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Consiglio per vecchio pino in difficoltà

osmanthus

Aspirante Giardinauta
Buongiorno a tutti, mi sono appena iscritto al forum perché avrei bisogno di pareri in merito al mio pino, penso abete rosso, che non sta bene purtroppo, una pianta di circa 50 anni per circa 20 metri di altezza alla quale siamo molto affezionati.
In pratica i rami hanno iniziato a seccare a partire dal basso verso la punta e al momento metà rami da sotto sono completamente secchi senza aghi, che però sono caduti quando ancora erano verdi però.
Ho interpellato un giardiniere che mi ha detto che la pianta sta soffrendo perché non riesce più a trarre il nutrimento necessario dal terreno pertanto fatica a produrre linfa e di conseguenza sta morendo piano piano. Mi ha detto che purtroppo sono cose che succedono e che non si può fare molto se non tentare un intervento molto invasivo alla base della pianta, in pratica una sostituzione del terreno, che però lui sconsiglia. La soluzione prospettata, l'avrete capito, è l'abbattimento.
Non voglio mettere in dubbio quello che mi ha detto il giardiniere ma l'idea di tagliarlo mi rattrista davvero tanto ed è per questo che ho deciso di scrivere su questo forum. Magari a qualcuno di voi è successa la stessa, magari mi potete dare pareri o consigli in merito... insomma sono in cerca di speranze per il mio pino.
Grazie fin d'ora a chi mi risponderà e buona giornata.
 

cerastium

Maestro Giardinauta
@osmanthus tu per poterlo abbattere in caso di neccessità tanto dovrai presentare certa documentazione presso l'Ufficio Ambiente/Ecologia del proprio comune e per farlo dovrai compilare dei moduli specificando la specie botanica, diametro del tronco magiore o minore di 80cm e c.t.

Vista cosi ha ragione @francobet >> meglio partire con identificarlo. Poi il seccarsi dei rami bassi succede ai pini anche in natura - metti delle foto per valutare se è moria o serve una potatura di cosmessi.
Sempre nel'Ufficio Ambiente del tuo comune prova a informarti se non si puo avere il parere di qualche esperto locale, tipo a chi rivolgerti per un tentativo di salvataggio.
Anche provare con la forestale provinciale puo essere idea(tanto anche a loro chiederai autorizzazione per un abbattimento).
 

osmanthus

Aspirante Giardinauta
Grazie a chi mi ha risposto. Per le foto mi sto organizzando perché non vivo dov'é l'abete rosso (ho chiesto al giardiniere). Prima possibile le posto e aggiorno. Grazie ancora.
 

osmanthus

Aspirante Giardinauta
@osmanthus tu per poterlo abbattere in caso di neccessità tanto dovrai presentare certa documentazione presso l'Ufficio Ambiente/Ecologia del proprio comune e per farlo dovrai compilare dei moduli specificando la specie botanica, diametro del tronco magiore o minore di 80cm e c.t.

Vista cosi ha ragione @francobet >> meglio partire con identificarlo. Poi il seccarsi dei rami bassi succede ai pini anche in natura - metti delle foto per valutare se è moria o serve una potatura di cosmessi.
Sempre nel'Ufficio Ambiente del tuo comune prova a informarti se non si puo avere il parere di qualche esperto locale, tipo a chi rivolgerti per un tentativo di salvataggio.
Anche provare con la forestale provinciale puo essere idea(tanto anche a loro chiederai autorizzazione per un abbattimento).
Mi sono interessato, il mio comune non offre un servizio di consulenza e prevede una semplice comunicazione di necessità di abbattimento. Per la forestale pare non ci siano riferimenti... siamo in provincia di Milano, magari non esiste questo ente per questa zona.:rolleyes:
 

francobet

Moderatore Sez. Bonsai
Membro dello Staff
è un abete.
altra richiesta... guarda la corteccia se vedi forellini e se tende a staccarsi.
 

cerastium

Maestro Giardinauta
Segalo senza patemi: un abete rosso a Milano è come un orso polare in Africa...
Nooo!
Io per una conifera di 50 anni lotterei come una tigre!!!!!!!!!!!!!!!! finanze permettendo... :(

@osmanthus, quel che ti consiglia @francobet è di cercare dei segni di cancro - tipo macchie giallo-arancio sulla corteccia del tronco e la base dei rami bassi, se si nota scollare della linfa da piu punti. Il cancro( origine funghina) sembra sia una delle due principali mallattie degli abeti. Ti metto il nome per farti una ricerca da solo perche la tue foto sono delle foto panoramiche, senza detagli, senza vedere la spine stesse.
L'albero è decisamente malmesso, quasi sembra non supererà l'inverno e questo non è da poco tempo ma da almeno 1-2 anni. Cytospora canker.

