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"Dico"

Stato
Chiusa ad ulteriori risposte.

Hiveramour

Giardinauta Senior
Cari amici/che del forum visto che questa sezione è intitolata "parla di tutto un pò" volevo conoscere la vostra idea riguardo questo argomento molto accesso che negli ultimi tempi infuoca gli schermi televisivi ,ovvero il Pacs che ultimamente si è deciso di chiamare "Dico" .
Per chi non lo conoscesse il disegno di legge è il seguente:


DICO - Diritti e doveri delle persone stabilmente conviventi

Art. 1 (Ambito e modalità di applicazione)
1. Due persone maggiorenni e capaci, anche dello stesso sesso, unite da reciproci vincoli affettivi, che convivono stabilmente e si prestano assistenza e solidarietà materiale e morale, non legate da vincoli di matrimonio, parentela in linea retta entro il secondo grado, affinità in linea retta entro il secondo grado, adozione, affiliazione, tutela, curatela o amministrazione di sostegno, sono titolari dei diritti, dei doveri e delle facoltà stabiliti dalla presente legge.

2. La convivenza di cui al comma 1 è provata dalle risultanze anagrafiche in conformità agli articoli 4, 13 comma 1 lettera b), 21 e 33 del decreto del Presidente della Repubblica 30 maggio 1989, n. 223, secondo le modalità stabilite nel medesimo decreto per l’iscrizione, il mutamento o la cancellazione. E’ fatta salva la prova contraria sulla sussistenza degli elementi di cui al comma 1 e delle cause di esclusione di cui all’articolo 2. Chiunque ne abbia interesse può fornire la prova che la convivenza è iniziata successivamente o è terminata in data diversa rispetto alle risultanze anagrafiche.

3. Relativamente alla convivenza di cui al comma 1, qualora la dichiarazione all’ufficio di anagrafe di cui all’articolo 13, comma 1, lettera b), del decreto del Presidente della Repubblica 30 maggio 1989, n. 223, non sia resa contestualmente da entrambi i conviventi, il convivente che l’ha resa ha l’onere di darne comunicazione mediante lettera raccomandata con avviso di ricevimento all’altro convivente; la mancata comunicazione preclude la possibilità di utilizzare le risultanze anagrafiche a fini probatori ai sensi della presente legge.

4. L’esercizio dei diritti e delle facoltà previsti dalla presente legge presuppone l’attualità della convivenza.

5. Le disposizioni di cui al presente articolo si applicano anche all’anagrafe degli italiani residenti all’estero.

6. Ai fini della presente legge i soggetti di cui al comma 1 sono definiti “conviventi”.

Art. 2 (Esclusioni)
1. Le disposizioni della presente legge non si applicano alle persone:

a) delle quali l’una sia stata condannata per omicidio consumato o tentato sul coniuge dell’altra o sulla persona con la quale l’altra conviveva ai sensi dell’articolo 1, comma 1, ovvero sulla base di analoga disciplina prevista da altri ordinamenti;

b) delle quali l’una sia stata rinviata a giudizio, ovvero sottoposta a misura cautelare, per i reati di cui alla lettera a);

c) legate da rapporti contrattuali, anche lavorativi, che comportino necessariamente l’abitare in comune.

Art. 3 ( Sanzioni )
1. Salvo che il fatto costituisca più grave reato, chiunque, al fine di beneficiare delle disposizioni della presente legge, chiede l’iscrizione anagrafica in assenza di coabitazione ovvero dichiara falsamente di essere convivente ai sensi della presente legge, è punito con la reclusione da uno a tre anni e con la multa da euro 3000 a euro 10000.

2. La falsa dichiarazione di cui al comma 1 produce la nullità degli atti conseguenti; i pagamenti eseguiti sono ripetibili ai sensi dell’articolo 2033 del codice civile.

