kiwoncello
Master Florello
Mi accingevo ad esprimere la mia opinione sull'argomento sperimentazione animale (vulgo "vivisezione") mosso ed irritato da certe frasi per l'ennesima volta "normalmente" drastiche ma per ben due volte ho trovata la relativa discussione chiusa. Mi trovo quindi solidale con Grappino che ha espressa una sua opinione politically-uncorrect, che però risponde appieno a quanto in fin dei conti auspicherebbero i taliban antivivisezionisti, cioè limitare la sperimentazione farmaco-tossicologica all'umano....
Da prof. universitario e ricercatore (neppur tanto male) qual sono stato mi sono sentito e mi sento offeso dai giudizi e sentenze sputati- nonché iniziative anti-sperimentazione animale avviate da chi nulla sa veramente dell'argomento ma cavalca allegramente un argomento molto emozionale quale questo. Ecco quanto avevo scritto.
Gran brutti tempi per i cani, gli anni a cavallo del '900, quando a tali Banting e MacLeod, biechi premi Nobel “vivisezionisti”, era lecito “torturare” impunemente cani resi diabetici, introducendo così il miracoloso uso terapeutico dell'insulina, che da allora ha salvati milioni di vite umane. E che dire degli anni '70, quando nessuno si oppose all'eccidio di massa praticato a danno di migliaia di ratti e topi dal famigerato Sir John Black, altro Nobel per la Medicina al soldo di una bieca multinazionale farmaceutica, reo di aver progettati i validi farmaci antiulcera a nostra disposizione. E quanti topi e porcellini d'india sono morti, per permettere a Fleming, Florey e Chain negli anni '40, nonché poco dopo a Waksman, di trastullarsi sadicamente con penicillina e streptomicina? O per testare gli effetti collaterali dei recenti farmaci antimicrobici nonretrovirali ed antiretrovirali? Davvero c'è da rabbrividire (per un animalintegralista), a scorrere la storia delle scoperte biomediche basilari per l'evoluzione della moderna farmacopea ed evidentemente la constatazione che oltre il 90% dei farmaci salvavita odierni derivi dalla “vivisezione” non vale a distogliere gli animalisti dalla loro ferrea convinzione che la sperimentazione animale sia inutile, per accertata impossibilità (secondo loro) di estrapolare la fisiologia del topo di dispensa a quella della cara nonnina................Logica (loro) allora vorrebbe di sperimentare direttamente sull'umano o sul PC casalingo, quest'ultimo così efficace nei riflessi e nel pensiero........... Spiace per topolini & C., che siano state così brevi ed irripetibili le epoche auree della Santa Inquisizione e del Nazismo, quando era lecito disporre di cavie umane, ceppo doverosamente eretico od ebreo.....
.......... Ben venga l'estinzione della ricerca farmacologica, inutile frutto velenoso dell'ingordigia delle multinazionali farmaceutiche e della masturbazione sado-cerebrale dei ricercatori. Se infatti, l'equazione farmaci efficaci uguale prolungamento della vita media è vera, la mancanza di ricerca di principi eventualmente migliori impedirà a tanti insopportabili vecchietti di gravare troppo a lungo sulle casse della Previdenza nazionale con le loro pensioni. Nel contempo, una sana mortalità dei più giovani sfoltirà un po' questo mondo così crudele per i topi .............Quand'è che finalmente i taliban antivivisezionisti rinunceranno coerentemente a quel 98% di farmaci salvavita disponibili, derivati TUTTI dalla sperimentazione su animali?
Aggiungerò che animali ed umani hanno esattamente gli stessi meccanismi biochimici di “funzionamento”, ne variano soltanto l'intensità e la gamma di disponibilità, queste sì determinate geneticamente, il tutto stranoto dagli operatori del settore, operatori che non sono turpi macellai sadici quali dipinti nell'immaginario collettivo, ma tecnici ad altissimo livello. Per fortuna la ricerca va avanti malgrado gli autolesionisti (ignoranti di ciò di cui discettano) anti-, sempre comunque pronti a ricorrere ad ogni farmaco disponibile quando necessario, ma anche alle panzane del “metodo” stamina, o dei vari Di Bella che ogni tanto affliggono questo paese. Tanto ci voleva ed ora fucilatemi pure.
