R
RobertoB
Guest
Va bene, però dividiamo equamente gli introiti
Comunque anche io per dirla come dici tu non condivido alcuni aspetti, e basta la mia limitata conoscenza della fisiologia vegetale per rabbrividire al prefisso neuro-
Le piante sono molto più percettive di quanto si pensi comunemente e i loro meccanismi di risposta ambientale sono molto raffinati e in grado di sbalordire gli studiosi, ma sono appunto risposte ambientali.
Se in queste reazioni ambientali si vuole leggere qualcosa di più lo si fa per atto di fede, non per deduzione logica.
Certo è difficile non proiettare inconsciamente le nostre caratteristiche sull'oggetto, ma concetti come intenzionalità, coscienza, autocoscienza, non sono affatto necessarie per spiegare questi fenomeni e rimangono per tanto un'attribuzione arbitraria.
Certo mi si può obiettare che anche la negazione di tali caratteristiche sia arbitraria, ed è vero. Ma se abbiamo conoscenza diretta di risposte ambientali senza coscienza come per dire il variare della nostra circolazione sanguigna o le reazioni della nostra ghiandola surrenale, non abbiamo invece ancora mai dimostrato la presenza di un processo cognitivo senza le necessarie strutture biologiche.
Mancuso rispetto a Chandra Bose sicuramente fa molte meno di queste attribuzioni arbitrarie, e ci mancherebbe dato che ha quasi un secolo di conoscenza in più accumulatasi nei campi della chimica, della biologia, della psicologia, della filosofia, dell'etologia umana e dell'etologia vegetale ( che è un termine che mi piace molto più che non neurobiologia).
Poi per carità, specialmente nei lavori generalisti ne fa eccome, proprio come esemplifichi tu. Prima di dichiarare che lo psichismo vegetale (esiste?) è simile (quanto?) a quello animale (Quale? Un primate superiore o un porifero?) si dovrebbe anzitutto definire cosa sia lo psichismo animale.... sottotitolo: "Come impressionare il lettore medio con frasi vuote ma di impatto
Comunque anche io per dirla come dici tu non condivido alcuni aspetti, e basta la mia limitata conoscenza della fisiologia vegetale per rabbrividire al prefisso neuro-
Le piante sono molto più percettive di quanto si pensi comunemente e i loro meccanismi di risposta ambientale sono molto raffinati e in grado di sbalordire gli studiosi, ma sono appunto risposte ambientali.
Se in queste reazioni ambientali si vuole leggere qualcosa di più lo si fa per atto di fede, non per deduzione logica.
Certo è difficile non proiettare inconsciamente le nostre caratteristiche sull'oggetto, ma concetti come intenzionalità, coscienza, autocoscienza, non sono affatto necessarie per spiegare questi fenomeni e rimangono per tanto un'attribuzione arbitraria.
Certo mi si può obiettare che anche la negazione di tali caratteristiche sia arbitraria, ed è vero. Ma se abbiamo conoscenza diretta di risposte ambientali senza coscienza come per dire il variare della nostra circolazione sanguigna o le reazioni della nostra ghiandola surrenale, non abbiamo invece ancora mai dimostrato la presenza di un processo cognitivo senza le necessarie strutture biologiche.
Mancuso rispetto a Chandra Bose sicuramente fa molte meno di queste attribuzioni arbitrarie, e ci mancherebbe dato che ha quasi un secolo di conoscenza in più accumulatasi nei campi della chimica, della biologia, della psicologia, della filosofia, dell'etologia umana e dell'etologia vegetale ( che è un termine che mi piace molto più che non neurobiologia).
Poi per carità, specialmente nei lavori generalisti ne fa eccome, proprio come esemplifichi tu. Prima di dichiarare che lo psichismo vegetale (esiste?) è simile (quanto?) a quello animale (Quale? Un primate superiore o un porifero?) si dovrebbe anzitutto definire cosa sia lo psichismo animale.... sottotitolo: "Come impressionare il lettore medio con frasi vuote ma di impatto
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