giornata tipo
Cara Bruna, ancora non mi sono abituata a staccare la spina. E' difficile quando il lavoro non prevede un orario preciso. La mia giornata tipo: di solito mi alzo presto (verso le 6.30) così alle 8.30 sono davanti alla biblioteca per far ricerca, oppure, se sto a casa a scrivere, posso usufruire dell'energia accumulata di notte. :sleep2: Non posso quantificare quante ore dedico allo studio e quante alla ricerca, perché sto facendo entrambe le cose, facciamo metà e metà (4+4), oppure dedico tutto il giorno alla ricerca, oppure alla scrittura, ma se scrivo allora le ore diventano anche 14 perché finché non finisco il paragrafo vado a diritto. Tieni conto,come ben sai, che c'è la bibliografia da curare, gli allegat, le note al testo, l'indice dei nomi (non ancora definitivo, cioè con le pagine di riferimento). Questo se rimango a Firenze. Vado a letto tardi, verso le 23, piatti lavati, cucina a posto (ho pur sempre un marito e una casa
. Se vado a far ricerca fuori città, allora torno verso le venti, partendo alle 6.50 (sempre per il famoso orario delle biblioteche, perché cerco di essere nella città dove devo andare all'apertura, sempre che la distanza me lo permetta e sigh, gli orari dei treni), oppure resto fuori città anche sei giorni, come mi accadrà in aprile e maggio.
Giovedì iniziano le vacanze pasquali, ma fino a mercoledì ho del lavoro da terminare in dipartimento (che in realtà potrei rimandare a dopo le vacanze), ma preferisco finirlo, così non ci penso più.
Oggi comunque e domani non faccio nulla. Sono andata a comprarmi una rosa, un Diamond Jubilee da Barni (regalo di compleanno di mio marito) e stasera ho amici a cena :food:.
E' difficile, Bruna, perché l'ansia e la tensione me le sento addosso. e mi stanno impedendo di dormire bene, anche. Da neuro.....:crazy:, ma con voi accanto ce la farò! :hands13::hands13:
:love_4: