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cognome ai figli

alby80

Giardinauta Senior
scusate se insisto.. forse perchè parlo dall'altra parte.. ma non ditemi che il dare un cognome liberi la donna da tutti quei problemi che noi in quanto uomini abbiamo creato.. e a proposito di diritti e doveri consentitemi lo sfogo riguardo alla situazione dei mariti separati.. non dico niente per non andare fuori topic..
 

Clorophilla

Florello
scusate se insisto.. forse perchè parlo dall'altra parte.. ma non ditemi che il dare un cognome liberi la donna da tutti quei problemi che noi in quanto uomini abbiamo creato.. e a proposito di diritti e doveri consentitemi lo sfogo riguardo alla situazione dei mariti separati.. non dico niente per non andare fuori topic..

Parlo per me ovviamente.
Non sento l'esigenza di dover essere liberata da alcun problema, se non quello puramente di "salute" che so' io....
Mi ritengo al pari di mio marito e non devo conquistare assolutamente nulla. Ho solo espresso quale sarebbe stato il mio desiderio se avessi avuto la fortuna di avere figli, nel rispetto di entrambi.
E poi volevo aggiungere....hai mai pensato alle mogli separate con mariti totalmente assenti che non sanno manco essere padri??
 

RosaeViola

Master Florello
.. e a proposito di diritti e doveri consentitemi lo sfogo riguardo alla situazione dei mariti separati.. non dico niente per non andare fuori topic..


In quanto all'argomento, posso dirti che è vero che sono molti i mariti strumentalizzati e vessati in ogni modo dalle ex mogli ma che comunque non sono secondi a nessuno, perchè di separazioni che sono un bagno di sangue soprattutto per le donne, ce ne sono uno sterminio in giro...e guarda bene, in questo siamo sulla stessa barca perchè ritengo che non sia una questione sessista considerato che penso che le brave persone non fregano mai il prossimo, uomini o donne che siano. Ecco, quelle persone lì, in una separazione spessissimo la prendono proprio nel gomito...per essere fini.
 

alby80

Giardinauta Senior
i padri che abbandonano sono dei delinquenti.. è un altro discorso.
Io parlo della questione legislativa... uno deve andare via di casa.. dare buona parte dello stipendio alla moglie che magari sta nella casa con l'uomo nuovo alla faccia del marito e non avrà mai più la possibilità di rifarsi una vita.
Comunque a parte l'off topic..

Come ha spiegato qualcuno prima comunque se si facesse il doppio cognome dopo una generazione il cognome sparirebbe comunque.. comunque i problemi della mia generazione sono altri.. già sarà dura trovare una donna disposta a sposarsi e non scappare al primo soffio di vento.. per il cognome posso cedere tranquillamente...
 

