A
Andrè
Guest
Ho ripreso a fumare la pipa, di questi giorni. Tiene molto compagnia e obbliga ad un rito speciale perchè il tabacco bruci bene: carica, accendi, pressa. E di nuovo: carica accendi e pressa, poi puoi fumare tranquillamente con la certezza che non si spengerà sul più bello. Poi il fumo è profumato, e denso, e quando sale puoi vederci quello che vuoi. Mi ci bevo dietro una qualche grappa o liquore dal sapore strano, che più amaro in bocca di quello che ho tanto non posso avere. Assenzio magari, che fa tanto bohemien. Se no quello che trovo e che mi sforzo di farmi piacere. A me piace tutto, d'altronde. Se no non starei come sto.
Sto recuperando vecchie abitudini, quelle di molti anni fa, quelle che avevo lasciato in un cassetto come fossero cose da superare... e invece ero io. La musica, la pipa, la lettura, i bonsai. Le abitudini della vita di coppia sotto lo stesso tetto mi hanno cambiato per un po'... diciamo un dieci anni, passati a cercare di intrecciare alla meno peggio le mie manie alle sue robuste esigenze, ad incastrare i suoi lati un po' oscuri in un angolo del nostro rapporto perchè non dessero fastidio... ma sono stati più forti di noi, e cosa dire dei MIEI lati più strani? Siamo cresciuti assieme, sin dall'altro secolo, o millennio e sembrano passati davvero secoli, dai giorni in cui eravamo, si può dire benissimo, molto più giovani quando una canzone davvero può cambiarti -se non la vita- almeno la giornata. Poi arriva il futuro, a volte arriva prima, a volte dopo.... nel dubbio si vive per il futuro e si inizia a perdere il gusto di vivere ogni tanto alla giornata per dedicarsi al lavoro agli impegni ai pensieri pressanti delle cose programmate dagli altri per arrivare stanchi la sera e pieni di altri pensieri. Lei ha imparato a vivere per lavorare, e si è incastrata in questo meccanismo perverso. Io sono rimasto nel mio, fatto di cose fatte per il gusto di farle e, a tutti gli effetti, da un punto di vista squisitamente pratico: improduttive. Un basso Fender che suona bene non paga le bollette neppure se lo hai restaurato tu. Neppure un bonsai in salute e ben curato che si riempie di germogli nuovi in primavera. Ne prendo atto: è vero. E per chi non lo avesse capito, questa che racconto è una storia diritta, e una storia d'amore. Sopratutto una storia d'amore che in due sopravvive finchè dura, e da soli sopravvive per sempre. Metto in fila un po' di volti, e nomi, mi ritorna il profumo dei loro capelli: l'ultimo è più intenso, più vicino. Apro il mio armadio e ci trovo la sua sciarpa, presa per sbaglio (sei sicuro Andre? Ti sei davvero sbagliato o è il tuo masochismo?) dal NOSTRO armadio, mi rendo conto che era piena di lei e ora il suo profumo ha invaso la mia biancheria accuratamente piegata da altre mani (mia madre, così meticolosa, presente, attenta). Poco male, la pipa è accesa e soffio un paio di boccate dentro all'armadio, lo richiudo perchè il fumo faccia il suo mestiere. Funziona perfettamente. Mia madre si incaxxerà, ma nn ho modo e tempo di spiegarle perchè fumo DENTRO all'armadio. Le lascio credere che sia un'altra delle mie insensatezze. Forse ha ragione lei, forse no, importante è che l'effetto madeleine svanisca. Sbatto in un cassetto un po' di foto ricordo, quelle dell'Africa e di Parigi, quelle che è meglio rimangano -piene di abbracci e volti che sorridono- a stagionare per un po' perchè sbiadiscano almeno nella memoria, che quando le guardi non ti sferrano un caz.zotto allo stomaco sotto lo sterno. Non che non lo regga, sono allenato a farmi del male, ma preferisco evitare almeno per oggi: è nuvoloso, piove e mi fa male la schiena.
