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Erba.......... hanno confessato!!!!

Fenice

Giardinauta
Ho trovato qst interessante articolo che fa riflettere un poco...lo riporto per intero:

Quando l'odio
è senza controllo
di UMBERTO GALIMBERTI

PERCHE' ci spaventa la strage di Erba, dove una coppia di vicini uccide una madre, il suo bambino, la nonna e la signora della porta accanto? Lo spettacolo è truce, ma forse quel che più ci angoscia non è tanto la sua truculenza, quanto sapere se noi siamo del tutto immuni dai moti d'animo che hanno provocato questa tragedia.

Del tutto immuni no. E il nostro linguaggio lo rivela quando si abbandona a espressioni che, senza freni, tradiscono i nostri vissuti carichi di odio. Ma dal linguaggio solitamente non passiamo all'azione. A fermarci non è tanto l'uso della ragione, già messa fuori gioco dall'odio, ma quella "dimensione sentimentale" che registra la differenza tra il bene e il male, tra la gravità di un'azione e la sua irrilevanza.

Questa dimensione antecede persino i sentimenti d'amore e odio con cui conduciamo la nostra vita emotiva. Ed è grazie a essa che impediamo al nostro amore di soffocare e al nostro odio di uccidere. Ma quando questa dimensione non c'è? Quando nessuna risonanza emotiva avverte il nostro cuore della differenza tra un gesto innocuo e un gesto truce?

Allora siamo alla "psicopatia". Un termine coniato dalla psichiatria dell'800 per designare una psiche apatica, incapace di registrare, a livello emotivo, la differenza tra ciò che è consentito e ciò che è aberrante, tra un'azione senza conseguenze e un'azione irreparabile. Una psiche priva di quella risonanza emotiva che ciascuno di noi registra quando compie un'azione, dice o ascolta una parola.

E sì, perché la psiche non è una dote naturale che uno possiede per il solo fatto d'esser nato e cresciuto. La psiche è qualcosa che si forma attraverso quel veicolo, così spesso trascurato, che è il sentimento. Ora capita spesso che ai bambini insegniamo a mangiare, a dormire, a parlare. Ammiriamo i loro sprazzi di intelligenza, le loro intuizioni, ma poco ci curiamo della qualità del sentimento che in loro si forma e talvolta, a nostra insaputa, non si forma.

Il sentimento è l'organo che ci consente di distinguere cos'è bene e cos'è male, per cui Kant arriva a dire che è inutile definire cos'è buono e cos'è cattivo, perché ognuno lo "sente" naturalmente da sé. Questo criterio, che valeva al tempo di Kant, oggi vale molto meno. E la ragione va cercata nel fatto che i bambini di oggi sono sottoposti a troppi stimoli che la loro psiche infantile non è in grado di elaborare. Stimoli scolastici, stimoli televisivi, processi accelerati di adultismo, mille attività in cui sono impegnati, eserciti di baby-sitter a cui sono affidati, in un deserto di comunicazione dove passano solo ordini, insofferenza, poco ascolto, scarsissima attenzione a quel che nella loro interiorità vanno elaborando.

Quando gli stimoli sono eccessivi rispetto alla capacità di elaborarli al bambino restano solo due possibilità: o "andare in angoscia", o "appiattire la propria psiche" in modo che gli stimoli non abbiano più alcuna risonanza. In questo secondo caso siamo alla psicopatia, all'apatia della psiche che più non elabora e più non evolve, perché più non "sente".

L'appiattimento del sentimento di solito non è avvertito, perché l'intelligenza non subisce per questo alcun ritardo. Anzi, si sviluppa con una lucidità impressionante, perché non è turbata da interferenze emotive, come tutti noi possiamo constatare, quando di fronte a una prova, come un esame, le nostre prestazioni sono sempre inferiori alla nostra preparazione, per interferenza dell'emozione.