Clorophilla

Florello
beh, allora porto l'esempio. Tutti noi del "giro" della vecchia compagnia siamo esterefatti.
Una coppia, della quale lei è mia amica dall'infanzia, si mette insieme. Lei è al quarto anno di maturità, lui al quinto. Lei solare, allegra, di un'intelligenza unica (tanto per dire, anche se non significa nulla...60/60 e lode alla maturità), modesta, simpatica e semplice..tutte doti che adoro.
Usciamo sempre insieme. Durante le vacanze natalizie in montagna, molti anni fa', aiutiamo lui, io con il mio libro di tecnica commerciale e gli altri con il loro silenzio a prepararsi per un importante concorso, che vince.
Con il passare degli anni si sposano e hanno un figlio. Entrambe non rinunciano alla carriera, anche se lei (lavorando in banca, come lui del resto) deve per forza di cose rinunciare a carriera più elevata e non di certo perchè le mancano le qualità. All'apparenza è una famiglia dove regnano amore e solidità.
Bene.......non volevo crederci ma a lei credo..quest'uomo, il cui figlio ora ha 12 anni, ispettore di banca, che a quei tempi lavava il capo a me ed il mio ancora amatissimo maritino :D, perchè dovevamo apprezzare di più la vita, muoverci di più e via dicendo, ha mollato di punto in bianco la famiglia.
Del figlio, di cui sembrava conoscere e sentire vita, morte e miracoli, improvvisamente non capisce più nulla. (che sia l'effetto gonnella?)
Tutto preso dalla sua nuova storia, dalla quale poi aspetta una bimba, suo figlio non esiste più, la moglie non ha avuto nessuna spiegazione (accetto i cambiamenti, possono succedere ma almeno che se ne parli, per rispetto e correttezza verso chi ha dedicato tutta se' stessa, c'è modo e modo di gestirli)
Suo figlio, problematico già di suo, viene portato dallo psicologo dalla madre attonita, sorpresa e scioccata all'infinito perchè tutto sembrava filare liscio :squint: oltrechè essere subito presente a tutelare e porre rimedio alle sofferenze e delusioni del bimbo nonostante le sue non siano da meno.
Notate, conosco benissimo quest'uomo ma oramai non mi sorprende più nulla, sente il diritto di chiamarsi padre quando è totalmente insensibile alla violenza che sta' facendo al figlio, portando l'acqua al suo mulino quando parla con l'ex moglie e dicendo che tanto il figlio "è forte":burningma e ..se la caverà......pretendendo addirittura che accetti e si inserisca nella nuova famiglia, cosa impensabile, data lo stato psicologico del ragazzino, che ogni sera si ritrova in divano con la madre piangendo chiedendosi il perchè dell'abbandono.
Figuriamoci se fossi la moglie se lo giustificherei. Non sarebbe giusto che ora, questa donna, dopo la sofferenza inflitta al figlio con tale indifferenza e dopo l'umiliazione ed il trattamento subiti di punto in bianco senza giustificazione alcuna e dialogo civile che, nonostante tutto ha insistentemente cercato proprio perchè incredula senza ottenere risposta, lottasse per riconoscere come di dovere suo figlio che sta' pagando le spese dell'insensibilità del padre???? (son convinta che c'è modo e modo di comportarsi, ed i figli, soprattutto a quell'età non hanno colpa ma solo bisogno d'amore).......
 
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elleboro

Florello
io sono passata dal problema. Mi sono separata che i due figli avevano 6 e 7 anni. Mio marito se ne è sempre occupato poco e in quel poco combinava guai (grande preferenza per l'una e trattamento duro e anche cattivo per l'altro).
Mi rivolgo ad un avvocato che mi dice che le mie motivazioni non sono riconosciute dalla legge. Si, si può cambiare nome se si è attori, oppure se si è l'erede di una grande Azienda o di una casata nobile.
Io dò grande importanza al Nome, (oltrettutto sono milanese da parecchie generazioni e mio marito, pur milanese, discenda da una famiglia veneta e il suo cognome lo dice chiaramente.
Nel frangente di una separazione burrascosa si vive molto male questa faccenda del nome, anche e soprattutto perchè avendo io ripreso il mio nome di ragazza, i miei figli si chiamavano diversamente da me, cosa che, nella mia logica, non era accettabile, visto oltrettutto che i figli li stavo allevando io, da sola.
Cmq, sono andata da un secondo avvocato, inutilmente. Ci ho sofferto molto. Trovo giustissima questa decisione.

So che molti mariti separati e senza casa sono finiti sulla strada. Ma è una faccenda diversa, che trovo assurda.
Non vi dico quanto male vengano condotti i processi di separazione, sia per l'assegnazione dei figli, ma anche e soprattutto per l'aspetto economico. Almeno allora (parecchio tempo fa).
La faccenda del nome, a mio parere, era l'aspetto più grave di una separazione nella quale il Padre praticamente rinuncia all'educazione, se non al mantenimento, dei figli. Che però mantengono il suo nome.
 
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