Mi ricordo che non ho mai finito di sistemare la Stratocaster custom che ho costruito... mi chiedo perchè l'humbucker al ponte conflitti con i due altri pickups e non suona, la cosa mi urta e apro per la millesima volta il battipenna e accendo il saldatore. Mi dico che mi prendo in giro da solo e faccio di tutto per NON farla suonare perchè so di suonare malissimo. Stavolta imparo come si deve, però. Le storie d'amore hanno sempre dinamismo da trasmettere; quando finiscono -poi- ti trasformano in un treno impazzito. Macchinista!!!!!!! dove mi porti?
Sto recuperando vecchie abitudini, quelle di molti anni fa, quelle che avevo lasciato in un cassetto come fossero cose da superare... e invece ero io. La musica, la pipa, la lettura, i bonsai. Le abitudini della vita di coppia sotto lo stesso tetto mi hanno cambiato per un po'... diciamo un dieci anni, passati a cercare di intrecciare alla meno peggio le mie manie alle sue robuste esigenze, ad incastrare i suoi lati un po' oscuri in un angolo del nostro rapporto perchè non dessero fastidio... ma sono stati più forti di noi, e cosa dire dei MIEI lati più strani? Siamo cresciuti assieme, sin dall'altro secolo, o millennio e sembrano passati davvero secoli, dai giorni in cui eravamo, si può dire benissimo, molto più giovani quando una canzone davvero può cambiarti -se non la vita- almeno la giornata. Poi arriva il futuro, a volte arriva prima, a volte dopo.... nel dubbio si vive per il futuro e si inizia a perdere il gusto di vivere ogni tanto alla giornata per dedicarsi al lavoro agli impegni ai pensieri pressanti delle cose programmate dagli altri per arrivare stanchi la sera e pieni di altri pensieri. Lei ha imparato a vivere per lavorare, e si è incastrata in questo meccanismo perverso. Io sono rimasto nel mio, fatto di cose fatte per il gusto di farle e, a tutti gli effetti, da un punto di vista squisitamente pratico: improduttive. Un basso Fender che suona bene non paga le bollette neppure se lo hai restaurato tu. Neppure un bonsai in salute e ben curato che si riempie di germogli nuovi in primavera. Ne prendo atto: è vero. E per chi non lo avesse capito, questa che racconto è una storia diritta, e una storia d'amore. Sopratutto una storia d'amore che in due sopravvive finchè dura, e da soli sopravvive per sempre. Metto in fila un po' di volti, e nomi, mi ritorna il profumo dei loro capelli: l'ultimo è più intenso, più vicino. Apro il mio armadio e ci trovo la sua sciarpa, presa per sbaglio (sei sicuro Andre? Ti sei davvero sbagliato o è il tuo masochismo?) dal NOSTRO armadio, mi rendo conto che era piena di lei e ora il suo profumo ha invaso la mia biancheria accuratamente piegata da altre mani (mia madre, così meticolosa, presente, attenta). Poco male, la pipa è accesa e soffio un paio di boccate dentro all'armadio, lo richiudo perchè il fumo faccia il suo mestiere. Funziona perfettamente. Mia madre si incaxxerà, ma nn ho modo e tempo di spiegarle perchè fumo DENTRO all'armadio. Le lascio credere che sia un'altra delle mie insensatezze. Forse ha ragione lei, forse no, importante è che l'effetto madeleine svanisca. Sbatto in un cassetto un po' di foto ricordo, quelle dell'Africa e di Parigi, quelle che è meglio rimangano -piene di abbracci e volti che sorridono- a stagionare per un po' perchè sbiadiscano almeno nella memoria, che quando le guardi non ti sferrano un caz.zotto allo stomaco sotto lo sterno. Non che non lo regga, sono allenato a farmi del male, ma preferisco evitare almeno per oggi: è nuvoloso, piove e mi fa male la schiena.
Mi ricordo che non ho mai finito di sistemare la Stratocaster custom che ho costruito... mi chiedo perchè l'humbucker al ponte conflitti con i due altri pickups e non suona, la cosa mi urta e apro per la millesima volta il battipenna e accendo il saldatore. Mi dico che mi prendo in giro da solo e faccio di tutto per NON farla suonare perchè so di suonare malissimo. Stavolta imparo come si deve, però. Le storie d'amore hanno sempre dinamismo da trasmettere; quando finiscono -poi- ti trasformano in un treno impazzito. Macchinista!!!!!!! dove mi porti?