Nessuna meraviglia quindi di fronte alla freddezza e alla lucidità con cui la coppia di Erba conduce, per un mese, la sua vita normale come se nulla fosse accaduto, senza lasciar trapelare emozioni. Nessun stupore di fronte all'indifferenza al momento dell'arresto e di fronte all'ostinazione con cui, per un paio di giorni, i due sostengono il loro alibi, crollando solo dopo 10 ore d'interrogatorio, quando ormai anche le forze fisiche cedono.

La complicità nell'esecuzione della strage accomuna marito e moglie in una "follia a due", come la psichiatria francese definisce casi di questo genere. Accomunati dall'odio per i vicini di casa, dopo la strage i due si accomunano nell'amore reciproco, con un legame che il sangue versato rende saldissimo, nella vicendevole difesa di un vincolo di solidarietà che nulla riesce a scalfire, perché la loro psiche è piatta, non registra né pentimenti né ripensamenti. Solo alla fine, per sfinimento, una fredda confessione, senza manifestare il minimo senso di colpa, come se il loro cuore non fosse mai stato sfiorato da quel "sentimento di base" che sa distinguere immediatamente, e prima dell'intervento della ragione, cos'è bene e cos'è male.

Quando i giudici, appurate le prove, condannano tali imputati, sono soliti appurare la loro facoltà di "intendere" e "volere" che ovviamente funziona benissimo. Bisognerebbe però anche valutare la loro capacità di "sentire". E qui si scoprirebbe la radice di certe condotte che risultano aberranti a noi tutti che viviamo sostenuti dal nostro sentimento, ma che non acquistano alcuna rilevanza per chi il sentimento non l'ha mai conosciuto, perché a suo tempo non è stato raccolto, ascoltato, coltivato.

Gli psicopatici sono un caso limite dell'umano, ma la psicopatia come tonalità dell'anima a bassa emotività e a scarso sentimento è qualcosa che si va diffondendo tra i giovani d'oggi che, nella loro crescita, acquisiscono valori d'intelligenza, prestazione, efficienza, arrivismo, quando non addirittura cinismo, nel silenzio del cuore. E quando il cuore tace e più non registra le cadenze del sentimento, il terribile è già accaduto anche se non approda a una strage.

Illustrare questi casi è opportuno, non per sollecitare la nostra curiosità morbosa, ma per capire dove può arrivare la nostra condotta quando non è accompagnata dal sentimento, e quindi richiamare l'attenzione sui processi di crescita dei nostri figli, onde evitare che l'intelligenza si sviluppi disancorata dal sentimento e diventi intelligenza lucida, fredda, cinica, e potenzialmente distruttiva.

http://www.repubblica.it/2007/01/sezioni/cronaca/erba-2/umberto-galimberti/umberto-galimberti.html

con qst non arrivo a capire e giustificare per intero qst due persone...certo per arrivare a qst qlc problema di distacco dal reale devono avercelo...qst freddezza lucida di cui si parla, che sia l'assenza del sentimento? quello che cercavamo di dire?
Com'è che c'è chi è insensibile ai bisogni alla sofferenza altrui? forse perchè a suo tempo non è stato ascoltato? due reazioni allora, o cmq appunto il senso del bene e del male ce l'hai e ne esci, o non avendolo te ne freghi e pensi ai tuoi bisogni, alle tue esigenze e passi sopra tutto e tutti come un rullo compressore.

La cosa stravolgente dell'articolo è che fa capire qt qst cosa sia diffusa e noi ce ne rendiamo conto, e capiamo che sia colpa della società se certi modelli vanno avanti. quindi di qui l'importanza di educare a certi valori sempre e cmq, tuo figlio, il vicino di casa, la persona accanto in treno, alla fermata del bus, aiutando appena possibile, offrendo un sorriso, un abbraccio, una parola...cerchiamo di diffondere l'energia positiva dell'amore, della pace, della vita.
Qui c'è troppo odio che serpeggia, un po' qui e un po' lì...e mi rendo conto anche io che molte nuove generazioni sono convinte che sia giusto, da furbi, esser così, esser egoisti, guardare le apparenze, gli oggetti, i vestiti, le macchine, la casa, fregare gli altri, infischiarsene di chi ti offre amicizia, ma guardare con ammirazione il figo della situazione, che bara, che lascia, che ha i muscoli, che mena pugni....
 

