aristarco
Maestro Giardinauta
Scrivere. Il bisogno di scrivere significa produrre la eruzione,perche' prima o poi qualcuno le viva (o almeno le conosca),di quel magma di emozioni che sensazioni contingenti,piccole o grandi che siano,inseminano dentro di noi e che,poi,fermentano,lentamente o repentinamente,fino ad erompere con prepotenza cantando ,o urlando gioia, o rabbia o dispiacere. Dolcezze ,o furore ,o serenita'.Cio' che e' indispensabile e',pero',l'esistenza del terreno di coltura.
Mi piacerebbe conoscere il senso del racconto.
Oggi mi sono divertito,come talvolta mi capita,a cucinare l'agnello al forno.Ne abbiamo fatto una piccola scorpacciata.
Mi parli di presepe.E' una costumanza prettamente napoletana ed io ne rimango sempre affascinato. Da ragazzo lo costruivo sempre,oppure,ogni anno,lo riformavo o lo miglioravo.Ero un assiduo frequentatore della zona di s. Biagio dei librai,dove le bottegucce dei pastori pullulano ed incantano.
Un tre anni fa ,dopo anni,ne ho costruito un altro che ho portato sulle scene (pensa,anche al teatro Gassman di Borgio Verezzi)per recitare, quale protagonista, la commedia di Eduardo " Natale in casa Cupiello" .
Ora,in casa,c'e' l'albero.Per il presepe lo spazio scarseggia.Lo trovero' a Napoli.
A proposito delle piante,credo che possano essere bagnate anche attraverso il tessuto non tessuto;e comunque non abbondantemente. Le mie cactacee sono ricoverate nel seminterrato,abbastanza all'asciutto.Mentre le succulente sono rimaste sul balcone perche' nel giro di due o tre anni sono cresciute a tal punto che,travasatele,hanno occupato molto spazio e come vasi e come ampliamento delle foglie. Reggono benissimo alla rigidita' del clima di questo periodo.Dovro',solo,stare attento alla pioggia,o neve,e successivo devastante ghiaccio.
Credo di poterti salutare sabato prossimo e doverti confidare la mia nostalgia per la interruzione dei nostri amichevoli,quanto confortevoli colloqui.
In mancanza di emoticon love,love ,love. Aris
Mi piacerebbe conoscere il senso del racconto.
Oggi mi sono divertito,come talvolta mi capita,a cucinare l'agnello al forno.Ne abbiamo fatto una piccola scorpacciata.
Mi parli di presepe.E' una costumanza prettamente napoletana ed io ne rimango sempre affascinato. Da ragazzo lo costruivo sempre,oppure,ogni anno,lo riformavo o lo miglioravo.Ero un assiduo frequentatore della zona di s. Biagio dei librai,dove le bottegucce dei pastori pullulano ed incantano.
Un tre anni fa ,dopo anni,ne ho costruito un altro che ho portato sulle scene (pensa,anche al teatro Gassman di Borgio Verezzi)per recitare, quale protagonista, la commedia di Eduardo " Natale in casa Cupiello" .
Ora,in casa,c'e' l'albero.Per il presepe lo spazio scarseggia.Lo trovero' a Napoli.
A proposito delle piante,credo che possano essere bagnate anche attraverso il tessuto non tessuto;e comunque non abbondantemente. Le mie cactacee sono ricoverate nel seminterrato,abbastanza all'asciutto.Mentre le succulente sono rimaste sul balcone perche' nel giro di due o tre anni sono cresciute a tal punto che,travasatele,hanno occupato molto spazio e come vasi e come ampliamento delle foglie. Reggono benissimo alla rigidita' del clima di questo periodo.Dovro',solo,stare attento alla pioggia,o neve,e successivo devastante ghiaccio.
Credo di poterti salutare sabato prossimo e doverti confidare la mia nostalgia per la interruzione dei nostri amichevoli,quanto confortevoli colloqui.
In mancanza di emoticon love,love ,love. Aris