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Angoletto roccioso

cmr

Maestro Giardinauta
Ottima idea i trichocereus, senza contare il fatto che se coltivati in terra hanno un buonissimo ritmo di crescita. Questo mio è coltivato nell'aiuola a terra (in realtà puro lapillo) da circa una decina di anni. Quando piove, entra acqua dal foro di passaggio oppure scola lungo la pianta quindi posso affermare che si annaffi ogniqualvolta piova! La pianta al suo fianco, anch'essa in fiore, è un Cleistocactus strausii. Continuo a sconsigliare le opuntie e i generi affini a causa delle loro spine infernali.
https://forum.cactofili.org/viewtopic.php?t=40023
 

Stefano-34666

Guru Master Florello
Ottima idea i trichocereus, senza contare il fatto che se coltivati in terra hanno un buonissimo ritmo di crescita. Questo mio è coltivato nell'aiuola a terra (in realtà puro lapillo) da circa una decina di anni. Quando piove, entra acqua dal foro di passaggio oppure scola lungo la pianta quindi posso affermare che si annaffi ogniqualvolta piova! La pianta al suo fianco, anch'essa in fiore, è un Cleistocactus strausii. Continuo a sconsigliare le opuntie e i generi affini a causa delle loro spine infernali.
https://forum.cactofili.org/viewtopic.php?t=40023

Ciao,

il clima dei Castelli Romani non è quello della provincia di Torino.
Quante volte da voi nevica? Quante volte gela in modo pesante (sotto i -5)?

Tricho e Cleisto da te resistono alla pioggia. In molte zone del Piemonte sarebbero morti dopo il primo inverno.

Ste
 
R

RobertoB

Guest
Bellissimo @cmr posso chiederti di dove sei? Anche solo indicativamente se non ti va.
È all'aperto anche in inverno?
 

Stefano-34666

Guru Master Florello
Sul primo sito continuo a non vedere l'austrocylidropuntia subulata, vedo diverse cylindropuntie ma non lei, neanche sotto uno dei suoi molti sinonimi

Ciao,

adesso ho capito cosa intendi. Tu cerchi la subulata. E quella sottospecie non c'è.
Ci sono però altre Cylindropuntie. Sono tutte molto simili (come comportamento generale).

Ste
 
R

RobertoB

Guest
Si hai ragione ce ne sono molte altre, oltretutto molto più rustiche
 

Stefano-34666

Guru Master Florello
Ciao,

io ho la passione per le piante grandi. Ho molti cactus che superano i 40 cm di diametro ed è un lavoraccio spostarli dentro/fuori, svasarli etc.
Mi piacerebbe molto poterli mettere in piena terra, sia per vederli crescere di più, sia per evitare tanti lavori.
Ma abito vicino a Biella, non vicino a Palermo.
E mi rassegno a coltivare la mia passione "in vaso".
Ho qualche esemplare in piena terra (le specie classiche tipo sempervivum, qualche opuntia, agave americana) ma le piante belle, quelle spinose, quelle da giardino esotico, le tengo in vaso ed in inverno invado casa, serra fredda e corridoi.
La nostra unica speranza, avendo lo spazio, è la serra. Bella, ordinata, pulita e, soprattutto, protetta.

Ste
 
R

RobertoB

Guest
Eh ma da questa parte della serra morenica c'è tutto un altro clima!:LOL::LOL:

Scherzi a parte, so benissimo che il clima non è ideale, so benissimo che non potrò mai avere tante piante, so benissimo che non basta leggere su qualche sito che la tal pianta resiste a -15 per poter dire che può vivere, so benissimo che molte piante mi moriranno.
Questo per dire che non mi illudo di buttare li le piante e vederle crescere come se fossi in messico.
Io faccio una prova e poi si vedrà, non do per scontato il successo ma non credo bisogni dare per scontato il fallimento credo che tante piante non siano neanche state testate nei nostri climi.
 

cmr

Maestro Giardinauta
Effettivamente tra qui e li, una certa differenza climatica c'è, questo è innegabile, però proverei lo stesso. Davanti la sede universitaria di Teramo, da cui si gode di una vista sul Gran Sasso niente male, c'è un'aiuola con alcuni ferocactus. Molte volte le cactacee ci sorprendono con le loro "stravaganze" e la loro rusticità: alcune che avresti protetto con la copertina di lana invece campano sotto la neve: stenocactus, copiapoa, aloe saponaria, trichocereus chilensis, ecc, in questi anni hanno passato almeno tre inverni con neve e temperature basse e stanno ancora li. Poi, certo, se fosse possibile prevedere una qualsiasi protezione...
 

