I cani “di natura sono selvaggi”??? Spero che Gladiatore si intenda più di giardinaggio di quanto si intende di cani!!! I cani sono solo diversi da noi, e ragionano diversamente, anche se noi pretendiamo che siano loro, quelli più semplici e lineari, ad interpretare ogni nostro cambiamento, ogni nostro desiderio, noi che neanche cerchiamo di comprendere un po’ più a fondo la natura degli animali che desideriamo avere al fianco, salvo poi ‘spaventarci’ o peggio, scaricarli appena loro si comportano diversamente da un obbediente giocattolo di peluche. Innanzitutto, e ormai lo sanno anche i sassi, i cani sono animali da branco, quindi gerarchici..per loro gerarchia non significa come spesso per noi umani qualcosa di opprimente, significa sicurezza. Essere il capobranco del nostro cane significa dargli ciò di cui necessita e avere in cambio da lui lealtà incondizionata…se però siamo dei mollaccioni, il cane le sue sicurezze se le deve dare da solo, ecco che diventa allora il ‘dominante’ e qui scattano i problemi. Ma nella maggior parte dei casi non è così, anche se tutti tendiamo a dimenticare che un cane adulto NON E’ bambino, e lo trattiamo come tale viziandolo all’inverosimile. Salvo poi l’arrivo del bambino, quello vero. Ecco che il cane, da centro dell’attenzione straviziato diventa comparsa, e spesso visto con preoccupazione nel suo interessarsi al bimbo. Bisogna fargli capire che il bimbo è il nuovo arrivato del nostro branco, che non minaccia il suo status - perché checchè noi ne pensiamo, per lui è sempre l’ultimo arrivato - e fare in modo di fargli capire che non perde nulla per questo arrivo. Ecco qualche dritta per Tino:
Il problema comportamentale più frequente nei confronti di un bambino appena nato è quello della gelosia.
Ma se questa gelosia viene controllata fin dall’inizio, e vedremo come, la convivenza tra bambino e cane può divenire priva di pericoli.
Alcuni cani reagiscono interponendosi continuamente tra proprietari e bambino, altri piangono ed abbaiano per attirare l’attenzione, oppure saltano per separare il bambino dai genitori.
Se comprendiamo perché un cane diventa geloso, allora potremo evitare questo problema.
Il cane, infatti, generalmente prova gelosia perché con l’arrivo del bambino, improvvisamente, tutte le attenzioni vengono spostate su di lui, ed il cane si sente trascurato ed abbandonato.
Una cosa che succede molto spesso, comprensibile, è che solo quando il bambino dorme o non è in casa, i proprietari, che hanno un momento di pausa, tornano ad interagire con il cane.
Solo quando il bambino non c’è il cane riceve attenzioni. In questo modo, però, il cane impara a collegare la presenza del bambino al fatto che i proprietari non interagiscono con lui, quindi il bambino rappresenta qualche cosa di negativo, una punizione.
Un altro aspetto da non sottovalutare è che il cane può risentire molto anche del cambiamento di abitudini, della presenza di nuovi oggetti in casa e di nuovi odori.
Lasciare che il cane si avvicini al bambino, per annusarlo e conoscerlo. Il cane deve imparare a capire di cosa si tratta. I proprietari devono controllarlo, ma non devono evitare che ci sia questa curiosità.
Non devono mandarlo via, né punirlo quando si avvicina al bambino, a meno che non ci siano reali pericoli.
All’inizio soprattutto, essere sempre presenti e premiare i comportamenti corretti (se il cane si avvicina ed è tranquillo: bocconcino…)
Se invece si comporta in modo troppo agitato, meglio distrarlo con un bocconcino o un gioco, ma non punirlo.
La cosa più importante è che il bambino rappresenti per il cane qualche cosa di positivo.
Quindi, quando il bambino è presente, cercare di dare il maggior numero di attenzioni al cane, lasciare cadere dei pezzettini di cibo, accarezzarlo, parlare e giocare con lui. Quando invece il bambino non c’è, i proprietari daranno meno attenzioni al cane. In questo modo la presenza del bimbo viene associata al premio, all’esperienza positiva, all’interazione.
Bisogna insegnare ai bambini (tutti, non solo a quelli che vivono con cani) il modo corretto di avvicinarsi ai cani: chiedere sempre il permesso, rimanere calmi, accarezzarli sotto il muso e non sulla testa, non fare movimenti bruschi ed improvvisi.
Si deve insegnare ai bambini a come evitare i morsi dei cani: immobilizzarsi, accucciarsi, non guardarli fissi negli occhi e non gridare.
I bambini devono sapere che i movimenti troppo bruschi, correre di fronte ad un cane libero e le grida possono provocare, involontariamente, un cane.
Insomma, un cane è un essere vivente, non un soprammobile e lungi dall’essere selvaggio ha il suo codice di comportamento: strano che spesso i padroni di cani arrivino a temere persino animali con cui convivono da anni, senza cercare di capire cosa è cambiato a tal punto da modificare l’atteggiamento del cane. Se vogliamo vivere con lui serenamente, facciamo attenzione a queste cose….se la fatica è troppa, l’unica soluzione è NON PRENDERE UN CANE.
… e se poi, in barba a tutto vi prendete un cane da combattimento o giù di lì senza saperne nulla a riguardo……insomma, se prendete un pescecane da piccolo, non vi lamentate se da grande vi stacca un braccio!