Art. 4 (Assistenza per malattia o ricovero)
1. Le strutture ospedaliere e di assistenza pubbliche e private disciplinano le modalità di esercizio del diritto di accesso del convivente per fini di visita e di assistenza nel caso di malattia o ricovero dell’altro convivente.

Art. 5 ( Decisioni in materia di salute e per il caso di morte)
1.Ciascun convivente può designare l’altro quale suo rappresentante:

a) in caso di malattia che comporta incapacità di intendere e volere, al fine di concorrere alle decisioni in materia di salute, nei limiti previsti dalle disposizioni vigenti;

b) in caso di morte, per quanto riguarda la donazione di organi, le modalità di trattamento del corpo e le celebrazioni funerarie, nei limiti previsti dalle disposizioni vigenti.

2. La designazione è effettuata mediante atto scritto e autografo; in caso di impossibilità a redigerlo, viene formato un processo verbale alla presenza di tre testimoni, che lo sottoscrivono.

Art. 6 (Permesso di soggiorno)
1. Il cittadino straniero extracomunitario o apolide, convivente con un cittadino italiano e comunitario, che non ha un autonomo diritto di soggiorno, può chiedere il rilascio di un permesso di soggiorno per convivenza.

2. Il cittadino dell’Unione europea, convivente con un cittadino italiano, che non ha un autonomo diritto di soggiorno, ha diritto all’iscrizione anagrafica di cui all’articolo 9 del decreto legislativo di attuazione della direttiva 2004/38/CE.

Art. 7 ( Assegnazione di alloggi di edilizia pubblica )
1. Le regioni e le province autonome di Trento e di Bolzano tengono conto della convivenza di cui all’articolo 1 ai fini dell’assegnazione di alloggi di edilizia popolare o residenziale pubblica.

Art. 8 ( Successione nel contratto di locazione )
1. In caso di morte di uno dei conviventi che sia conduttore nel contratto di locazione della comune abitazione, l’altro convivente può succedergli nel contratto, purché la convivenza perduri da almeno tre anni ovvero vi siano figli comuni.

2. La disposizione di cui al comma 1 si applica anche nel caso di cessazione della convivenza nei confronti del convivente che intenda subentrare nel rapporto di locazione.

Art. 9 ( Agevolazioni e tutele in materie di lavoro )
1. La legge e i contratti collettivi disciplinano i trasferimenti e le assegnazioni di sede dei conviventi dipendenti pubblici e privati al fine di agevolare il mantenimento della comune residenza, prevedendo tra i requisiti per l’accesso al beneficio una durata almeno triennale della convivenza.

2. Il convivente che abbia prestato attività lavorativa continuativa nell’impresa di cui sia titolare l’altro convivente può chiedere, salvo che l’attività medesima si basi su di un diverso rapporto, il riconoscimento della partecipazione agli utili dell’impresa, in proporzione dell’apporto fornito.

Art. 10 ( Trattamenti previdenziali e pensionistici )
1. In sede di riordino della normativa previdenziale e pensionistica, la legge disciplina i trattamenti da attribuire al convivente, stabilendo un requisito di durata minima della convivenza, commisurando le prestazioni alla durata della medesima e tenendo conto delle condizioni economiche e patrimoniali del convivente superstite.

Art. 11 ( Diritti successori )
1. Trascorsi nove anni dall’inizio della convivenza, il convivente concorre alla successione legittima dell’altro convivente, secondo le disposizioni dei commi 2 e 3.

2. Il convivente ha diritto a un terzo dell’eredità se alla successione concorre un solo figlio e ad un quarto se concorrono due o più figli. In caso di concorso con ascendenti legittimi o con fratelli e sorelle anche se unilaterali, ovvero con gli uni e con gli altri, al convivente è devoluta la metà dell’eredità.

3. In mancanza di figli, di ascendenti, di fratelli o sorelle, al convivente si devolvono i due terzi dell’eredità, e, in assenza di altri parenti entro il secondo grado in linea collaterale, l’intera eredità.

4. Al convivente, trascorsi almeno nove anni dall’inizio della convivenza, e fatti salvi i diritti dei legittimari, spettano i diritti di abitazione nella casa adibita a residenza della convivenza e di uso sui mobili che la corredano, se di proprietà del defunto o comuni. Tali diritti gravano sulla quota spettante al convivente.


Art. 12 ( Obbligo alimentare )
1. Nell’ipotesi in cui uno dei conviventi versi in stato di bisogno e non sia in grado di provvedere al proprio mantenimento, l’altro convivente è tenuto a prestare gli alimenti oltre la cessazione della convivenza, purché perdurante da almeno tre anni, con precedenza sugli altri obbligati, per un periodo determinato in proporzione alla durata della convivenza. L’obbligo di prestare gli alimenti cessa qualora l’avente diritto contragga matrimonio o inizi una nuova convivenza ai sensi dell’articolo 1.

Art. 13 (Disposizioni transitorie e finali )
1. I conviventi sono titolari dei diritti e degli obblighi previsti da altre disposizioni vigenti per le situazioni di convivenza, salvi in ogni caso i presupposti e le modalità dalle stesse previste.

2. Entro nove mesi dalla data di entrata in vigore della presente legge, può essere fornita la prova di una data di inizio della convivenza anteriore a quella delle certificazioni di cui all’articolo 1, comma 2. La disposizione di cui al presente comma non ha effetti relativamente ai diritti di cui all’articolo 10 della presente legge.

3. Il termine di cui al comma 2 viene computato escludendo i periodi in cui per uno o per entrambi i conviventi sussistevano i legami di cui all’articolo 1, comma 1, e le cause di esclusione di cui all’articolo 2.

4. Accorciato per spazio

5. I diritti patrimoniali, successori o previdenziali e le agevolazioni previsti dalle disposizioni vigenti a favore dell’ex coniuge cessano quando questi risulti convivente ai sensi della presente legge.

6. I diritti patrimoniali, successori o previdenziali e le agevolazioni previsti dalla presente legge cessano qualora uno dei conviventi contragga matrimonio.

Art. 14 (Copertura finanziaria)
1. accorciato per spazio


cosa ne pensate?

http://www.repubblica.it/2007/01/se.../ddl-coppie-di-fatto/ddl-coppie-di-fatto.html
 

giubilo

Giardinauta
:martello: acc io mi pedo in queste cose. Penso che comunque uno stato deve tutelare i suoi cittadini qualunque sia la sua scelta sessuale o politica. Ma se avessero seguito il mio pensiero immagino, pur non conoscendola approfonditamente, che bastava la Costituzione, o no?
La chiesa può dire cio che vuole ( in realtà fa ancora il bello e cattivo tempo in quanto vinca la destra o vinca la sinistra lei c'è sempre ) ma è ora che vengano eliminate certe convinzioni.
 

rossl

Giardinauta Senior
anch'io penso che le scelte di vita individuali debbano essere tutelate e riconosciute dallo stato allo stesso modo; non ho mai capito perchè, se vivi, lavori, rispetti la legge e paghi le tasse tu debba avere meno diritti di altri.
E il discorso che fanno i cattolici sull'attacco alla famiglia è assurdo: chi o che cosa impedisce di sposarsi liberamente in chiesa chiunque voglia farlo?
E il comportamento scorretto delle gerarchie cattoliche mi fa diventare sempre più anticlericale, per non parlare del''ipocrisia di molti politici che si schierano contro questa legge solo per motivi di opportunità
 

Linton

Maestro Giardinauta
anch'io penso che le scelte di vita individuali debbano essere tutelate e riconosciute dallo stato allo stesso modo; non ho mai capito perchè, se vivi, lavori, rispetti la legge e paghi le tasse tu debba avere meno diritti di altri.
E il discorso che fanno i cattolici sull'attacco alla famiglia è assurdo: chi o che cosa impedisce di sposarsi liberamente in chiesa chiunque voglia farlo?
E il comportamento scorretto delle gerarchie cattoliche mi fa diventare sempre più anticlericale, per non parlare del''ipocrisia di molti politici che si schierano contro questa legge solo per motivi di opportunità


quoto e straquoto !!! :)

quanta ipocrosia e grettezza in certi ragionamenti!
attacco alla famiglia??!!! si dovrebbero mettere tutti un calzino in bocca.
 

klosy

Guru Giardinauta
Costituzione Italiana

Art. 3.

Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali.

È compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitando di fatto la libertà e l'eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l'effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all'organizzazione politica, economica e sociale del Paese.


Il fatto è che spesso è troppo facile stare dalla parte di chi è tutelato senza capire che c'è chi è fuori da questa cerchia di "eletti" e che, per questo, soffre!

Vorrei davvero vedere se uno che non riconosce alcun diritto ai gay si ritrovasse ad avere un figlio omossesuale o se si trovasse lui stesso in condizioni di disparità sociale!

E di chi sono le maggiori ingerenze su questo argomento?!
ma ovviamente di chi non può ne' sposarsi ne' avere figli per voto di castità!!
ma fatemi il piacere, va'!!

Mi fa bollire il sangue tutto ciò :burningma :burningma :burningma
 

klosy

Guru Giardinauta
anch'io penso che le scelte di vita individuali debbano essere tutelate e riconosciute dallo stato allo stesso modo; non ho mai capito perchè, se vivi, lavori, rispetti la legge e paghi le tasse tu debba avere meno diritti di altri.
E il discorso che fanno i cattolici sull'attacco alla famiglia è assurdo: chi o che cosa impedisce di sposarsi liberamente in chiesa chiunque voglia farlo?
E il comportamento scorretto delle gerarchie cattoliche mi fa diventare sempre più anticlericale, per non parlare del''ipocrisia di molti politici che si schierano contro questa legge solo per motivi di opportunità

Rossella, ti darei un bacio!! :love_4:
....però non sulle labbra, non sia mai poi finiamo all'inferno!! :lol:
 

nenne46

Giardinauta Senior
Secondo me questi DICO sono un gran pasticcio: fare le cose a metà significa creare tanti problemi. Quanti vecchietti saranno circuiti da persone disoneste per l'eredità o la pensione di reversibilità?
Io sono per estendere le libertà non limitarle. Se due persone si vogliono bene cosa importa allo stato di che sesso sono? Possiamo magari non concedere il matrimonio classico (che serve alla tutela dei figli) ma perché non un'unione in cui due persone si scambino l'impegno della lealtà, dell'assistenza e dell'amore?
Cosa va contro il matrimonio? Questo pasticcio dei DICO (sono una grande boiata) o tutti quei cattolici con due o tre famiglie e figli sparsi qua e là? Se uno si vuole sposare in chiesa nessuno glielo impedisce se non forse ragioni economiche. Debbo anche dire che a parte gli omosessuali ma perché tutte le altre coppie vogliono dei diritti senza sposarsi? E' un controsenso.
 

milla04

Maestro Giardinauta
Già, la Chiesa, in particolar modo negli ultimi anni, non perde occasione e ricorre anche a mezzi meschini per imporre le proprie convinzioni, col risultato che si sta allontanando sempre più dalla gente e dalla realtà, complessa da vivere e da comprendere probabilmente, ma degna di essere considerata perchè chi la vive non si senta relegato in un cantuccio, "cornuto, battuto e cacciato da casa".
 

klosy

Guru Giardinauta
Debbo anche dire che a parte gli omosessuali ma perché tutte le altre coppie vogliono dei diritti senza sposarsi? E' un controsenso.

Nenne, ma perchè controsenso?!
è una scelta, come quella di sposarsi in chiesa, in municipio, su un aereo o sott'acqua
o come quella di avere figli o no!