Starla

Giardinauta Senior
Io non capisco 2 cose:

1. polemiche sul fatto che i primi sospetti si sono avuti sul padre e sulla cerchia delle sue "amicizie". Primo perché cmq se era stato in carcere, un motivo ci stava e purtroppo sono situazioni sempre brutte e mi sembra normale pensare che possa essere stato un regolamento di conti o simile. Razzismo? è stato un caso che non fosse italiano, però mi sembra anche qui normale il richiamo degli ultimi delitti a sfondo etnico-religioso che si sono verificati negli ultimi tempi (es. il padre che ha ammazzato la figlia perchè troppo occidentalizzata). Voglio dire: uno dei sospetti li deve pure avere... e se li fa pensando alle relazioni delle vittime. Se uno è stato in carcere non sarà certo un santo, se in più ci mettiamo il "ricordo" degli ultimi delitti... pregiudizio, no, solo pensiero logico.

2. L'accanimento feticista dei media. Mi fa schifo leggere quelle cose ma non per le cose in se... ma per la cura, il sadismo e il feticismo con cui descrivono i delitti, le scene prima mentre e dopo il massacro, i pensieri (e mi chiedo poi quanto questo possa essere reale) degli assassini, il soffermarsi sui particolari raccapriccianti... PERCHE'???
Non pensate che tutte queste cose possano generare ancora più violenza? Una mente malata prende forza da queste cose, una perversione può pure amplificarsi, leggere certe cose provoca piacere e godimento per chi in mente certe cose le continua a rimuginare.
Non parlo di censura perché anch'essa porta al male, ma non comprendo questo modo cruento e sbagliato di riportare le notizie e gli avvenimenti. Certe cose è bene che si sappiano... ma non in questo modo.
 

daria

Master Florello
Io non capisco 2 cose:

1. polemiche sul fatto che i primi sospetti si sono avuti sul padre e sulla cerchia delle sue "amicizie". Primo perché cmq se era stato in carcere, un motivo ci stava e purtroppo sono situazioni sempre brutte e mi sembra normale pensare che possa essere stato un regolamento di conti o simile. Razzismo? è stato un caso che non fosse italiano, però mi sembra anche qui normale il richiamo degli ultimi delitti a sfondo etnico-religioso che si sono verificati negli ultimi tempi (es. il padre che ha ammazzato la figlia perchè troppo occidentalizzata). Voglio dire: uno dei sospetti li deve pure avere... e se li fa pensando alle relazioni delle vittime. Se uno è stato in carcere non sarà certo un santo, se in più ci mettiamo il "ricordo" degli ultimi delitti... pregiudizio, no, solo pensiero logico.

2. L'accanimento feticista dei media. Mi fa schifo leggere quelle cose ma non per le cose in se... ma per la cura, il sadismo e il feticismo con cui descrivono i delitti, le scene prima mentre e dopo il massacro, i pensieri (e mi chiedo poi quanto questo possa essere reale) degli assassini, il soffermarsi sui particolari raccapriccianti... PERCHE'???
Non pensate che tutte queste cose possano generare ancora più violenza? Una mente malata prende forza da queste cose, una perversione può pure amplificarsi, leggere certe cose provoca piacere e godimento per chi in mente certe cose le continua a rimuginare.
Non parlo di censura perché anch'essa porta al male, ma non comprendo questo modo cruento e sbagliato di riportare le notizie e gli avvenimenti. Certe cose è bene che si sappiano... ma non in questo modo.

Sono d'accordo Starla, su entrambi i punti
 
A

ambapa

Guest
Sono d'accordo Starla, su entrambi i punti
Io no...o meglio, condivido il secondo punto, lo sappiamo come sono i media.
Per quanto riguarda il primo punto Starla, che gli inquirenti non debbano escludere nessuna ipotesi mi sembra ovvio, che lo facciano i giornalisti e di conseguenza la cosiddetta "opinione pubblica" è tutt'altra cosa. Qui, a seguito delle "ipotesi", la gente viene messa alla gogna. Se poi si tratta di extracomunitari, per di più con precedenti penali, il gioco è fatto.
 