Da prof. universitario e ricercatore (neppur tanto male) qual sono stato mi sono sentito e mi sento offeso dai giudizi e sentenze sputati- nonché iniziative anti-sperimentazione animale avviate da chi nulla sa veramente dell'argomento ma cavalca allegramente un argomento molto emozionale quale questo. Ecco quanto avevo scritto.
Gran brutti tempi per i cani, gli anni a cavallo del '900, quando a tali Banting e MacLeod, biechi premi Nobel “vivisezionisti”, era lecito “torturare” impunemente cani resi diabetici, introducendo così il miracoloso uso terapeutico dell'insulina, che da allora ha salvati milioni di vite umane. E che dire degli anni '70, quando nessuno si oppose all'eccidio di massa praticato a danno di migliaia di ratti e topi dal famigerato Sir John Black, altro Nobel per la Medicina al soldo di una bieca multinazionale farmaceutica, reo di aver progettati i validi farmaci antiulcera a nostra disposizione. E quanti topi e porcellini d'india sono morti, per permettere a Fleming, Florey e Chain negli anni '40, nonché poco dopo a Waksman, di trastullarsi sadicamente con penicillina e streptomicina? O per testare gli effetti collaterali dei recenti farmaci antimicrobici nonretrovirali ed antiretrovirali? Davvero c'è da rabbrividire (per un animalintegralista), a scorrere la storia delle scoperte biomediche basilari per l'evoluzione della moderna farmacopea ed evidentemente la constatazione che oltre il 90% dei farmaci salvavita odierni derivi dalla “vivisezione” non vale a distogliere gli animalisti dalla loro ferrea convinzione che la sperimentazione animale sia inutile, per accertata impossibilità (secondo loro) di estrapolare la fisiologia del topo di dispensa a quella della cara nonnina................Logica (loro) allora vorrebbe di sperimentare direttamente sull'umano o sul PC casalingo, quest'ultimo così efficace nei riflessi e nel pensiero........... Spiace per topolini & C., che siano state così brevi ed irripetibili le epoche auree della Santa Inquisizione e del Nazismo, quando era lecito disporre di cavie umane, ceppo doverosamente eretico od ebreo.....
.......... Ben venga l'estinzione della ricerca farmacologica, inutile frutto velenoso dell'ingordigia delle multinazionali farmaceutiche e della masturbazione sado-cerebrale dei ricercatori. Se infatti, l'equazione farmaci efficaci uguale prolungamento della vita media è vera, la mancanza di ricerca di principi eventualmente migliori impedirà a tanti insopportabili vecchietti di gravare troppo a lungo sulle casse della Previdenza nazionale con le loro pensioni. Nel contempo, una sana mortalità dei più giovani sfoltirà un po' questo mondo così crudele per i topi .............Quand'è che finalmente i taliban antivivisezionisti rinunceranno coerentemente a quel 98% di farmaci salvavita disponibili, derivati TUTTI dalla sperimentazione su animali?
Aggiungerò che animali ed umani hanno esattamente gli stessi meccanismi biochimici di “funzionamento”, ne variano soltanto l'intensità e la gamma di disponibilità, queste sì determinate geneticamente, il tutto stranoto dagli operatori del settore, operatori che non sono turpi macellai sadici quali dipinti nell'immaginario collettivo, ma tecnici ad altissimo livello. Per fortuna la ricerca va avanti malgrado gli autolesionisti (ignoranti di ciò di cui discettano) anti-, sempre comunque pronti a ricorrere ad ogni farmaco disponibile quando necessario, ma anche alle panzane del “metodo” stamina, o dei vari Di Bella che ogni tanto affliggono questo paese. Tanto ci voleva ed ora fucilatemi pure.