Sembra quasi che un figlio di una coppia convivente valga meno di quello di una coppia sposata, o che l'amore di due conviventi sia più blando di quello di una coppia sposata!
Perchè, dicono, è facile convivere senza essere sposati....
ma de chè?!
Il tempo insieme è lo stesso, i lavori di casa gli stessi, le spese per cibo, luce, gas, le stesse, le uscite insieme le stesse....
Ripeto, si tratta di SCELTE, che soprattutto non danneggiano ne' obbligano nessuno!

Come ha detto Rossella, ma che fastidio può dare una coppia non sposata ad una che invece lo è?! :confused:
 

nenne46

Giardinauta Senior
Hai perfettamente ragione: uno può decidere per il matrimonio o per la convivenza, avere i figli oppure no. Lo stato non deve entrare in queste scelte. Per me il controsenso è quello di non volere il matrimonio e i suoi diritti e doveri ma chiedere una qualsivoglia regolamentazione per tutelare dei diritti. A parte chi per legge non si può sposare.
In ogni caso i figli sono figli sempre e comunque e un pezzo di carta, che si chiami matrimonio in chiesa o civile, pacs o dico, non rende le cose più facili o stabili.
 

paperella1

Giardinauta Senior
io convivo da sei anni e vi posso dire che il mio rapporto è tale e quale a quello delle mie colleghe sposate con gli stessi problemi e le stesse gioie. Quindi non vedo perchè il mio rapporto non debba essere tutelato oppure per avere notizie del mio compagno in ospedale io debba mentire e dire che sono la moglie altrimenti non mi dicono nulla (questo è successo davvero non è tanto per dire!). Per me il matrimonio è qualcosa di molto serio non un riconoscimento dei miei diritti e doveri.
 

rossl

Giardinauta Senior
. Per me il controsenso è quello di non volere il matrimonio e i suoi diritti e doveri ma chiedere una qualsivoglia regolamentazione per tutelare dei diritti.

e perchè per avere gli stessi diritti le coppie devono essere necessariamente sposate? una coppia 'non sposata' equivale ad ogni altra, se ha un progetto di vita in comune, dei figli da educare, dei doveri di reciproco sostegno, l'unica differenza è che preferisce non accettare 'quel' tipo di istituzione matrimoniale ma desidera avere ugualmente una serie di riconoscimenti, di diritti e di doveri che non la pongano in situazione di svantaggio rispetto alle altre coppie.

Sono scelte personali che non mi riguardano, ma se vi sono cittadini italiani che hanno queste esigenze, perchè negare loro dei diritti che non ledono la libertà di nessuno?

Può darsi che questa forma di convivenza sia meno solida e duratura nel tempo, meno 'impegnativa', ma neppure il matrimonio regolare è sempre garanzia di lealtà e solidarietà eterna fra i coniugi.

La società cambia continuamente, nuove forme di convivenza si impongono e non sarà certo la coercizione e la proibizione a fermare il cambiamento, forse è più costruttivo e realistico prevederne una regolamentazione; per esempio mi capita spesso di pensare alle tante vedove e alle persone sole: perchè non andare incontro anche a loro? non ci sono solo gli omosessuali e i conviventi.

Non ho letto il testo della proposta di legge ed è possibile che sia imperfetta e 'pasticciata', ma sarà pur sempre perfettibile, dato il lungo iter parlamentare che la aspetta.
 

Silene

Esperta di Cactacee
Era ora che estendessero le tutele anche ai cittadini che fanno scelte diverse.
Sono completamente d'accordo.
 