Ultima modifica di un moderatore:

Starla

Giardinauta Senior
Qui, a seguito delle "ipotesi", la gente viene messa alla gogna. Se poi si tratta di extracomunitari, per di più con precedenti penali, il gioco è fatto.

E' ovvio che si cerca il mostro "diverso" da esorcizzare.. però la cronaca degli ultimi tempi ha avuto un aumento dei crimini da parte di stranieri e so benissimo che anche gli Italiani delinquono, però siamo in Italia ed è "giusto" che sia così ma, quando la cronaca continua a raccontare di crimini attuati da non-italiani, fossero anche solo in numero uguale a quelli perpetrati dagli italiani, il problema secondo me si fa sentire, al di là dell'essere razzista o meno!
Pensiamo al delitto del piccolo Tommaso: il padre è passato da buon padre di famiglia a pedofilo. Poi quando si è scoperto che è stato un siciliano al Nord... APRITI CIELO. Peccato che sto personaggio sarebbe dovuto essere in carcere per avere violentato una persona disabile.. alla faccia dei pregiudizi.
 
A

ambapa

Guest
E' ovvio che si cerca il mostro "diverso" da esorcizzare.. però la cronaca degli ultimi tempi ha avuto un aumento dei crimini da parte di stranieri e so benissimo che anche gli Italiani delinquono, però siamo in Italia ed è "giusto" che sia così ma, quando la cronaca continua a raccontare di crimini attuati da non-italiani, fossero anche solo in numero uguale a quelli perpetrati dagli italiani, il problema secondo me si fa sentire, al di là dell'essere razzista o meno!
Pensiamo al delitto del piccolo Tommaso: il padre è passato da buon padre di famiglia a pedofilo. Poi quando si è scoperto che è stato un siciliano al Nord... APRITI CIELO. Peccato che sto personaggio sarebbe dovuto essere in carcere per avere violentato una persona disabile.. alla faccia dei pregiudizi.

???? Dove vuoi andare a parare Starla? Non ho capito se stai giustificando i pregiudizi perchè in qualche modo "congeniti" o cosa.
 

daria

Master Florello
???? Dove vuoi andare a parare Starla? Non ho capito se stai giustificando i pregiudizi perchè in qualche modo "congeniti" o cosa.

A moment please :)
Il mio essere concorde sul primo punto citato da Starla non arrivava fino qui...era sempre in riferimento a come le notizie ci vengono propinate, a come ,nostro malgrado, e con tutta l'attenzione che possiamo metterci perchè non accada ,ci si possa sentire manovrati e manipolati in ogni direzione.

Questo volevo dire...
 
A

ambapa

Guest
A moment please :)
Il mio essere concorde sul primo punto citato da Starla non arrivava fino qui...era sempre in riferimento a come le notizie ci vengono propinate, a come ,nostro malgrado, e con tutta l'attenzione che possiamo metterci perchè non accada ,ci si possa sentire manovrati e manipolati in ogni direzione.

Questo volevo dire...
Pure io...
Naturalmente è tanto più facile farci manovrare verso direzioni per cui siamo già predisposti.
 

Emanuela Pit

Apprendista Florello
Scusatemi, io del piccolo Tommaso non so nulla, e quindi non posso capire

posso capire quello che è successo alle persone barbaramente uccise all'Elba (detta così sembra l'Isola d'Elba)......

come sono ignorante

cmq non è questo che conta, quello che conta è che in un primo momento il colpevole era il marito tunisino, che per fortuna sua aveva un alibi di ferro

e se non fosse stato in Tunisia...........

come in un primo momento si seguiva la pista serba, nel caso di Erika ed Omar, ricordate ....

che tristezza i cattivi sono sempre gli uomini neri, mai gli italiani, mai i nostri vicini di casa .....
 
I

Il Marchese del Ficus

Guest
Ciao a tutti
cercherò di essere breve e sintetico (come di solito non sono) nell'esprimere la mia su questa storia infame.

Infame perchè i due hanno atteso che il marito fosse lontano per poter avere a che fare con donne e bambini e la loro propria viltà e stupida violenza.
Dovremmo parlarne solo quanto basta, e poi dimenticarci di loro.

Infame perchè data in pasto a tutti da tutti, anche da quei "giornalisti", sciacalli e avvoltoi, scribacchini, chiaccheroni illetterati, tronfi trasportatori di telecamere, fotografi mercenari e senza talento che hanno fatto della verità lo scempio che volevano loro, e i loro direttori. Memorabile il tonfo della giornalista col microfono che inseguiva uno dei due e le gomitate del Carabiniere che tentava di contenere l'esaltazione dei "cronisti".
Ovviamente so che ci sono molte evalidissime eccezioni, ma questi brulicanti personaggi sono troppo dannosi per non condannarli. Non hanno rispetto di e per nessuno.

Alla fine però, con la verità oramai sotto gli occhi di tutti, mi consolo con la certezza che la Giustizia (che quando vuole ha un braccio lungo e pesante) colpirà questi individui, e credetemi: molti anni di galera sono loro assicurati...
E la galera è orrenda più della morte. E' la fine della Libertà che è la cosa più grande che essere umano possieda.
Sei chiuso in un luogo assieme a te stesso e altri come te. Non hai più desideri: non puoi più realizzarli. Non hai più amici: non hai nulla da condividere con loro se non la tua colpa che peraltro tutti aborrono perchè vergognosa e vile, e senza onore.
Puoi solo pensare e invecchiare dentro e fuori insieme alla cella che ti rinchiude, magari riflettere (se ne sei capace) in attesa di un moto di pietà e perdono che arriverà quando ormai sei alla fine della tua strada e non potrai fare altro che guardare dietro di te il vuoto che hai creato e lo spreco, lo spreco di quel tempo che non ritorna...

Non sono riuscito ad essere breve, non ne ho potuto fare a meno: me ne scuso con tutti.

Un saluto

Il Marchese
 

Starla

Giardinauta Senior
Spe spe.. anteponiamo prima questa cosa: quello che ho detto non è quello che penso IO come persona ma sto cercando di spiegare quello che vedo. Non voglio giustificare niente e nessuno e anzi, fosse per me certe notizie non dovrebbero nemmeno darle al tg per non inquinare le indagini (vedi Cogne.. un grande Circo), e a sta gente darei lavori forzati fino alla morte...

I pregiudizi ci sono perché la cronaca continua a riportare fatti che purtroppo portano a indicizzare le persone. E' ovvio che è solo la minima parte degli extracomunitari che delinquono però se, per esempio, su 10 notizie di violenza sulle donne 5 sono ad opera di romeni... scatta l'idea di romeno=violentatore. Il fatto che gli altri 5 delitti vengono compiuti da italiani è più che normale... perché siamo in Italia! Se la minoranza viene portata all'occhio la si vede di più e si tende ovviamente a ingrandire la questione.

E' difficile per me spiegarmi e mi sembra che ogni tentativo di dire cose a favore, in realtà sembri contro...

Cerco di fare un ipotesi:
qualcuno ruba una mela. I principali sospetti sono un italiano con la fedina penale pulita e un nigeriano con dei precedenti per furto.
Si indaga per prima sul nigeriano e successivamente sull'italiano. Questo secondo voi è razzismo?
E se fosse l'italiano ad avere dei precedenti.. non pensate che sarebbe lui il primo ad essere controllato?

Io penso che spesso, e la maggior parte per colpa dei media, la frittata viene girata e rigirata più e più volte. Si sa che si ha paura di quello che non si conosce, in questo caso gli stranieri e le loro culture, e che spesso questo "razzismo" viene un po' troppo strumentalizzato, a chi fa più comodo.
Esempio: una fabbrica non assume personale non-italiano. Fatto di razzismo e qua ci arriviamo tutti. Ma quando per esempio ci sono fabbriche che vogliono assumere solo non-italiani perché costano meno... questo non è razzismo?
 
