiamo la fortuna di vivere in tempi dove le convenzioni sociali, almeno in questo ambito, sono sono ridotte al minimo cogliamone l'aspetto positivo...
 

nenne46

Giardinauta Senior
che ne dite di un buon, sano entusiasmo

Mi sento molto triste, dall'alto dei mie sessanta, dello scarso entusiasmo, della scarsa voglia di buttarsi nell'avventura che leggo in queste risposte.
C'è troppo sviscerare, troppa paura. Nel mondo niente è sicuro perché la vita è movimento, cambiamento, sfida. Ma non ci si può bloccare così ragazze. Se per paura di vivere si ragiona tanto, si muore.
Lo so, io sono stata fortunata ma se anche fosse andata male, beh ci avevo provato. Se a suo tempo avessi ragionato tanto (e le ragioni le avevo) non avrei goduto tutto il bene che ho avuto.
Questo naturalmente parlando di donne e uomini normali, di modi civili insomma.
:Saluto:
 
V

veleno65

Guest
uh nenne hai detto le stesse cose che ho detto io! bè almeno non mi sento l'unica. mary comunque se hai voglia di maternità forse pensare al matrimonio non è sbagliato..e non è mica uno spauracchio,sai!!
 

RosaeViola

Master Florello
Diversi anni fa, una mia amica, nonchè collega, fu mollata, anzi, buttata fuori di casa, dal suo compagno in maniera ignominiosa (lo fece fare dai figli avuti dalla prima moglie) dopo 6 anni di convivenza, dopo che lei aveva lasciato il lavoro prima del tempo per i progetti che insieme avevano fatto di vivere con lo stipendio di lui e la pensione di lei.
Lei si vide andare la vita in frantumi, oltre ad essere completamente preda della disperazione perchè ancora innamorata e tutto quello lui che rispose fu: "In fondo vivevamo insieme, mica eravamo sposati".

Ecco, situazioni simili mi fanno sempre pensare a quella che è la concezione della convivenza in una persona: ma nella convivenza non c'è un'assunzione di responsabilità? Non c'è una condivisione continua di piacere e di preoccupazioni? Non comporta che entrambi debbano farsi carico di tutta una serie di aspetti che riguardano la vita insieme? Pensate di sì? E allora che differenza fa sposarsi o meno?

Per come la vedo io, in questo paese "civile", la convivenza (purtroppo) è qualcosa che non tutela a sufficienza le parti in causa e soprattutto le donne.
E' vero che ci sono aspetti aberranti di questo problema anche nei confronti degli ex-mariti, ma se si ragiona con lucidità e con ragione di causa, si scopre che, quasi sempre, sono gabbate le donne dalla convivenza.
Non venitemi a parlare degli accordi che si possono prendere davanti ad un avvocato o ad un notaio, perchè una moglie è sempre molto più tutelata che non una convivente e in molti aspetti della vita, specie in un paese dove le coppie di fatto contano come il due di picche.

Provate a trovarvi di fronte ad una ex-famiglia rancorosa in una situazione di malattia grave dove sono da prendere delle decisioni importanti e sappiatemi dire quanto conta una o un convivente rispetto ad una ex famiglia riconosciuta legalmente.
E poi, quanti sono quelli che vanno davanti ad un notaio e mettono nero su bianco? Pochi, molto pochi e giusto perchè, in primis, si pensa sempre che andrà tutto bene e in seconda istanza, perchè i notai costano.

E poi ancora, cosa cambia nel separarsi da sposati e da conviventi?
Non è comunque un percorso luttuoso da affrontare? Non è comunque un cambiamento grave (sia per chi lo subisce sia per chi lo decide) della propria vita?
Il pezzo di carta, la famosa e famigerata firma, non aggiungono o tolgono niente in questo senso così come la convivenza non dovrebbe, a mio avviso, far diminuire il dolore di una separazione, ma evidentemente sembra che chi si lascia, dopo aver convissuto, dopo aver messo su casa insieme, dopo aver sognato in due, dopo aver sperato e immaginato il migliore dell'avvenire, provi meno dolore nel lasciarsi.

In quanto al matrimonio come tomba dell'amore, beh, io dissento.
Una convivenza non può essere lo stesso? Dopo dieci anni vissuti insieme, le dinamiche sono le stesse sia nella convivenza sia nel matrimonio e non credo nemmeno per un istante al fatto che l'altro si senta più garantito nei sentimenti, dalla libertà del proprio convivente di potersene andare in qualunque momento.
Se si ama qualcuno e lo si ama veramente, non si sente il bisogno di andarsene sia che ci sia un matrimonio sia che si parli di convivenza.
La convivenza è una scelta, ma anche il matrimonio lo è.
 