cri1401

Florello Senior
Effettivamente tra qui e li, una certa differenza climatica c'è, questo è innegabile, però proverei lo stesso. Davanti la sede universitaria di Teramo, da cui si gode di una vista sul Gran Sasso niente male, c'è un'aiuola con alcuni ferocactus. Molte volte le cactacee ci sorprendono con le loro "stravaganze" e la loro rusticità: alcune che avresti protetto con la copertina di lana invece campano sotto la neve: stenocactus, copiapoa, aloe saponaria, trichocereus chilensis, ecc, in questi anni hanno passato almeno tre inverni con neve e temperature basse e stanno ancora li. Poi, certo, se fosse possibile prevedere una qualsiasi protezione...
dipende sempre dal grado di umidità: se è un freddo secco ci sta, ma alle volte da noi c'è talmente tanta umidità che ti fai la doccia anche solo con la nebbia.
La neve è un isolante, protegge, ma se gela e basta con la nebbia alle piante puoi dire "ciao, ciao..."
 

Stefano-34666

Guru Master Florello
Ciao,

io sono il primo a cui piace sperimentare.
Purtroppo però la sperimentazione fatta con piante di 10 cm è diversa da quella fatta con piante da 50 cm.
Mi spiego meglio. Uno può fare varie prove con piante piccole (anche per ridurre i costi). Ma i risultati non sono paragonabili con quelli che si otterrebbero con piante adulte. Le piante grandi sono più robuste, hanno tessuti più coriacei, diciamo che, per diventare grandi, ne hanno "passate di più".
Le piccole sono più delicate.
Però fare le prove con le piante grandi è economicamente caro.

Fai tutte le sperimentazioni che vuoi e che puoi. Ma in questo caso abbandona la pista del doppio vaso. Metti le piante in piena terra. Lascia che le radici affondino nel terreno e crescano libere, robuste e, di conseguenza, più forti. Radici libere significa piante sane. Piante sane significa piante forti.

Ste
 

Sofia D.

Giardinauta Senior
Eh ma da questa parte della serra morenica c'è tutto un altro clima!:LOL::LOL:

Scherzi a parte, so benissimo che il clima non è ideale, so benissimo che non potrò mai avere tante piante, so benissimo che non basta leggere su qualche sito che la tal pianta resiste a -15 per poter dire che può vivere, so benissimo che molte piante mi moriranno.
Questo per dire che non mi illudo di buttare li le piante e vederle crescere come se fossi in messico.
Io faccio una prova e poi si vedrà, non do per scontato il successo ma non credo bisogni dare per scontato il fallimento credo che tante piante non siano neanche state testate nei nostri climi.
Mah guarda... credo che tutti gli appassionati siano passati dalla fase “nuuu devo assolutamente riparare le piante, le devo tenere bene, le ipercuro come figli!” E poi si sia giunti tutti alla fase: “aspetta che provo a lasciarla allo stato brado”... con risultati a volte disastrosi. Io personalmente cerco di salvaguardare gli investimenti: quello che ho pagato lo riparo bene, quello che è collaudato winter hardy lo lascio fuori, quello che non ho pagato è passibile di esperimenti. Per il momento tutto quello che ho lasciato fuori non riparato non se l’è cavata molto bene in inverno (io ho soprattutto tricho, lobivia, cereus ed echinopsis, quindi parlo per esperienza) :D
Comunque vedi tu, io mi sono espressa sulle mie esperienze e sulle mie posizioni. Se ti serve qualcosa di resistente mi trovi in mp. :smoke:
:bacio:
 
R

RobertoB

Guest
Scusa forse non mi sono spiegato o non l'ho detto, ma il doppio vaso lo sto usando solo per le piante provvisorie
 
R

RobertoB

Guest
Oggi finalmente giretto in montagna. Oltre al sedum acre di cui avevamo parlato con @Mile, sono entrati in squadra anche sedum gr. rupestris, sedum anacampseros, due sempervivum non ancora identificati e una sassifraga paniculata. Tutti piantati nei buchi delle pietre o tra le stesse.

Piccola correzione il sedum piantato nelle anfore sta per fiorire e ora posso dire con sicurezza che si tratta di sedum dasyphyllum
 
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