C

cerchina

Guest
Chi ha un' infarinatura legale sa che esiste in giurisprudenza una figura che viene chiamata : il pazzo del condominio.
Una persona/famiglia, che all'interno appunto di un piccolo gruppo come il condominio riesce a rendere la vita impossibile a tutti o che "punta" una persona/famiglia per farglienee di cotte e di crude...
Un amico avvocato e un mio conoscente giudice, mi dissero una volta che contro questo tipo di persone non c'è nulla da fare, l'unica soluzione è la fuga del perseguitato.
Ne feci anni fa esperienza diretta perchè vivevo in un piccolo condominio di tre appartamenti e..avevo un pazzo sotto (con tutta la sua famiglia) e una vecchia pazza sopra (zitella acidissima).
Subimmo allora molte angherie, danni all'auto e altro: perfino un'irruzione dei carabinieri alle 6 del mattino alla ricerca...del nulla che hanno trovato, ma avevano una denuncia anonima di un covo di terroristi (erano gli anni '70).

Questa premessa per quotare ciò che riferiva Ambapa a proposito del considerarsi una monade. In queste persone vi è la mancanza assoluta del relazionarsi sociale, in più la nostra società sembra che sia colpita da una sorta di "anestesia" legata forse (almeno così dicono i più) dall'imperare di Media che trasmettono notizie e informazioni (dalle serie TV ai TG) in cui la violenza è in qualche modo vissuta come "normale".
Naturalmente i fatti di sangue e di "nera" sono sempre esistiti e hanno sempre avuto molto interesse presso l'opinione pubblica. Quello che più mi colpisce è appunto questo senso sempre meno critico dell'essere IO, questa dimensione per cui il diritto è il MIO diritto e non prevede alcun dovere.
Dove abbiamo sbagliato quando abbiamo voluto ribellarci alle regole di una società fortemente restrittiva? Quando abbiamo voluto imparare ad affermare i nostri diritti chiamandoli consapevolezza?
 
I

Il Marchese del Ficus

Guest
Starla vorrei precisare: ho scorso rapidamente solo alcuni dei Vs interventi e nel mio scritto non facevo alcun riferimento a nessuno di essi. Il tuo, ad esempio, non l'ho ancora letto...
un caro saluto
Il Marchese
 

Starla

Giardinauta Senior
Starla vorrei precisare: ho scorso rapidamente solo alcuni dei Vs interventi e nel mio scritto non facevo alcun riferimento a nessuno di essi. Il tuo, ad esempio, non l'ho ancora letto...
un caro saluto
Il Marchese

La mia era un chiarimento dei miei post precedenti... abbiamo scritto insieme ma tu sei stato più veloce di me a postare!!!:lingua:
 
A

ambapa

Guest
I pregiudizi ci sono perché la cronaca continua a riportare fatti che purtroppo portano a indicizzare le persone. E' ovvio che è solo la minima parte degli extracomunitari che delinquono però se, per esempio, su 10 notizie di violenza sulle donne 5 sono ad opera di romeni... scatta l'idea di romeno=violentatore. Il fatto che gli altri 5 delitti vengono compiuti da italiani è più che normale... perché siamo in Italia! Se la minoranza viene portata all'occhio la si vede di più e si tende ovviamente a ingrandire la questione.

E' difficile per me spiegarmi e mi sembra che ogni tentativo di dire cose a favore, in realtà sembri contro...
In questo caso ti sei spiegata perfettamente e condivido.

Si indaga per prima sul nigeriano e successivamente sull'italiano. Questo secondo voi è razzismo?
Sì.


Io penso che spesso, e la maggior parte per colpa dei media, la frittata viene girata e rigirata più e più volte. Si sa che si ha paura di quello che non si conosce, in questo caso gli stranieri e le loro culture, e che spesso questo "razzismo" viene un po' troppo strumentalizzato, a chi fa più comodo.

