No Green, guarda..
La mia idea era regalare un bonsai non già formato, ma in via di sviluppo. La mia ragazza, come me, ama "costruire" prima ancora che "ammirare".
Il ciliegio poi per noi due ha un significato importantissimo, non sto qui a spiegare. Ecco il perchè di tanto accanimento.
Ti capisco alla perfezione, anche io ho capito che mi piace più tribolare con piantine spelacchate che stare a bocca aperta davanti ad un bel bonsai già fatto da altri.
Nonostante ormai possa dire che mi sarebbe costato meno comprarne uno, avere sul mio balcone tutta quella confusione che prima d'esser folgorato dal "Raggio Verde" non c'era, lo preferisco all'ordine che c'era prima.
Il mio caro amico Francesco, che abita sulle Alpi Apuane, ha forse più di un centinaio di bonsai, tutti fatti da se. Quando un giorno lo andai a trovare, sua moglie gli disse di regalarmene almeno uno visto quanti ne ha, ma lui mi fece un regalo più grande: mi disse di andare una settimana da lui e ne avremmo raccolto qualcuno sui "miei monti", visto che lui crede che il bonsai più bello, quello che si ama di più è quello fatto da se, "conquistato". Effettivamente questo è stato un regalo di gran lunga più importante ed anche se non ho ancora raccolto il suo invito, implica un grande gesto di amicizia. (Ma già non avevo dubbi)
Chiedendo il permesso alla forestale si ha quasi certamente il permesso di raccogliere delle piante in natura (yamadori), alcune regioni addirittura ti risparmiano di andarle a prendere: te le consegnano.
Per quanto riguarda il significato che il ciliegio ha per te e per lei, non occorre proprio che tu aggiunga altro, perché penso che ognuno di noi ha qualche cosa che rappresenta qualcosa di importantissimo.
Lascia che ognuno pensi al "suo" oggetto simbolo e sarà molto più facile capire che cosa vedi nel tuo ciliegio.
Ora però, vi devo ri.rompere le scatole. E mo? Dico... Come lo curo ora? Come se fosse un ciliegio normale?
Sostanzialmente si, ciò che devi fare è farlo crescere e prima ancora farlo stare bene. Attento perché le piante da frutto sono più delicate di altre e facili all'attacco di molti parassiti.
Nel farlo dovrai cercare di dargli la forma che vuoi tu e purtroppo questo coincide quasi sempre con la forma che qualcuno d'altro ha stabilito, ma comunque ....
La cosa più importante è di far crescere il tronco prevalentemente alla base (il "nebari") e sviluppare il resto in modo che sia cilindrico il meno possibile, quindi facendo in modo che allontanandosi dal "nebari" diventi via via più fine, anche abbastanza rapidamente.
Questo è per dare all'osservatore, l'impressione visiva di un albero, che osservato mostra un rimpicciolimento del suo diametro, via via che lo si osserva più in su.
In un bonsai, si deve far si che questa progressiva riduzione del diametro sia più spinta, cioè proporzionale alle dimensioni del bonsai rispetto alle dimensioni di un albero. (sono stato poco chiaro, ma credo che tu abbia compreso)
Per ottenere questo, detto troppo sinteticamente, si alternano per vari anni fasi di "crescita" che fanno allargare il nebari, a fasi di "riduzione", che servono a limitare la crescita verticale ed a favorire (in genere) la crescita dei rami.
Io lo lascio fuori, anche se il freddino lo fa. Domani posto le foto, ma vi spiego cosa ho.
Benissimo
Tronco bello robusto, spesso, che termina di netto.
Misuralo e tieni i dati di diametro e altezza registrati e magari ripeti le misure a cadenza regolare (es. ogni tre, o quattro, o sei mesi)
All'estremità del tronco un bel rametto saldo anch'esso, pieno zeppo di simpaticissimi germogli (distribuiti non regolarmente).
C'è la cera sul tronco, l'ho tolta, c'è anche un po' di scotch (o similia) a metà tronco.
Serviva a coprire l'innesto, ad evitare che la pianta ospitante "buttasse" laddove per l'innesto è stata capitozzata, per fare così in modo che tutte le sue energie fossero concentrate nell'unica via di salvezza che le si è lasciata intravedere: innestarsi con la parte superiore, introdotta dal vivaista.
Forse anche la cera serviva a proteggere le ferite provocate dai tagli per questa ...cruenta operazione.
In genere rimangono delle cicatrici e dei rigonfiamenti poco estetici, ma eliminarli è decisamente impegnativo, non impossibile. Ti direi però di non ostinarti su questo per il momento.
Tutt'al più documentati e su questo forum troverai chi lo ha fatto e ben documentato anche il "come", ma rimanda a quando avrai più dimestichezza, anche col linguaggio "tecnico-bonsaista".
Inoltre il terriccio è coperto con una specie di celofan.
Levalo, non riesco ad immaginare quale funzione abbia avuto, ma adesso non ne ha più alcuna.
Una cosa che non mi piace: sul germoglio posto più in alto ho trovato dei tratti rossi. Checcacchio è?
Sorry non riesco ad "understendere", forse è meglio una foto.
Poi scusa, Green, perchè dici fiori O frutti? Non fa SEMPRE entrambi o nessuno dei due? Se fa il frutto non dovrebbe fare prima per forza il fiore?
Hai ragione tu, ma solo nella normalità dei casi. Quando una pianta da frutto viene "maneggiata" (rinvaso, potatura o altro) inevitabilmente lo stress la pone in "difesa" e le forze spese per assorbire il trauma, le risparmia nella fase successiva : fioritura se maneggiata in una stagione, fruttificazione se maneggiata in un'altra stagione.
Poi invece a regime fiorisce e fruttifica, fa entrambe le cose. Di solito però chi le possiede, riduce una delle due per accentuare quella che predilige, ma questa è una manipolazione non difficile, ma che puoi rimandare per il primo anno.
Non rimandare invece la possibilità di documentarti su di essa. Sempre su questo forum ho trovvato discussioni a riguardo, ma non riesco a ricordare come poterla trovare.
PS: la sagerethia diventerà bellissima ve lo prometto!
Ecco, lei sarà la "mascotte" del ciliegio.
Ciao