RosaeViola

Master Florello
In quanto al non pensare troppo, beh, certo, non si può teorizzare su tutto e per tutto, ma mi sembra che in questo paese, in materia matrimoni o unioni o convivenze, insomma sui sentimenti, ci si ragioni anche troppo poco.

Siamo tutti bravi a proclamare la nostra affettività quando si tratta di persone a noi meno intime, ma quando si vive in coppia, quanti sono quelli che sono davvero consapevoli di ciò che stanno vivendo? Quanti sono maturi nell'amare? Quanti sono coscienti del proprio modo di amare?

Io non so se vi accorgete di quante corazze la gente si porti addosso, di quanta paura faccia il lasciarsi andare ad amare totalmente, di quanti freni e rigidità ci siano nel relazionarsi ad un compagno/a e agli altri.
Spesso, i sentimenti che si provano, sono perlopiù secretati, rinchiusi, blindati dentro le persone stesse che più facilmente riescono a distruggere che a dare tutto ciò che hanno, per paura di farsi del male nel lasciarsi andare ai propri sentimenti.

Ci sono ancora troppi tabù rispetto a quello che è l'amarsi, all'interno di una coppia. Si parla sì, ma non certo di sè stessi, fino in fondo, anche crudamente se serve. Questo fa paura, principalmente perchè la stragrande maggioranza delle persone ha paura di prendere contatto con sè stesso, di stare dentro a sè stesso e di capire bene chi è e cosa vuole.

Certo, poi se vogliamo essere fatalisti e pregare Santa Pupa o fare qualche rito tribale per scongiurare la malasorte, va benissimo, ma non credo molto nella fortuna in queste cose, credo piuttosto che solo il riflettere su sè stessi e sull'altro, il confrontarsi e il cercare di portare delle revisioni, dell'autocritica e della critica costruttiva, unitamente al sentimento e ad una certa leggerezza del vivere, possano servire a mantenere vivo e vivace un rapporto di coppia.

Delle volte sarebbe di grande aiuto, chiedersi se si ama ancora.
Avere la forza di farlo, aiuta a comprendere la strada da intraprendere per una vita migliore.
 
M

Mary74

Guest
RosaeViola ha scritto:
Ci sono ancora troppi tabù rispetto a quello che è l'amarsi, all'interno di una coppia. Si parla sì, ma non certo di sè stessi, fino in fondo, anche crudamente se serve. Questo fa paura, principalmente perchè la stragrande maggioranza delle persone ha paura di prendere contatto con sè stesso, di stare dentro a sè stesso e di capire bene chi è e cosa vuole.

Esatto. Gli struzzi non mi sono mai piaciuti.
La domanda che spesso faccio al mio ragazzo è "ma TU come stai?" A me non basta sapere che le cose tra di noi vanno bene , che lui mi ama ....mi interessa anche la sua persona, se è sereno , se si sente realizzato , se ha dei rimpianti ...
Metto spesso in discussione le cose non per negatività o per distruzione ma per riuscire a migliorarle e rinnovarle.
Ho le mie paure e penso che chiunque nella mia situazione le avrebbe.
Sicuramente è più facile vivere accettando le cose senza farsi troppe domande ma per me sarebbe vivere a metà.
 

aseret

Florello Senior
Perchè? Cosa sarebbe cambiato nel vostro rapporto di coppia ?[/QUOTE]


Sarebbero mancati i figli e il conseguente senso di responsabilità nei loro confronti. Sarei sicuramente stata più impulsiva nel prendere certe decisioni,perchè avrei valutato con troppo senso critico quello che stava succedendo, probabilmente avrei sottovalutato la necessità di capire ed accettare le idee della persona che mi stava accanto.
Devo anche dire che ci siamo sposati quando ormai avevamo una certa età ed eravamo abbastanza maturi per fare questo passo....ma non è stato facile raggiungere un equilibrio comune, lo abbiamo però voluto tutti e due.
 

Walnut

Giardinauta Senior
" L'uomo gode della felicità che prova, la donna di quella che dà.
Pierre Cholderos De Laclos "

Secondo voi è così?
 

daria

Master Florello
Walnut ha scritto:
" L'uomo gode della felicità che prova, la donna di quella che dà.
Pierre Cholderos De Laclos "

Secondo voi è così?

No, è o almeno dovrebbe essere una questione di reciprocità...
 
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