Ho espresso più volte il mio assoluto disprezzo per certo tipo di giornalismo che tende a far leva sugli istinti più "bassi" della massa, però c'è da dire che trovano un terreno fertile, accuratamente coltivato e concimato da una certa parte politica.

...Ma quando per esempio ci sono fabbriche che vogliono assumere solo non-italiani perché costano meno... questo non è razzismo?
No, si chiama sfruttamento.
 

Starla

Giardinauta Senior
Continuo a pensare cmq che i Media fanno spesso quello che non devono fare... tutti questi fraintendimenti alla fine nascono grazie alle baggianate che loro decidono di dire.
Su questo caso all'inizio dicevano che stavano indagando sul marito... ma che ne sappiamo noi che nel frattempo stavano già sospettando anche dei vicini di casa? A noi ovviamente non è dato di saperlo... però dentro ci buttano il seme del "è stato il negro a farlo" ... per poi fare gli increduli e i feticisti quando scoprono che invece è stata la "dolce signora bianca brianzola".

I Media sono tremendi... vi accorgete che per esempio se capita che qualcuno viene aggredito da un cane (che sarà da quando l'uomo vive con il cane che quello morsica l'uomo...) nei giorni successivi continuano a riportare episodi analoghi? e giu di nuovo con la tiritera del cane cattivo...
E gli stupri di agosto? "Emergenza stupri" urlavano. Spariti? Nessuna donna viene stuprata in inverno... cos'è... il clima... blocca gli istinti!?
drop.gif
 
A

ambapa

Guest
Già...
E, su questa tua affermazione, avendone la voglia il tempo...e la predisposizione potremmo discuterne fino allo sfinimento
Non trovi? :) :eek:k07:

Hai voglia darietta! Ognuno di noi, in ragione dela sua storia, del suo vissuto, dell'ambiente in cui vive è "orientato", mi sembra piuttosto normale. Il problema nasce quando si fa leva sugli istinti ciechi, sulla contrapposizione violenta, sul rifiuto. Se permetti queste posizioni non mi sembra debbano avere pari dignità. Non sono opinioni come le altre.
 

crica

Giardinauta Senior
E' proprio questa l'angoscia maggiore. Il sapere che un mostro si possa annidare tra le mura, più o meno metaforiche, della propria casa non fa altro che minare ancora di più la possibiltà di creare delle opportunità di incontro. Verrà sempre più facile guardarsi con sospetto, immaginare tutti come possibili nemici.....

Premetto che ho ancora letto tutti i vostri interventi ma condivido questa preoccupazione. Qualche giorno fa ero in auto e poco più avanti di me una grossa auto taglia la strada ad un furgone. Volano parolacce, si inseguono strigendosi prima uno poi l'altro fino ad una rotonda dove si fermano e scendono, l'uomo del furgone addirittura con un bastone :surp:. Comincia una breve colluttazione che blocca la strada e qualche altro automobilista scende per dividerli venendo a loro volta colpiti. Ora, se l'autista del furone aveva una pistola invece di un bastone cosa poteva succedere? Sparava all'altro e magari a quelli che cercavano di dividerli? Li guardavo entrambi, avevano occhi spiritati e trasudavano un odio mai visto...ma com'è possibile? Anche la strada è proprietà privata, di quello che è davanti?
Come può uno sgarbo, un pianto di un bimbo, scatenare una ferocia simile, per di più premeditata da entrambi i coniugi?
Vado avanti a leggere.....
 

coccinella40

Master Florello
Ho seguito l intera vicenda e immagino l immenso dolore del padre x la morte del suo bimbo e della moglie . Il nonno x aver perso moglie, figlia e nipote..... :cry: Non esiste una punizione esemplare x questo crimine freddo ed efferato... premeditato. Spero solo che i due coniugi assassini possano trascorrere in carcere il resto della loro vita tra atroci dolori ....:burningma
 
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