Le altre brutte mallattie sono sempre dovute a dei funghi con i nomi Rhizosphaera, Stigmina lautii - fai ricerca per comparare i sintomi
Il giardiniere da te coinvolto non è stato molto lontano con l'ipotesi - l'attacco dei funghi di solito avviene in momenti di gran stress idrico e l'affollamento vegetale intorno favorisce tanto lo sviluppo della mallattia.
........
In merito di "forestalità" ogni provincia possiede un vivaio forestale che svolge delle attività mirate, addiritura distribuzione di piante gratiute adatte al teritorio. Mantengono dei costi molto contenuti e liste di piante interessanti. Tutto si fa con inserimento di richieste scritte(on-line) e attese tanto lunghe quanto tecnicamente serve. Prova adesso a cercare quel vivaio a te vicino e se avrai la fortuna di averlo vicino-vicino potresti anche portare un pezzo di legno morto a loro per parere.
Altra idea è contattare dei vivai specializzati in conifere. Contattare anche delle università con i giusti faculteti(ecco ke kosa è l'uso di lingua straniera :ROFLMAO:>> non so come scriverla sta cosa ma so di certo che esiste, verso Napoli)
 

osmanthus

Aspirante Giardinauta
Nooo!
Io per una conifera di 50 anni lotterei come una tigre!!!!!!!!!!!!!!!! finanze permettendo... :(

@osmanthus, quel che ti consiglia @francobet è di cercare dei segni di cancro - tipo macchie giallo-arancio sulla corteccia del tronco e la base dei rami bassi, se si nota scollare della linfa da piu punti. Il cancro( origine funghina) sembra sia una delle due principali mallattie degli abeti. Ti metto il nome per farti una ricerca da solo perche la tue foto sono delle foto panoramiche, senza detagli, senza vedere la spine stesse.
L'albero è decisamente malmesso, quasi sembra non supererà l'inverno e questo non è da poco tempo ma da almeno 1-2 anni. Cytospora canker.

Le altre brutte mallattie sono sempre dovute a dei funghi con i nomi Rhizosphaera, Stigmina lautii - fai ricerca per comparare i sintomi
Il giardiniere da te coinvolto non è stato molto lontano con l'ipotesi - l'attacco dei funghi di solito avviene in momenti di gran stress idrico e l'affollamento vegetale intorno favorisce tanto lo sviluppo della mallattia.
........
In merito di "forestalità" ogni provincia possiede un vivaio forestale che svolge delle attività mirate, addiritura distribuzione di piante gratiute adatte al teritorio. Mantengono dei costi molto contenuti e liste di piante interessanti. Tutto si fa con inserimento di richieste scritte(on-line) e attese tanto lunghe quanto tecnicamente serve. Prova adesso a cercare quel vivaio a te vicino e se avrai la fortuna di averlo vicino-vicino potresti anche portare un pezzo di legno morto a loro per parere.
Altra idea è contattare dei vivai specializzati in conifere. Contattare anche delle università con i giusti faculteti(ecco ke kosa è l'uso di lingua straniera :ROFLMAO:>> non so come scriverla sta cosa ma so di certo che esiste, verso Napoli)
La corteccia non presenta segni particolari, c'è solo una fuoriuscita di resina bianca a metà pianta. L'avevo fatta notare anche al giardiniere ma mi ha detto che non è nulla di significativo. Ho controllato bene a terra e non ci sono funghi, il terreno è cosparso solo di aghi verdi: aghi1.jpg
 

kaloka.gathia

Aspirante Giardinauta
Quando una pianta muore molto rapidamente, nel giro di qualche giorno o poche settimane, si parla di ''colpo apoplettico''. Di solito la morte è così rapida che la pianta mantiene ancora quasi tutte le foglie attaccate ai rami, come questo abete rosso: foto.

La causa molto spesso è dovuta all'azione di funghi, in casi minori di batteri, che vengono chiamati tracheomicosi o tracheobatteri (le trachee sono i vasi linfatici che trasportano la linfa grezza dalle radici al resto della pianta). E le patologie vengono chiamate ''malattie vascolari''.

Questi patogeni entrano nella pianta attraverso una ferita presente nella parte aerea o nelle radici e per colonizzare l'intero ospite utilizzano appunto i vasi linfatici, che sono delle vere e proprie autostrade che permettono al fungo/batterio di raggiungere le estremità della pianta in maniera rapidissima e passiva (sfruttano il flusso della linfa per traportare micelio/spore o batteri).

La pianta ospite ovviamente se ne accorge, riconosce il patogeno e mette in atto una serie di comportamenti per isolarlo e impedirne la diffusione. La prima di queste risposte è la produzione di quelle che vengono chiamate tille, delle bolle o vesciche prodotte per chiudere fisicamente la trachea. In questo modo il patogeno si trova la strada sbarrata e non può proseguire la colonizzazione.

Ci sono però 2 problemi:
1) se le trachee vengono interrotte si riduce il flusso linfatico che raggiunge la chioma, quindi questa inizia a morire;
2) le trachee nel fusto e branche sono collegate tra di loro in senso orizzontale: se la pressione infettiva è alta, il patogeno si propaga da un vaso all'altro in maniera rapida quindi l'albero è costretto a chiudere un gran numero di vasi, oppure nei casi peggiori non ce la fa a contenere il fungo e questo procede con la colonizzazione.

