Vagabonda
Florello Senior
Scusate, ma io ho proprio bisogno del vostro aiuto. Io so di avere ragione, lo so, ne sono certa, ma non ho la conoscenza tecnico legale per portare avanti la mia battaglia. Aiutatemi! Non vorrei spendere soldi andando da un avvocato, perchè io so che posso farlo da sola, mi bastano pochi elementi.
Allora.... mio marito è ufficiale E.I. e non ha l'obbligo di residenza nella prima casa, e fin qui tutto ok. Il problema sono io. Mentre lui prende la residenza ogni volta che cambia, io devo avere la residenza nella prima casa, MA:
abbiamo acquistato una casa circa 2 anni fa, in concomitanza col precendete trasloco, ma è da buttar giù e ricostruire. Non abbiamo fatto nulla, diciamo che l'abbiamo acquistata col pensiero che potrebbe sempre servire perchè non sempre ci viene data una casa quando ci trasferiamo. Quando mio marito è stato trasferito a Roma e io stavo a Caserta, la casa non gliel'hanno data, io sono rimasta come "abusiva", pagando una sovrattassa (pagavo quasi 1000€ di affitto, di cui praticamente 900€ di "multa"), per un anno. Fatto sta che io lo seguo sempre, nei limiti del possibile, ma quella casa può servirci come "base" in caso di un trasferimento per me impossibile da fare (che sò, se rimango incinta o sto male, o trovo lavoro ecc. ecc.).
Comunque io avevo l'obbligo a prendere la residenza in quella casa fatiscente, cosa che alla fine ho fatto, anche se in ritardo per colpa dell'idiota che ci segue le pratiche. Inoltre il tizio del Comune è andato a vedere e ha trovato una casa disabitata, mi ha telefonato e mi ha detto che la mia richiesta non era accettata, poi gli abbiamo spiegato la situazione, ma a tutt'oggi io ancora non so dove sto risiedendo! E io anche volendo NON posso vivere lì, non ho i mobili per arredarla, e poi io VOGLIO VIVERE CON MIO MARITO.
Allora, io so che c'è un articolo in cui praticamente si dice che il nucleo familiare ha DIRITTO a risiedere insieme, e che conta di più il nucleo familiare che il singolo individuo. Oltretutto io sono disoccupata, perchè mi devono obbligare a vivere lì? Perchè devo pagare delle tasse quando io lì NON CI VIVO!?!? Io trasloco ogni 2 anni circa, perchè mio marito non ha l'obbligo e io sì?
Vi chiedo davvero un aiuto; questo è quello che io sono riuscita a trovare, voi sapete come posso fare per fare ricorso?
i coniugi non sono tenuti ad una comune residenza anagrafica, ma reciprocamente alla coabitazione (art. 143 del codice civile), quindi una interpretazione della legge tributaria (che del resto parla di residenza e non di residenza anagrafica) conforme ai principi del diritto di famiglia porta a considerare la coabitazione con il coniuge come elemento adeguato a soddisfare il requisito della residenza ai fini tributari (Cass. n. 14237 del 2000, cit.); e che quella che conta, allora, non è tanto la residenza dei singoli coniugi, quanto quella della famiglia: l’art. 144 c.c. secondo il quale i coniugi “fissano la residenza della famiglia stessa” (che è una esplicitazione ed una attuazione della più ampia tutela che l’art. 29 della Costituzione assegna alla famiglia), mentre da una parte riconosce che i coniugi possano avere delle esigenze diverse ai fini della residenza individuale, dall’altra tende a privilegiare le esigenze della famiglia, quale soggetto autonomo rispetto ai coniugi; pertanto, anche la norma tributaria va letta ed applicata nel senso che diventa prevalente l’interesse della famiglia rispetto a quello dei singoli coniugi, per cui il metro di valutazione dei requisiti per ottenere il beneficio deve essere diverso in considerazione della presenza di un’altra entità, quale la famiglia (Cass. n. 13085 del 2003, cit.). http://www.studiolegalelaw.net/consulenza-legale/7808
Allora.... mio marito è ufficiale E.I. e non ha l'obbligo di residenza nella prima casa, e fin qui tutto ok. Il problema sono io. Mentre lui prende la residenza ogni volta che cambia, io devo avere la residenza nella prima casa, MA:
abbiamo acquistato una casa circa 2 anni fa, in concomitanza col precendete trasloco, ma è da buttar giù e ricostruire. Non abbiamo fatto nulla, diciamo che l'abbiamo acquistata col pensiero che potrebbe sempre servire perchè non sempre ci viene data una casa quando ci trasferiamo. Quando mio marito è stato trasferito a Roma e io stavo a Caserta, la casa non gliel'hanno data, io sono rimasta come "abusiva", pagando una sovrattassa (pagavo quasi 1000€ di affitto, di cui praticamente 900€ di "multa"), per un anno. Fatto sta che io lo seguo sempre, nei limiti del possibile, ma quella casa può servirci come "base" in caso di un trasferimento per me impossibile da fare (che sò, se rimango incinta o sto male, o trovo lavoro ecc. ecc.).
Comunque io avevo l'obbligo a prendere la residenza in quella casa fatiscente, cosa che alla fine ho fatto, anche se in ritardo per colpa dell'idiota che ci segue le pratiche. Inoltre il tizio del Comune è andato a vedere e ha trovato una casa disabitata, mi ha telefonato e mi ha detto che la mia richiesta non era accettata, poi gli abbiamo spiegato la situazione, ma a tutt'oggi io ancora non so dove sto risiedendo! E io anche volendo NON posso vivere lì, non ho i mobili per arredarla, e poi io VOGLIO VIVERE CON MIO MARITO.
Allora, io so che c'è un articolo in cui praticamente si dice che il nucleo familiare ha DIRITTO a risiedere insieme, e che conta di più il nucleo familiare che il singolo individuo. Oltretutto io sono disoccupata, perchè mi devono obbligare a vivere lì? Perchè devo pagare delle tasse quando io lì NON CI VIVO!?!? Io trasloco ogni 2 anni circa, perchè mio marito non ha l'obbligo e io sì?
Vi chiedo davvero un aiuto; questo è quello che io sono riuscita a trovare, voi sapete come posso fare per fare ricorso?
i coniugi non sono tenuti ad una comune residenza anagrafica, ma reciprocamente alla coabitazione (art. 143 del codice civile), quindi una interpretazione della legge tributaria (che del resto parla di residenza e non di residenza anagrafica) conforme ai principi del diritto di famiglia porta a considerare la coabitazione con il coniuge come elemento adeguato a soddisfare il requisito della residenza ai fini tributari (Cass. n. 14237 del 2000, cit.); e che quella che conta, allora, non è tanto la residenza dei singoli coniugi, quanto quella della famiglia: l’art. 144 c.c. secondo il quale i coniugi “fissano la residenza della famiglia stessa” (che è una esplicitazione ed una attuazione della più ampia tutela che l’art. 29 della Costituzione assegna alla famiglia), mentre da una parte riconosce che i coniugi possano avere delle esigenze diverse ai fini della residenza individuale, dall’altra tende a privilegiare le esigenze della famiglia, quale soggetto autonomo rispetto ai coniugi; pertanto, anche la norma tributaria va letta ed applicata nel senso che diventa prevalente l’interesse della famiglia rispetto a quello dei singoli coniugi, per cui il metro di valutazione dei requisiti per ottenere il beneficio deve essere diverso in considerazione della presenza di un’altra entità, quale la famiglia (Cass. n. 13085 del 2003, cit.). http://www.studiolegalelaw.net/consulenza-legale/7808