Da un po' di tempo mi balena per la testa quello che potrebbe essere un progetto di rivalutazione dei tristi palazzi modulari sorti un po' in tutta Italia, come ad esempio questi di Corviale di Roma e Colle Fiorito a Guidonia.
Ho sempre amato l'edera per le sue proprietà e la capacità di poter crescere praticamente ovunque, ed ho avuto la conferma tramite questo studio che gli effetti di coibentazione di questa piante sulle pareti non sono trascurabili, per non parlare di tutti gli aspetti positivi:
Abbiamo quindi uno strumento utile e a costo irrisorio per migliorare la qualità della vivibilità urbana in molti aspetti.
Mi chiedo quindi quali possono essere i problemi, oltre a quelli organizzativi e burocratici, che bloccano questa possibile scelta sul nascere. A tal proposito il primo problema che mi viene in mente è: come si può evitare passivamente alla pianta d'edera di crescere in punti sensibili come finestre fisse e infissi? Qualcuno ha mai avuto a che fare con progetti simili?


Ho sempre amato l'edera per le sue proprietà e la capacità di poter crescere praticamente ovunque, ed ho avuto la conferma tramite questo studio che gli effetti di coibentazione di questa piante sulle pareti non sono trascurabili, per non parlare di tutti gli aspetti positivi:
"oltre a migliorare l’aspetto di un edificio, possono ridurre gli effetti negativi dell’isola di calore urbano, fenomeno che si manifesta con un innalzamento delle temperature superficiali dovuto in estate al maggior assorbimento dell’energia solare termica grazie all’elevata densità edilizia. Allo stesso tempo il verde parietale costituisce un ottimo filtro contro le polveri urbane, attenua il rumore, protegge i materiali edilizi dagli agenti atmosferici, dai raggi UV, dagli sbalzi termici prodotti dall’irraggiamento solare, ne aumenta la durata di vita e migliora il benessere psicologico dell’individuo riducendone lo stress dovuto alla vitanella città. Inoltre il rivestimento vegetale degli edifici contribuisce a produrre ossigeno e a ridurre la quantità di anidride carbonica nell’atmosfera grazie al processo della fotosintesi clorofilliana delle piante. Per queste sue caratteristiche un manto vegetale collocato sulle superfici verticali di un edificio diviene a tutti gli effetti un materiale sostenibile della costruzione, capace di dare un valido apporto per contrastare il surriscaldamento globale, causato dai cambiamenti climatici in atto a scala planetaria. Anche dal punto di vista energetico una parete perimetrale verde, intesa come fronte edilizio ricoperto da specie vegetali aggrappate direttamente o indirettamente alla muratura attraverso supporti verticali di sostegno, è un dispositivo architettonico di protezione solare, poiché in grado di intercettare e controllare i flussi energetici entranti per irraggiamento in un edificio. Di conseguenza nel periodo estivo un rivestimento vegetale dell’involucro architettonico riduce le temperature degli ambienti interni, migliorando le condizioni di vivibilità degli utenti; al tempo stesso, grazie ai suoi effetti di raffrescamento, contribuisce a ridurre i consumi energetici dell’edificio dovuti all’impiego di impianti “energivori” di climatizzazione."

Abbiamo quindi uno strumento utile e a costo irrisorio per migliorare la qualità della vivibilità urbana in molti aspetti.
Mi chiedo quindi quali possono essere i problemi, oltre a quelli organizzativi e burocratici, che bloccano questa possibile scelta sul nascere. A tal proposito il primo problema che mi viene in mente è: come si può evitare passivamente alla pianta d'edera di crescere in punti sensibili come finestre fisse e infissi? Qualcuno ha mai avuto a che fare con progetti simili?