Hiveramour

Giardinauta Senior
mi ha fatto immenso piacere sentire la vostra opinione in merito è un modo per conoscersi meglio.. Riguardo la proposta i legge , mi dipsiace molto vedere che ancora una volta la popolazione non è minimamente presa in considerazione ,nemmeno con un referendum propositivo. Sarebbe stato più sensato chiedere direttamente agli interessati che tipo di tutela desideravano e successivamente analizzare se come popolo italiano finaziariamente possiamo sostenerla , il resto non mi sembra meritevole di discussione. Non capisco cosa c'entri la Chiesa , l'istituzione della famiglia , la rovina della società e tutti discorsi di questo tipo che m' inorridiscono da quando è iniziato il dibattito su questa cosa che ripeto riguarda solo ed esclusivamente gli interessati. Vorrei solo sapere quanto mi costeranno in più in tasse i pacs e qunto mi costa già mantenere il matrimonio e vedere se si può trovare una via di mzzo tra le due cose per ridurre la spesa da una parte d venire incontro dall'altra. In questi giorni sento da una parte che la reversibilità pensionistica per le coppie di fatto è una spesa enorme che non possiamo permetterci e dall'altra parte per come sono fatto io metto sulla bilancia pure i 5 miliardi di euro che ogni anno paghiamo in tasse ad uno stato straniero per via di un vecchio concordato con il Vaticano e quest'ultimo si permette di criticare una legge che al loro stato non porta via nulla.. Forse sarebbe ora di vedere con occhi bene aperti dove stiamo sperperando veramanete i soldi. Non capisco perchè le coppie di fatto del nostro paese non possono avere dei diritti perchè costano e invece alla Chiesa rimane l'esenzione ici persino sugli immobili commerciali nel nostro paese. Se mancano dei soldi per aiutare a vivere meglio gli abitanti del nostro paese forse è il caso di tagliare qualche fondo al concordato ,non vi sembra?
 

giubilo

Giardinauta
Sai che c'è? e che sono attaccati alle cose come le cozze sugli scogli. Quelle cose gli permettono di esistere. Un referendum. Sono sicuro che un referendum abolirebbe la chiesa come istituzione in quanto entra troppo nel quotidiano mentre dovrebbe essere il contrario: il quotidiano, cioè l'uomo dovrebbe entrare nella religione. Siccome la gente è stufa rifugge da essa e loro, ben consapevoli, non lasciano andare l'osso. ci pensi se la chiesa dovesse venir eliminata dallo stato? se diventassimo davvero un paese laico e democratico? come richiede la Costituzione? Immagino decadrebbe metà della schiera politica e i plelati tornerebbero a richiedere la quesqua. Allora sarei felice di dargliela perche si baserebbe sulla capacità e non sulla posizione.
 

fraelucia

Giardinauta Senior
Forse sarebbe ora di vedere con occhi bene aperti dove stiamo sperperando veramanete i soldi. Non capisco perchè le coppie di fatto del nostro paese non possono avere dei diritti perchè costano e invece alla Chiesa rimane l'esenzione ici persino sugli immobili commerciali nel nostro paese. Se mancano dei soldi per aiutare a vivere meglio gli abitanti del nostro paese forse è il caso di tagliare qualche fondo al concordato ,non vi sembra?
Sì Sì Sì
Il fatto è che il nostro Paese più che una stato libero pare una sagrestia...
 

fraelucia

Giardinauta Senior
Quello che trovo giusto di questa legge è che sono comprese anche le convivenze di solidarietà e non solo affettive, omo o eterosessuali.
Ho conosciuto una signora che dopo una vita travagliatissima ha passato gli ultimi anni con una compagna conosciuta in ospedale, vivendo insieme e condividendo i quattro soldi che avevano, l'ha assistita quando è stata malata, fino alla fine, come una sorella, poi la compagna, che era intestataria dell'appartamento, è morta e l'ha lasciata letteralmente in mezzo alla strada perché i parenti (che prima non s'erano mai fatti vivi) l'hanno invitata senza tante storie a sgombrare...
Non ditemi che questa è una situazione limite, nelle città forse sono anche più frequenti.
Trovo che i DICO siano una legge assolutamente necessaria, e dove sta il danno alla famiglia?!?
 
Stato
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