Una delle tracheomicosi più note anche ai non esperti è la grafiosi dell'olmo causata da ophiostoma ulmi. Gli olmi colpiti seccano nel giro di pochi giorni e mantengono tutte le foglie attaccate, appunto i classici sintomi di malattia vascolare.

Una cosa che si può fare per capire se si tratta effettivamente di malattia vascolare è tagliare in senso trasversale fusti e branche e verificare la presenza di anelli necrotici, che corrispondono ai vasi utilizzati dal patogeno. In questa foto ramo di un olmo attaccato da grafiosi: immagine

Con questo non voglio dire che il peccio in questione abbia una malattia vascolare (ci vuole il riconoscimento del patogeno in laboratorio per essere sicuri al 100% con che malattia si ha a che fare, diffidare sempre da quelli che vedendo per qualche secondo una foto a bassa risoluzione su internet hanno la presunzione di riconoscere la patologia con certezza), ma dai sintomi mostrati direi che è una possibilità da non escludere.
 

monikk64

Fiorin Florello
Quando una pianta muore molto rapidamente, nel giro di qualche giorno o poche settimane, si parla di ''colpo apoplettico''. Di solito la morte è così rapida che la pianta mantiene ancora quasi tutte le foglie attaccate ai rami, come questo abete rosso: foto.

La causa molto spesso è dovuta all'azione di funghi, in casi minori di batteri, che vengono chiamati tracheomicosi o tracheobatteri (le trachee sono i vasi linfatici che trasportano la linfa grezza dalle radici al resto della pianta). E le patologie vengono chiamate ''malattie vascolari''.

Questi patogeni entrano nella pianta attraverso una ferita presente nella parte aerea o nelle radici e per colonizzare l'intero ospite utilizzano appunto i vasi linfatici, che sono delle vere e proprie autostrade che permettono al fungo/batterio di raggiungere le estremità della pianta in maniera rapidissima e passiva (sfruttano il flusso della linfa per traportare micelio/spore o batteri).

La pianta ospite ovviamente se ne accorge, riconosce il patogeno e mette in atto una serie di comportamenti per isolarlo e impedirne la diffusione. La prima di queste risposte è la produzione di quelle che vengono chiamate tille, delle bolle o vesciche prodotte per chiudere fisicamente la trachea. In questo modo il patogeno si trova la strada sbarrata e non può proseguire la colonizzazione.

Ci sono però 2 problemi:
1) se le trachee vengono interrotte si riduce il flusso linfatico che raggiunge la chioma, quindi questa inizia a morire;
2) le trachee nel fusto e branche sono collegate tra di loro in senso orizzontale: se la pressione infettiva è alta, il patogeno si propaga da un vaso all'altro in maniera rapida quindi l'albero è costretto a chiudere un gran numero di vasi, oppure nei casi peggiori non ce la fa a contenere il fungo e questo procede con la colonizzazione.

Una delle tracheomicosi più note anche ai non esperti è la grafiosi dell'olmo causata da ophiostoma ulmi. Gli olmi colpiti seccano nel giro di pochi giorni e mantengono tutte le foglie attaccate, appunto i classici sintomi di malattia vascolare.

Una cosa che si può fare per capire se si tratta effettivamente di malattia vascolare è tagliare in senso trasversale fusti e branche e verificare la presenza di anelli necrotici, che corrispondono ai vasi utilizzati dal patogeno. In questa foto ramo di un olmo attaccato da grafiosi: immagine

Con questo non voglio dire che il peccio in questione abbia una malattia vascolare (ci vuole il riconoscimento del patogeno in laboratorio per essere sicuri al 100% con che malattia si ha a che fare, diffidare sempre da quelli che vedendo per qualche secondo una foto a bassa risoluzione su internet hanno la presunzione di riconoscere la patologia con certezza), ma dai sintomi mostrati direi che è una possibilità da non escludere.
Interessantissimo intervento, grazie @kaloka.gathia!!!!
 

osmanthus

Aspirante Giardinauta
Grazie @kaloka.gathia, ci sono delle differenze in quanto è successo al mio pino.
Ha iniziato a seccare dal basso verso l'alto e ha perso gli aghi di colpo quando erano ancora verdi come si vede nella foto dove sono tutti a terra. Non ci sono bolle sulla corteccia, sembra davvero tutto a posto. Ormai è rimasta verde solo la parte della punta :cry:. Nel frattempo ho riparlato con il giardiniere che mi ha ripetuto che si tratta di deperimento e che non è così inusuale.
 

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Stefano Sangiorgio

Fiorin Florello
Grazie @kaloka.gathia, ci sono delle differenze in quanto è successo al mio pino.
Ha iniziato a seccare dal basso verso l'alto e ha perso gli aghi di colpo quando erano ancora verdi come si vede nella foto dove sono tutti a terra. Non ci sono bolle sulla corteccia, sembra davvero tutto a posto. Ormai è rimasta verde solo la parte della punta :cry:. Nel frattempo ho riparlato con il giardiniere che mi ha ripetuto che si tratta di deperimento e che non è così inusuale.
Va abbattuto e basta.
 
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